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Il Carbone Attivo potrebbe essere una delle cause dell’erosione della linea laterale dei pesci marini

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Sul North American Journal of Aquacolture è stato pubblicato uno studio in cui emerge come la causa dell’erosione della linea laterale di alcuni pesci marini, malattia che porta alla morte e che è conosciuta anche con lo pseudonimo di HLLE, sia l’utilizzo del Carbone Attivo in acquario.


In questa foto si vede un Acanthurus bahianus con profonde tracce di HLLE dopo l’esposizione alla polvere di carbone attivo.

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Da studi fatti dalla Toledo Zoological Society infatti pare che il contatto fra i pesci ed il carbone attivo possa originare questa mortale malattia, che si manifesta come malattia della pelle e che è estremamente difficile da trovare in natura. Spesso però spostando i pesci in acquari dove non esistono trattamenti con il carbone attivo si osserva anche una guarigione spontanea dal problema.

Per studiare il problema sono stati usati 3 acquari da 500 litri con 35 Acanthurus bahianus attentamenti selezionati. Gli acquari sono stati profondamente monitorati ed è stato usato un protocollo molto definito per fare in modo che le contaminazioni esterne, soprattutto quelle che si pensava potessero in qualche modo favorire l’erosione della linea laterale, fossero eliminate.

In un acquario non è stato inserito carbone attivo, in uno è stato inserito carbone attivo estruso, e nell’ultimo carbone attivo normale, quello che si sospettava fosse la causa della malattia.

Alla fine dello studio era chiaro che tutti pesci esposti al carbone attivo normale, quello polveroso per intenderci, erano ammalati con l’erosione della linea laterale, alcuni anche in modo grave. I pesci sottoposti al carbone attivo estruso, o in pellet, avevano tutti alcuni sintomi della malattia anche se in modo molto meno grave tanto da palesarsi solo ad un esame al microscopio, mentre i chirurghi tenuti nella vasca di prova, senza carbone attivo, non mostravano nessun segno della malattia. Statisticamente era chiaro che il carbone attivo induceva l’erosione della linea laterale.

Interfacciandosi poi successivamente con diversi acquari pubblici che avevano pesci sofferenti di HLLE si è anche scoperto che dove era presente uno schiumatoio i casi di HLLE erano molto ridotti, tendendo praticamente allo zero, evidentemente la polvere di carbone attivo viene espulsa tramite la schiumazione.

A seguito di questo si è continuato a studiare i pesci oggetto dello studio suddividendoli in base al tipo di mangiare, e si è visto che i pesci che avevano contratto l’HLLE, pur mangiando nello stesso modo, mostravano una crescita inferiore di quelli che avevano contratto l’HLLE in forma lieve, e molto inferiori di quelli che non erano mai stati a contatto con il carbone attivo e che quindi non avevano nessun sintomo di HLLE.

Da tutto questo si evince che il carbone attivo andrebbe usato solo in presenza di uno schiumatoio, e che sarebbe meglio utilizzare carbone attivo estruso e non quello in polvere che normalmente si trova in commercio. Inoltre è consigliato sciacquare molto bene il carbone attivo con acqua di osmosi prima di inserirlo in vasca e di non usare mai un filtro a letto fluido o similari per evitare di frantumare troppo il carbone attivo che poi potrebbe arrivare fino ai pesci facendoli ammalare.


Qua sopra possiamo vedere diversi tipi di carbone attivo, secondo lo studio l’ultimo tipo in basso a destra è da evitare per l’uso in acquario in presenza di pesci soggetti all’erosione dalla linea laterale.

Per approfondire la conoscenza di questo studio potete leggere l’articolo di Coralli, in inglese: Activated Carbon: HLLE Smoking Gun Found

3 COMMENTS

  1. Alla faccia :-\ meno male che il mio super Elos NS-500… funziona benissimo 😀

    Poi in uscita metto sempre un filtro… per il particolato che può rimanere in giro…

  2. Dalla mia esperienza diretta data da due acquari(Discus e marino), ho potuto constatare che la malattia causata da questo protozoo è causata nella maggior parti dai casi, da una carenza vitaminica o anche per la causa che descrivo di seguito.
    L’acqua osmosi che molti ad esempio usano per i Discus con dovuti tagli con acqua di rubinetto, porta ad una carenza di alcuni sali. Dobbiamo a mio avviso prestare attenzione al “taglio dell’acqua” e eventualmente al giusto apporto di integratori per apportare, se ci sono, carenze della analisi chimica del soluto.
    Ora in ogni caso, ritengo il carbone attivo come elemento da evitare in un acquario,al limite, lo si deve integrare solamente per brevi periodi di tempo.

    • Ciao Steven, grazie del commento.

      Quello che dici è giusto, soprattutto per non dire esclusivamente, in ambito dolce.
      In ambito marino il carbone attivo lo ritengo assolutamente indispensabile, perché “schiarendo” l’acqua permette a tantissima luce di arrivare ai coralli, oltre all’eliminazione dei terpeni rilasciati soprattutto da eventuali coralli molli.

      A presto e grazie

      Danilo

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