Test PO4 Elos – fosfati – ad alta risoluzione

Finiamo oggi la nostra presentazione/recensione dei test Elos, arrivando forse a quello che viene ritenuto il più importante test in acquariofilia marino: il test dei fosfati. Dopo aver visto in successione dKh, Magnesio, Calcio e Nitrati oggi è la volta di uno dei test più importanti in acquariofilia, che sia essa dolce o marina, abbiamo oggi fra le mani il Test PO4 Elos ad alta risoluzione.

Test PO4 Elos – Fosfati – ad alta risoluzione

Come potete vedere dalla foto il test è composto da una scatola di grandi dimensioni, che ben si differenzia dai test classici Elos, e che contiene il cartoncino con le spiegazioni del test, il bugiardino, due grandi provette in vetro con il proprio tappo avvitabile, le due boccette contenente i reagenti, una con il reagente liquido, ed una con il reagente in polvere, una siringa, ed il classico cucchiaino Elos dalla doppia capacità, che qua useremo per la prima volta dalla parte più grande.

I reagenti e la provetta sono contenuti all’interno di un sacchettino di plastica a chiusura.

La scala dei fosfati rilevabile dal test ha i seguenti valori: 0 – 0,024 – 0,046 – 0,092 – 0,14 – 0,18 – 0,25 – 0,34 – 0,43, rendendolo particolarmente utile per gli acquariofili marini più che per quelli dolci che probabilmente sarebbero sempre a fondo scala e per i quali penso sia più indicato il test dei fosfati normali. Ricordo che in un acquario di coralli sarebbe meglio avere i valori di fosfati estremamente bassi, prossimi allo zero o non rilevabili, in ogni caso inferiori a 0,1 per ottenere una buona crescita. E sotto a 0,3 per evitare problemi con la calcificazione, che al di sopra di quella soglia comincia ad essere bloccata per la maggior parte dei coralli.

Il test è molto semplice.

Si riempiono le due provette con 20 ml di acqua dell’acquario, una servirà come riferimento e si mette da parte.

Nella seconda provetta si inseriscono 10 gocce di reagente liquido dalla boccetta Reagente 1.

A seguire si inserisce un misurino raso da 0,4ml della polvere contenuta nel contenitore denominato Reagente 2 facendo attenzione a farla entrare tutta e direttamente all’interno della provetta. Io normalmente riempio il cucchiaino e lo sbatto leggermente contro i bordi del contenitore fino a quando non diventa raso. Opzionalmente lo si può riempire un po’ di più e poi lisciarlo con una carta di credito. In ogni caso il misurino fornito è davvero molto pratico.

Si agita la provetta delicatamente per circa 3 minuti con il tappo ben chiuso.

La lettura si effettua, come al solito, dall’alto, tenendo la provetta con i reagenti sul cartoncino bianco di riferimento, mentre qualla di confronto sul cartoncino colorato di riferimento. A questo punto si confrontano i colori di riferimento mediati dalla provetta con l’acqua con quelli della provetta con i reagenti.

A seguire pubblichiamo il cartoncino di riferimento per eventuali download, per verificare le corrispondenze di colore, anche se per via della stampa potrebbe differire da quello originale.

Il test PO4 Elos sui fosfati mi piace davvero tanto, probabilmente il mio preferito assieme a quello del KH (leggi la nostra recensione), nel tempo si è dimostrato estremamente preciso, facile da effettuare e con una ottima ripetibilità. La scala colorimetrica bassa è praticamente perfetta, e grazie ai colori intermedi la risoluzione è incredibilmente elevata.

Come al solito mi piace sottolineare che i goccimetri della boccetta del reagente liquido sia estremamente preciso, e le gocce sono quasi sempre identiche a se stesse. Elos dichiara di utilizzare un goccimetro calibrato, cosa che non possiamo verificare, ma in ogni caso il risultato è di assoluto rilievo. Certo a volte potrebbe succedere che una goccia sia “impregnata” d’aria e scoppi, ma la mia esperienza mi riporta una probabilità di una goccia per scatola… In ogni caso prima dell’utilizzo vi consiglio di agitare le provette dei reagenti.

Nel retro della confezione si possono leggere i reagenti utilizzati, riportati poi anche nel bugiardino con le istruzioni d’uso.

Elos inserisce in fabbrica la data di scadenza mediante un timbro con la data entro la quale si dovrebbe aprire il test, timbro che quindi non può essere contraffatto e ci garantisce in maniera abbastanza efficace della scadenza del test stesso.

Vi ricordo che i test, sebbene abbiano un numero elevato di misurazioni, andrebbero utilizzati non oltre i 6 mesi dal loro primo utilizzo, per evitare che la cattiva conservazione possa sfalsare i test effettuati. Vi consiglio di usare sempre il vostro occhio per valutare l’acquario, non affidatevi solo ai test, e se i test dovessero rilevare un valore palesemente errato, prima di effettuare ogni contromisura sarebbe auspicabile rifarlo anche con altre marche ritenute affidabili.

Ad esempio se non doveste avere crescita nel vostro acquario, e magari colori abbastanza buoni, la probabilità che i fosfati in acquario siano un po’ troppo alti è davvero molto elevata.

Come sempre un occhio di riguardo deve essere posto nel controllare la data di scadenza, fondamentale per dei composti chimichi deperibili quali i reagenti per i test, soprattutto se sottoposti ad umidità e calore.

Oltre al goccimetro calibrato, la modalità di impacchettamento e di conservazione sono fondamentali per una buona riuscita del test.

Potete scaricare il manuale di istruzioni qui: Manuale di istruzioni Elos Test Fosfati PO4

Conclusioni

Il test rientra fra quelli costosi ad alta risoluzione e costa ben 39,04 euro. Vista la risoluzione, la semplicità di utilizzo e l’accuratezza, non ritengo il prezzo un fattore così limitante per questo test come invece visto altre volte.

Data la qualità dell’impacchettamento, i plus che questo test offre, come il goccimetro calibrato e la risoluzione, non posso che consigliarvi questo tipo di test come uno fra i migliori test sui fosfati, ed è quello che, almeno fino ad oggi utilizzo io per il mio acquario.

Qualità Costruttiva
Qualità
Rapporto Qualità Prezzo