Partiamo dal concetto che il piacere e la bellezza di un layout sta negli occhi di chi guarda.
Pertanto al di là delle regole base e dei principi generali di aquascaping ogni metro di giudizio sarà necessariamente legato al gusto personale di chi giudica, espresso dal proprio vissuto, dalle proprie esperienze, che determinano la volontà di giudicare speciale o meno l’opera acquario.
Tralascio volutamente la polemica relativa agli sponsor, o meglio alle persone partecipanti al contest che abbiano legami con sponsor, che potrebbero determinare piazzamenti di riguardo per lanciare la linea di prodotti in quel determinato paese. La questione è lunga, spinosa e alquanto complessa.
Posso però affermare che nel corso degli anni, qualcosa è cambiato.
Un qualcosa che esula dal principio cardine del contest, ovvero dell’acquario di piante.
Tramutandosi in un contest di architettura naturale, dove a far da padrone vi sono strutture bizzarre e complesse, equilibri spettacolari di forme e colori, materiali di arredo ricercatissimi e inusuali.
L’evoluzione nel tempo di IAPLC
Si è perso però il senso di quello che era una volta il contest o lo stile di Amano, il nature aquarium.
Ma ciò a mio avviso non deve essere motivo di schieramenti o disapprovazioni, semplicemente si è evoluto nel tempo, ha cambiato morfologia ,sembianze, come per molte altre cose d’altronde.
Giusto?
Sbagliato?
Non saprei.
Non saprei dare un giudizio netto al riguardo.
Adoro personalmente questo genere di vasche, come mi piacciono di più le vasche stile Amano dei primi anni.
Considerate che chi partecipa a questo genere di contest, ha alle spalle un lavoro che dura mesi.
Come nasce un aquascaping con altre incredibili fotografie a pagina tre