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Come preparare l’Acquario in caso di assenza

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Sopra potete vedere come fosse ridotta la mia vasca dopo 8 giorni di assenza per un viaggio

E’ un dato di fatto che tutti noi acquariofili prima o poi ci prendiamo una vacanza, magari proprio per andare ad immergerci in quei favolosi mari tropicali da dove traiamo spunto per i nostri bellissimi acquari.

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Quando però andiamo in vacanza il nostro acquario rimane solo soletto, in attesa del nostro rientro.

Tutto il tempo che l’acquario passerà da solo sarà un tempo infinitamente lungo ed infinitamente pericoloso. Come la legge di Murphy insegna, se qualcosa può andar male lo farà nel tempo e nel modo peggiore. E con tanti anni di acquariofilia sulle spalle posso dire che ne ho viste ormai di tutti i colori.

Per evitare quindi di trovarci sgradite sorprese dobbiamo occuparci meticolosamente di ogni cosa, anche se il problema potrebbe sempre essere in agguato, indipendentemente dai nostri ciclopici sforzi.

Cerchiamo quindi di analizzare il problema da tutti i punti di vista.

  1. Benessere dei pesci
  2. Benessere dei coralli
  3. Benessere della vasca
  4. Copertura in caso di blackout elettrici, sia di breve che di lunga durata
  5. Modalità per tenerci al corrente di quanto succede in acquario in ogni momento
  6. Riassumiamo i compiti del nostro sostituto

Benessere dei Pesci

I nostri amati pesci devono abituarsi che per un po’ di giorni nessuno li potrà accudire. Quindi nessuno potrà controllare nulla, e nessuno potrà dare loro da mangiare.

Tendenzialmente, e salvo casi specifici, non è un problema se l’acquario rimane “da solo” fino a 2-3 settimane, parlando di acquari che siano almeno attorno ai 200 litri e che siano correttamente impostati. I pesci forse dimagriranno un po’, ma se ben alimentati continueranno a brucare felici sulle nostre rocce, e non avranno particolari problemi. Il mio consiglio in ogni caso è quello di sovralimentarli in maniera pesante, anche il doppio di quanto normalmente siamo abituati a concedere loro nella settimana antecedente la partenza, in questo modo avranno un po’ più riserve da cui attingere durante la nostra assenza.

Il mio acquario è con me dal 2001, anche se in 3 contenitori diversi, e da allora ho fatto indifferentemente periodi di lontananza da 1 a 2 settimane senza particolari problemi di questo tipo. E’ ovvio che se ospitiamo in vasca pesci aggressivi e tendenzialmente passivi di comportamenti lesivi verso altri inquilini, la nostra assenza potrebbe portare ad un inasprimento di questa situazione, che potrebbe essere alla lunga anche letale. Parlo ad esempio di alcune tipologie di pesci balestra, aggressivi per natura, e che se lasciati senza alimentazione potrebbero ripulire l’acquario da ogni tipo di riccio e gamberetto, ad esempio.

Il bellissimo Calloplesiops altivelis si nutre in natura di gamberetti, sebbene non sia eccessivamente aggressivo verso i Lysmata Amboinensis e Debelius, se lasciato a dieta per 15 giorni potrebbe diventarlo
Il bellissimo Calloplesiops altivelis si nutre in natura di gamberetti, sebbene non sia eccessivamente aggressivo verso i Lysmata amboinensis e debelius, se lasciato a dieta per 15 giorni potrebbe diventarlo

In commercio esistono anche delle mangiatoie automatiche, che dovrebbero proprio svolgere il compito di alimentare i nostri amici pennuti durante le nostre assenze. Io in genere tendo a sconsigliarne l’acquisto per molti motivi. Innanzi tutto le mangiatoie vengono poste in prossimità dell’acquario, dove l’umidità è maggiore, e quindi spesso e volentieri il proprio contenuto si inumidisce prima di essere rilasciato in vasca, arrivando nei casi peggiori anche alla decomposizione. Certo questo non succederà con il cibo che verrà somministrato l’indomani, o il giorno seguente, ma pensate ad un cibo che rimane all’interno della mangiatoia, esposto all’umidità per una settimana, o per 10 giorni, possiamo ritenerci ragionevolmente sicuri che sia ancora sano? Affidarsi inoltre ad un attrezzo specifico che non si usa tutto l’anno potrebbe avere poi delle avarie proprio quando dovrebbe servire, e quindi in ogni caso dovremmo comunque utilizzare un protocollo di sovra alimentazione per evitare spiacevoli sorprese. Della serie, se la conservazione dei cibi nella mangiatoia non vi spaventa (e mi raccomando utilizzate nel caso solo mangime granulare possibilmente microincapsulato), pensate che comunque potrebbe bloccarsi o peggio potrebbe rovesciare tutto il contenuto nella vasca con effetti deleteri. Se proprio volete però utilizzarla, perché vi fa sentire più tranquilli, metteteci dentro pochissimo mangime, ricordatevi che serve alla loro sopravvivenza e non al loro benessere, e magari tendete ad utilizzarla per un tempo molto inferiore alla vostra assenza, considerate cioè 4 giorni per una settimana di assenza e non più di 9-10 per un periodo di due settimane, in modo da minimizzare i rischi di utilizzo.

Cibo granulare
Cibo granulare

Se poi avete la fortuna di avere qualcuno che possa andare a trovare l’acquario una volta ogni 2-3 giorni, basta far somministrare un cucchiaino di mangime, massimo due ogni volta. Poco cibo, poco inquinamento, perché ricordiamoci che in caso di imprevisti noi non ci siamo, e se inquiniamo l’acquario questo può essere un grosso problema.

Benessere dei Coralli

La questione dei coralli è molto più complicata, soprattutto per chi fa uso di metodi a proliferazione batterica, che siano essi Zeovit, XAqua oppure Elos Purist.

I coralli hanno bisogno giornalmente di luce, e su questo non dovrebbero esserci problemi, di calcio e carbonati, ed anche questo potrebbe non essere un grossissimo problema, di movimento, ed anche qua dovremmo essere a posto… ma già con l’alimentazione e con gli addittivi abbiamo forti problemi.

Gli acquariofili più esigenti, e con le possibilità economiche maggiori, in genere si comprano una serie di pompe dosometriche che negli intervalli prestabiliti rilasciano in acquario le sostanza desiderate nelle quantità desiderate. Io, che non faccio uso di metodi a proliferazione batterica, non mi preoccupo di questo problema, e mi limito a… non fare nulla. Nella mia passata esperienza non ho mai perso un singolo corallo per assenza, a meno che non fosse dovuto ad una caduta su altri coralli. Anzi, al mio ritorno in genere tutti i coralli godevano di miglior salute di quanta ne avessero alla mia partenza. Ritengo quindi che questo non sia un grossissimo problema. Da una parte i coralli sono in grado di alimentarsi anche tramite le sostanze di rifiuto espulse dai pesci, dall’altra una diminuzione del loro metabolismo non porta in genere a problemi sensibili anche se protratta per un paio di settimane. Anche in questo caso però consiglio una sovra-alimentazione nella settimana, o nelle settimane, precedenti la nostra partenza, con una ultima cena abbondante proprio un attimo prima di chiudere la porta di casa.

Materiale di riempimento all'interno di un reattore di calcio
Materiale di riempimento all’interno di un reattore di calcio

Se facciamo un passo indietro vediamo che una problematica critica potrebbe essere quella relativa alla mancata somministrazione di calcio e carbonati, vediamo assieme le varie casistiche. Un acquario semplice, e magari anche di dimensioni contenute, potrebbe non avere a disposizione un reattore di calcio o di kalkwasser, e quindi potrebbe essere mantenuto solo con la somministrazione manuale di calcio e carbonati. In questo caso consiglio ancora di non fare nulla, perché durante la nostra assenza la limitazione di calcio e carbonati nell’acqua in concomitanza con la minore disponibilità di cibo, porterà ad un leggero rallentamento della crescita dei coralli, senza alcun effetto sulla loro salute. Nel caso della presenza di reattori vari consiglio di riempirli di materiale idoneo almeno una settimana prima della partenza per poter valutare eventuali problematiche del reattore stesso. Anche in questo caso il reattore in genere potrebbe andare incontro a diversi problemi, che in genere succedono sempre quando siamo in vacanza… Potrebbe ad esempio intasarsi il tubicino di uscita dal reattore, ed in questo caso il reattore di calcio avrebbe valenza nulla, oppure potrebbe finire la bombola di CO2 (cosa a me personalmente già successo almeno in 3 occasioni…), in entrambi i casi vale quanto suggerito poco sopra, e cioè che in caso di mancanza di calcio e carbonati il metabolismo dei coralli diminuisce senz alcun danno per gli animali stessi.

E’ doveroso però fare una precisazione. Non è che i coralli consumano tutto il calcio nell’acqua fino ad arrivare a zero, e minare quindi la propria sopravvivenza, ma al diminuire della presenza del calcio nell’acqua, diciamo al di sotto di 350ppm in acquario, il rateo di sviluppo nei coralli diminuisce a causa della maggior energia necessaria per estrarre il calcio dall’acqua, e che appunto associata al minor cibo disponibile, ne abbassa il rateo di crescita ed il metabolismo… ed infatti, di converso, i maggiori ratei di crescita si hanno in quegli acquari dove il calcio è tenuto a livelli spropositatamente alti con alimentazione pesante e continua.

Quindi anche i reattori non sono un problema per i coralli.

Benessere della vasca

Oltre ai pesci ed ai coralli dobbiamo tenere in considerazione anche la nostra vasca. Perché siccome non ci saremo è necessario che qualsiasi cosa funzioni a dovere. Delle integrazioni abbiamo già detto, ma rimane una cosa estremamente importante da valutare: la salinità!

Noi tutti acquariofili marini, o perlomeno la maggior parte, abbiamo un serbatoio di acqua di osmosi dove c’è la pompa che provvede al rabbocco automatico, ma questo serbatoio è finito, e la sua durata in genere è calcolato essere nell’ordine dei 4-7 giorni. Per stare tranquilli quindi è necessario aumentarne la capacità in caso di assenza. Chi può, e mi viene in mente l’amico Zanna Bianca, ha collegato il suo impianto di osmosi direttamente sotto la vasca e tramite Limulus controlla l’apertura dell’elettrovalvola che riempie un piccolissimo serbatoio di stoccaggio. Sistema semplicissimo, che non bisogna di spazio, e virtualmente sempre perfetto. Purtroppo non siamo tutti così fortunati da poter portare il tubicino dell’impianto di osmosi sotto la vasca, così dobbiamo ingegnarci in altro modo.

La mia sump con alla sinistra il serbatoio di rabbocco, ed al centro il reattore di calcio
La mia sump con alla sinistra il serbatoio di rabbocco, ed al centro il reattore di calcio

Prima di tutto consiglio di spegnere qualsiasi ventola che serva a far evaporare l’acqua, in modo che diminuendo l’evaporazione ci sarà meno richiesta da parte dell’acquario di nuova acqua di osmosi, sempre che abbiate almeno un refrigeratore da far funzionare. Altrimenti è necessario lasciarle accese.

la classica ventola tangenziale da spegnere prima di partire... se possibile
la classica ventola tangenziale da spegnere prima di partire… se possibile

Poi sarà necessario cautelarsi con delle taniche di rabbocco già pronte da essere versate, in modo anche da semplificare la vita a colui che dovesse venire a rabbocare il serbatoio di rabbocco ed anche in modo da prepararsi per il nostro rientro.

Se fosse possibile si può, per questa volta, cambiare il serbatoio di rabbocco con qualcosa di più capiente, ma occhio alla legge dei vasi comunicanti. Cioè se mettete un recipiente molto alto, la cannetta dell’acqua non si deve MAI trovare sotto il livello dell’acqua di questo serbatoio! Se infatti il tubicino collegato alla pompa che parte dall’interno del nuovo serbatoio di rabbocco, dovesse terminare più in basso del livello dell’acqua di questo stesso serbatoio succederà che quando la pompa partirà per il rabbocco, la sump comincerà a riempirsi, ma quando la pompa si spegnerà il flusso di acqua non si arresterà svuotandovi tutto il recipiente dentro la sump… se non vi fidate… provateci 🙂

Ovviamente prima di partire riempirete il serbatoio al massimo, poi sentirete con qualche amico o parente di andare a fare un giro ogni 4-5 giorni per rabboccare l’acqua mancante.

Copertura in caso di blackout elettrici, sia di breve che di lunga durata

Cominciamo quindi ora ad occuparci dei veri problemi che possono avvenire nel nostro acquario. E’ lapalissiano sapere che il nostro acquario si basa e vive sulla energia elettrica, e che quindi la mancanza di energia elettrica non è compatibile con la vita in acquario. Detto questo dobbiamo premunirci.

E’ impensabile fornire una fonte di energia alternativa all’acquario per tutto il tempo in cui non saremo presenti, anche perché le cause del black out possono essere tante e diverse. Io ritengo indispensabile l’utilizzo di un gruppo di continuità che alimenti la sola risalita dell’acquario, ovviamente maggiore sarà la sua durata, maggiore sarà il tempo necessario all’intervento da parte di una persona di nostra fiducia. Io ho utilizzato dapprima un UPS della APC, e per la precisione un APC BACK-UPS RS 800VA 230V (sul quale potete leggere la mia esperienza cliccando sopra il nome), che mi garantiva circa 6 ore di autonomia, per poi passare ad uno Zeus della Ocean Life, di cui potete leggere un esauriente articolo su questo stesso sito, che mi garantisce circa 25 ore di autonomia.

Ho già discusso molto negli articoli linkati del perché sia necessario e funzionale alimentare la sola pompa di risalita, quindi vi rimando agli articoli stessi per una trattazione più completa, ma riassumendo il discorso principale è basato sul fatto che noi dobbiamo cercare di massimizzare la vita in acquario durante la nostra assenza, ed aumentare il numero delle utenze elettriche da alimentare diminuirebbe in maniera drastica il tempo per il quale le stesse potrebbero essere alimentate. La pompa di risalita è quella che garantisce un minimo ricircolo in acquario e garantisce molta ossigenazione grazie allo scambio gassoso derivante dalla discesa dell’acqua in sump.

Una corrente di pensiero invece preferisce dare maggiore importanza alla pompa di movimento, tanto che sia Ecotech Marine sia Elos forniscono un sistema di Back Up che mantiene una pompa in movimento al minimo della potenza. Io non credo che questa soluzione sia efficace, perché si avrebbe una limitata ossigenazione in vasca anche se un maggior movimento in acquario. Alcune esperienze negative che ho letto, mi consigliano di preferire la prima soluzione. In ogni caso, accoppiando le due soluzione, sarebbe una soluzione ancora migliore.

Da soli i gruppi di continuità sono assolutamente inutili se siamo in vacanza per un tempo maggiore di quello di back-up, come è normale che sia.

E’ quindi assolutamente indispensabile avere un qualche dispositivo che ci possa avvertire dell’avvenuto black out in acquario. Io in questo momento ho un combinatore telefonico che mi avvisa, telefonandomi, nel caso di mancanza di energia elettrica… ed oltre a chiamare me, chiama anche il cellulare di mia moglie. Siccome l’autonomia dell’acquario è grosso modo di 24 ore e siccome anche se in vacanza ogni tanto il cellulare lo guardo, ho modo di avvisare qualche parente di andare a verificare cosa sia successo, e di poter riattaccare eventualmente il contatore. Se non avessi parenti vicini mi “adopererei” a chiedere ad un amico acquariofilo, lasciando a lui le chiavi del mio appartamento. In questo modo sono coperto, salvo errori delle macchine, per 24 ore, tempo necessario a fare in modo che qualcuno possa intervenire.

Siccome sono sempre stato appassionato di sistemi elettronici di gestione dell’acquario, ed essendo passato da Aquatronica, a Limulus ed infine al Biotopus II, ho sempre cercato di avere ed utilizzare i moduli GSM venduti dalle tre ditte. Quando avevo Aquatronica purtroppo il modulo GSM non era ancora disponibile, mentre ho avuto il modulo di Limulus che svolgeva egregiamente il proprio lavoro, ed ho attualmente il modulo GSM del Biotopus II che però in questo caso, senza l’acquisto anche del modulo Rescue, diventa inutilizzabile, perché se va via la corrente si … spegne. Io ho ovviato al problema mettendo sia il Biotopus II che il suo modulo GSM sotto Zeus, che è una pratica comodissima come vedremo nell’ultimo capitolo, ma che in mancanza del già citato modulo Rescue non mi avverte in caso di black out elettrici. Avendo io già il combinatore telefonico, pur non apprezzando una soluzione simile, riesco a conviverci ugualmente, sfruttando il fatto di avere il Biotopus sempre acceso con la lettura delle sonde in continuo.

Modalità per tenerci al corrente di quanto succede in acquario in ogni momento

Come ho già accennato precedentemente, è vitale poter essere informati dello stato del nostro acquario nel momento in cui siamo lontani da esso, sia per tranquillizzarci sia per poter far intervenire qualcuno in caso vi siano delle problematiche in atto. Il sistema è quello di avere un computer che gestisca il nostro acquario, come i già richiamati Aquatronica, Limulus od il Biotopus II, oppure anche il più vetusto IKS (di cui trovate una recensione sul Magazine di Reef Italia), oppure un sistema custom gestito da PLC, e che abbiano un combinatore telefonico GSM, in questo modo è possibile fare virtualmente di tutto.

da sinistra in alto Aquatronica e poi Limulus, in basso l'Elos Biotopus II
da sinistra in alto Aquatronica e poi Limulus, in basso l’Elos Biotopus II

Non avendo esperienza del modulo GSM Aquatronica mi limito a dire che penso funzioni in maniera ottimale, integrato con l’ottimo sistema Aquatronica, e che quindi possa essere assimilato a quanto scriverò per Limulus e per il Biotopus, che invece conosco meglio. In pratica con qualsiasi modulo GSM è possibile farsi spedire sul cellulare lo stato della vasca ad orari prestabiliti in modo da poter verificare da lontano lo stato della vasca. E’ ovviamente sempre possibile richiedere tramite il proprio cellulare che il sistema vi informi dello stato di salute in un dato momento, ma questo presuppone anche un sms da parte vostra. Normalmente invece il sistema vi informa con modalità leggermente diversa fra sistema e sistema. Con Limulus ad esempio è possibile indicare a quale ora si preferisca che venga spedito il messaggio, e nel messaggio stesso si possono verificare e controllare la temperature, le due eventuali sonde pH, la sonda redox e la conducibilità, oltre al fatto se sussistano degli errori, ad esempio il messaggio che viene spedito è del tipo “Time: 14:56 Vasca 8,09 ph Redox 297 mv Reattore 0,00 ph Temp. 25,4 C Temp. aux 25,4 C Conduc. 57,1 mS No alarm active”. Con il Biotopus invece il messaggio, se lo volete, viene spedito solo a mezzogiorno, e nell’sms potete vedere la temperatura, il pH, ma non il redox e la conducibilità, ma potete verificare lo stato delle prime 5 unità di potenza, il chè è molto comodo proprio per verificare se vi sia qualcosa di acceso in acquario, anche qua l’esempio di sms è del tipo “26/98/2010 H:12.00 Status=WARNING T=26.0(25.4) pH=7.68(8.20) A1/L1=0 A2/L2=0 A3/H1=0 A4/L3=0 A5/MT=0 A6/OS=x“.

Il modulo GSM di Limulus
Il modulo GSM di Limulus

In questo modo possiamo verificare da lontano lo stato della vasca controllando temperatura, pH e a seconda delle marche anche redox e conducibilità. In qualsiasi modulo, in ogni caso, se il valore va fuori dal range di sicurezza impostato si può scegliere di essere avvertiti tramite sms dell’anomalia in modo da poter correre ai ripari. Ad esempio se il refrigeratore in vostra assenza non funzionasse e la sonda temperatura rilevasse un valore troppo alto verrete subito informati in modo da poter mandare qualcuno a verificare cosa sia successo.

Nel caso di assenza di energia elettrica si può essere avvertiti con un sms, il solo Biotopus per farlo però ha bisogno anche del modulo rescue, che integra una batteria ausiliaria ed una pompa che serve per tenere in movimento l’acqua in caso di black out.

Ovviamente non è necessario disporre di un sistema simile, che alla fine è sicuramente oneroso, ma si potrebbe ovviare con un più semplice combinatore telefonico GSM, che però ci avvertirebbe solamente della mancanza di corrente elettrica, che in ogni caso non è assolutamente poco!

Infine c’è un metodo ancora più evoluto, e cioè la possibilità di collegare al nostro computer di casa una webcam e di trasmettere l’acquario su un canale internet in modo da poterlo vedere in ogni momento, sempre che vi sia un collegamento internet dove saremo in vacanza, e sempre che a casa sia possibile lasciare un computer acceso per poterlo fare. In ogni caso è una bella possibilità. Si può anche fare su canale GSM senza passare da internet, ma in questo caso soprattutto se si è all’estero diventa estremamente oneroso da portare a termine.

Riassumiamo i compiti del nostro sostituto

Come abbiamo visto senza nessuno che ci possa eventualmente guardare la vasca è dura essere tranquilli, almeno per un periodo superiore a 7 giorni, anche se tutto il resto è fatto a regola d’arte. A parte questo però i compiti che dovremmo lasciare al nostro sostituto devono essere estremamente semplici, per non complicargli la vita, e rischiare che porti a termine i compiti più impegnativi (pulizia dello schiumatoio) ma magari dimenticandosi di quelli semplici ma più importanti (riempimento del serbatoio di rabbocco).

Quindi oltre a dare qualche cucchiaino di cibo ai pesci e rabboccare la vasca di reintegro non deve fare nient’altro! Manteniamo le cose semplici, in modo che sia possibile quasi per tutti portare a termine questi semplicissimi compiti.

Consiglio inoltre di lasciare al nostro sostituto anche il numero di telefono di un acquariofilo amico di provata competenza 🙂 in modo che se si dovesse presentare qualsiasi problema, il nostro sostituto saprebbe chi interpellare.

Concludo quindi augurandovi BUONE VACANZE… io sto per partire per il Mar Rosso… ci vediamo fra 15 giorni, così come fra 15 giorni rivedrò la mia vasca.

2 COMMENTS

  1. Grazie Danilo per i tuoi preziosi consigli. Ma come mai tutta questa differenza tra l’UPS APC e quello Ocean Life ? Comunque quest’ultimo non si trova più in commercio. Hai qualche altra soluzione? Ciao

    • Perché a parte la qualità dell’oggetto le batterie erano e sono molto più capaci, ovvero di maggiore capacità e non di poco. Speriamo che ocean life presto ne metta una nuova versione in vendita.

      Oggi come oggi dovresti cercare un APC ma di capacità molto maggiore… Andando a spendere purtroppo molto più di Zeus…

      Danilo

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