Molte le prove empiriche a dimostrazione dell’importanza della vitamina C nella crescita dei nostri amati coralli.
Da un articolo che ha visto la collaborazione di biofisici, biologi, neuroscienziati quali: Yael Helman, Frank Natale, Miche` le LaVigne, Valentin Starovoytov, Maxim Y. and Paul G. Falkowski e molti altri apprendiamo che durante la crescita coralligena è richiesta la produzione di matrici extracellulari, il cui compito sembrerebbe quella di organizzare nello spazio la crescita cellulare, una sorta di “ponteggio“.
Per quanto riguarda il mondo dei coralli, tre sembrerebbero le matrici coinvolte:
- Una di origine organica che chiameremo “ECM” in questa zona si incontreranno ed organizzeranno le cellule fra loro e con il substrato, come si può notare nella figura di apertura articolo, ricavata dal microscopio elettronico a scansione;
- Una “matrice scheletrica” che chiameremo “SOM”, all’interno della quale le molecole di carbonato di calcio dello scheletro calcareo verranno prodotte e “deposte”;
- La terza ed ultima matrice è lo stesso scheletro calcareo, supporto come tutti sappiamo del corallo stesso.
Gli scienziati utilizzarono principalmente due specie di coralli per i loro esperimenti “Xenia elongata” e “Montipora Digitata“, due animali ben conosciuti al pubblico acquariofilo, rispettivamente un “corallo molle”, come spesso si usa definire questi alcionari, ed uno “duro”, espressione quest’ultima valida sia per gli “SPS”che per gli “LPS”, quindi per le sclerattinie.
L’acido ascorbico, molecola chiamata “Vitamina C” e ben conosciuta per la sua importanza nel corpo umano come antiossidante e come cofattore enzimatico, sembrerebbe essere coinvolta nella produzione di collagene anche nei coralli.
Infatti la vitamina C, nel dettaglio è un coenzima, coinvolto in particolare nella reazione di idrossilazione della “prolina”, amminoacido che solo se idrossilato entra a fare parte del collagene, proteina principe della matrice ECM per entrambe le specie.
La somministrazione “in vitro” di vitamina C, dimostrò un incremento di produzione della proteina collagene e di conseguenza della matrice ECM. Per “Montipora Digitata” si dimostrò anche un incremento dei minerali extracellulari prodotti nella matrice “SOM”.
L’analisi di questi minerali allo spettrofotometro di massa rivelò la loro natura, in particolare il rapporto tra Sr e Ca (stronzio e calcio) definì essere “aragonite”, rapporto definito in 7,83 millimoli/mole di campione.
A seguito di utilizzo e rilevazione nel tessuto scheletrico di calcio radioattivo (Calcio 45), si confermò quindi anche l’ipotesi che alcune cellule si specializzano per la produzione di carbonato di calcio e che questo processo sia sostenuto anche dalla concentrazione di acido ascorbico.
Che questo possa significare che in futuro vedremo prodotti per lo sviluppo dei coralli basati (anche) sulla vitamina C?
Fonti: