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Riproduzione Sessuata di Coralli sotto le Radion al Natural History Museum di Londra

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Qualche tempo fa Ecotech Marine ha pubblicato su facebook un video riguardo il lavoro di Jamie Craggs, il curatore del “Horniman Museum and Gardens“, a Londra. Lavorando sulla riproduzione sessuata dei coralli duri al Natural History Museum, Jamie è riuscito ad innescare il rilascio di gameti, tutto ciò sotto la luce delle lampade Ecotech Marine Radion. (English version)

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I coralli sono animali fantastici ma non troppo semplici da ospitare in un acquario marino, come molti acquariofili hanno imparato a loro spese. La difficoltà varia a seconda della riproduzione desiderata. La classica “crescita” che possiamo osservare sui rami delle nostre Acropora spp., per esempio, è un tipo di riproduzione: asessuata. Questa avviene tramite la scissione del polipo, che in parole semplici prevede un nuovo polipo emergere da quello esistente, con il risultato di un clone genetico del polipo originale.

Questo tipo di riproduzione porta ad una crescita della colonia, che estendendosi continua a produrre il suo scheletro di carbonato di calcio. Il corallo cresce, la sua superficie aumenta e così anche il numero delle zooxanthellae ospitate nei polipi dell’animale. E’ un modo interessante di riprodursi… ma non basta da solo a garantire la sopravvivenza della specie.

La riproduzione sessuale è necessaria per la dispersione e la variazione genetica fra individui della stessa specie. Come fa la colonia a “capire” quando è ora di rilasciare i gameti a questo scopo è difficile saperlo. E’ stato supposto, ed in parte osservato, che la luce del sole ed il ciclo lunare giochino un ruolo importante. Il ciclo vitale generico degli cnidari della classe Anthozoa può essere utilizzato come esempio per descrivere gli stadi principali della riproduzione sessuale dei coralli: i gameti vengono rilasciati nell’acqua, dove avviene la fertilizzazione. Lo zigote risultante prende la forma di una larva detta planula, la quale essendo planctonica può disperdersi lontano dalle colonie parentali. La metamorfosi in polipo inizia con la comparsa dei tentacoli, la larva si ancora, ed inizia a produrre il suo scheletro (nel caso dei coralli duri). Ed ecco che una nuova colonia geneticamente diversa da quelle dei genitori è nata.

 

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Forse avete assistito a questo meraviglioso evento nelle vostre vasche, ma è sicuramente molto difficile da scatenare, soprattutto per la scarsa comprensione di ciò che lo comporta. Nel video, Jamie Cragg spiega come è riuscito ad ottenerlo. I coralli di cui parliamo hanno provenivano dalle isole Fiji, Jamie ha raccolto dati specifici sull’intensità solare e sul ciclo lunare della loro regione, ha poi generato una curva per le sue Radion che riproducesse il quanto più vicino possibile questi valori in un certo arco di tempo. Ed ha funzionato!

Anche se riuscissimo ad osservare questo evento nel nostro acquario (come è successo a Danilo), non è certo semplice far sopravvivere la larva e portarla alla formazione di una nuova colonia. Questo soprattutto perché per la maggior parte degli acquariofili l’acquario marino è un hobby a cui dedicare il tempo libero, non un lavoro full-time! Essere certi che le vostre lampade stiano riproducendo un certo spettro minuto per minuto, giorno per giorno, è sicuramente un gran carico di lavoro. Ma siamo abituati a superare molte difficoltà, e riuscendo a far crescere i nostri coralli sani e forti stiamo già facendo un passo verso la prevenzione della loro estinzione, soprattutto visto il preoccupante andamento dei cambiamenti climatici ed il fenomeno dello sbiancamento dei coralli legato ad esso .

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