Installazione
L’installazione è semplice, anche perché non è possibile modificare lo schema dello schiumatoio a proprio piacimento. Gli innesti dei tubi di acqua in entrata ed in uscita sono infatti fissi, presentando un angolo di 90° fra loro. Normalmente questo non è un problema, ma prima di acquistarlo vi consiglio di verificare se la vostra sump sia adatta ad ospitarlo. Inoltre è necessario fare attenzione a poter ospitare il tubo di uscita ed il sistema di post-filtraggio se si intende usarlo, cosa che io farei senza ulteriori indugi… penso sia un posto ottimo per del carbone, ma anche per delle resine antifosfati.
Lo scarico è protetto dal post filtro ed è sufficientemente silenzioso.
Ovviamente è possibile, come unico grado di taratura, agire sul tubo di uscita per ottenere una schiumazione più bagnata, alzando il livello, o ottenerne una più secca abbassandolo.
Funzionamento
Lo schiumatoio è subito pronto a schiumare non appena inserito in sump e la schiuma riempie completamente il suo corpo. La schiuma, come si può vedere dal video che abbiamo inserito nel seguito dell’articolo, è incredibilmente saponosa, con delle bolle piccolissime. Ovviamente quando si appoggia il bicchiere le bolle salgono nel collo e tendono ad ingrandirsi, come è normale che sia. I risultati, vista la piccolissima pompa a corredo Tunze 9420.04, sono davvero incredibili, viste le dimensioni dello schiumatoio. Dal punto di vista visivo la schiumazione sembra davvero ottima.
Tunze consiglia di tenere un livello in sump minimo di 10 cm e massimo non più alto delle prese d’aria presenti nella camera centrale, affidandosi alla capacità dello schiumatoio di auto-settarsi nella maniera migliore. Io credo che 10 cm siano veramente pochi, e che per un banale problema alla pompa di risalita sia possibile bruciare lo schiumatoio in poco tempo. Consiglio quindi di stare qualche cm sotto alle prese d’aria, diciamo attorno ai 18-20 cm.
Lo schiumatoio è stato inserito in due acquari profondamente diversi. L’acquario di Andrea, di 525 litri lordi, pesantemente riempito con coralli duri e pochi pesci, nel quale i nutrienti sono sempre stati pochissimi, e l’acquario di Jonathan, di 540 litri lordi, caratterizzato da un layout più aperto e con più acqua ma anche con più pesci.
Per darvi una idea di come sia la schiumazione dello schiumatoio Tunze Doc Skimmer 9415 abbiamo creato il seguente video che mostra la schiumazione all’interno del bicchiere dopo due giorni di funzionamento, la produzione della schiuma dopo aver tolto il bicchiere, e poi la schiumazione nel bicchiere subito dopo la pulizia dello stesso.
Come è possibile vedere la schiuma è molto saponosa, lo schiumato è ottimo come colore e consistenza dopo soli due giorni, ed allo stesso modo la schiuma sale nel bicchiere con facilità anche subito dopo la pulizia, ovviamente in questo caso le bolle sono più grandi a causa della pulizia appena avvenuta.
Lo schiumatoio Tunze Doc Skimmer 9415 è stato testato a lungo in due acquari completamente diversi. Dapprima è stato inserito in un acquario estremamente tirato e complesso, ovvero il bellissimo acquario marino di Andrea Negusanti che vedete nella foto successiva, cliccando sulla quale sarete portati nel nostro Reportage sulla sua vasca del mese.
La nostra prova nell’acquario di Andrea non è stata senza problemi, lasciandolo impostato con la sua taratura automatica, e lasciandolo appoggiato a terra, lo schiumatoio ha avuto non poche difficoltà a lavorare al suo meglio, portando i coralli SPS in qualche settimana di utilizzo a scurirsi più del dovuto, con un leggero innalzamento dei valori dei Nitrati.
Dopo un paio di mesi di test è stato invece spostato nell’acquario di Jonathan, membro anch’egli del gruppo MagnaRomagna, che ha continuato il nostro test per almeno 6 mesi.
Da Jonathan siamo quindi partiti con le impostazioni precedenti ed abbiamo provato a farlo rendere molto di più. Avevamo notato nell’acquario marino di Andrea che l’aria arrivava in maniera incostante, come se fosse aspirata ad ondate, cosa che un rapido controllo con il nostro flussimetro ci ha subito confermato. Per evitare questo problema abbiamo provveduto a sganciare il tubicino dell’aria dal corpo dello schiumatoio lasciandolo libero, abbiamo inoltre inserito delle ventose al di sotto dello schiumatoio, con il duplice scopo di aumentare lo spazio fra la pompa ed il fondo dell’acquario e per diminuire le vibrazioni. Infine abbiamo un po’ chiuso l’aria, forse perdendoci qualche litro ma complessivamente ottenendo una linearità di funzionamento perfetto.
In questo modo le prestazioni sono diventate ottime, la vasca ha cominciato a migliorare rapidamente ed i nutrienti sono andati a zero, Jonathan infatti ci ha detto: “Inizialmente ho fatto l’errore di non regolare il flusso d’aria lasciandolo completamente aperto ottenendo uno schiumato che non mi convinceva, tanto da portare ad un depauperamento generale della vasca. Apportando in seguito le giuste modifiche alla taratura, lo skimmer ha iniziato a schiumare più secco lavorando a dovere e la risposta di alcuni coralli è arrivata velocemente dopo solo una settimana appena: i colori sono diventati più brillanti senza rilevare un aumento dei nitrati che anzi sono tornati intorno allo zero. Concludendo posso dire che consiglio questo schiumatoio a tutti, specialmente a quelle persone che non amano intervenire troppo nelle continue tarature, è facilissimo da gestire e schiuma davvero bene.“
Prestazioni, misurazioni, costi e conclusioni a pagina 3
[…] notato poi, seguendo quanto scoperto durante il test del Tunze Doc Skimmer 9415 che chiudendo l’eggermente l’aria l’oscillazione innescata dal colpo […]
[…] Bilder mit Genehmigung von Danilo Ronchi Blog […]