Home CORALLI Turbellarie ed Acropore, come riconoscerle e combatterle

Turbellarie ed Acropore, come riconoscerle e combatterle

1896
0

Quali i possibili rimedi

Inizio a dire che si tratta per lo più di rimedi tramandati oralmente con risultati non sempre soddisfacenti.

  • Prepariamo una soluzione di acqua dell’acquario e betadine in ragione di 1 massimo 2 ml/litro ed inseriamo la colonia per 15/20 minuti, ogni 5 minuti agitiamo delicatamente la colonia in modo da facilitare il distacco delle turbellarie, in alternativa possiamo usare una piccola pompa.

Sarà necessario rimuovere le uova manualmente, grattando con uno spazzolino. Questo perché la maggior parte dei prodotti in commercio mirano a debellare i parassiti, ma purtroppo lasciano intatte le uova, rivestite da una matrice proteica che evidentemente le protegge.

  • droncit: è un medicinale veterinario per il trattamento di parassiti intestinali di cani e gatti, il principio attivo è il Praziqunatel. Dosaggio 1 pastiglia ogni 10 litri. 1 ora la permanenza del corallo nel bagno medicinale;
  • flat worm stop: è un prodotto della Korallen Zucht destinato a favorire una maggiore protezione dei coralli tramite la stimolazione della produzione di muco;
  • flat worm exit: prodotto della Salifert;
  • L’ascarilen ha come principio attivo il levamisolo, prodotto veterinario.

Qualsiasi scelta facciate, bisognerà eliminare i cadaveri delle planarie se doveste agire direttamente in acquario. Questo perché morendo le planarie rilasciano sostanze tossiche. Anche per questa ragione consiglio il trattamento “esterno” quando possibile.

La lotta biologica alle turbellarie

La lotta biologica è la più salutare, cioè la meno rischiosa per gli animali poiché non si sposteranno gli animali dalla vasca e il non utilizzo di prodotti chimici eviterà sbalzi ulteriori nella salute già gravemente a rischio delle nostre Acropore.

Spesso però questo tipo di lotta non risolve nulla, vuoi perché i vari pesci inseriti trovano altro da mangiare e quindi tralasciano le planarie, vuoi perché i pesci cresciuti in cattività hanno variato la loro dieta “naturale” a favore di cibi in scaglie insaporiti variamente.

Alcuni suggeriscono addirittura di tenere pesci e vasca a “stecchetto” di modo che i pinnuti vari non potendo scegliere si dedichino alle turbellarie.

Pseudocheilinus Hexatenia
Pseudocheilinus hexatenia
Halichoeres chrysus
Halichoeres chrysus (foto presa dal sito nevertebrate.ro)
Synchiropus splendidus
Synchiropus splendidus

Conclusioni

A mio parere un acquario marino in salute e non troppo “tirato” risponde bene anche alla presenza o all’ingresso di qualche turbellaria. I coralli stessi, per quanto colorati possano essere, necessitano di alghe simbionti per vivere, quindi un po’ di marroncino potrebbe essere inevitabile.

I colori vanno ricercati soprattutto con la luce, come già riportato in un altro articolo e nell’alimentazione.

Tenere a stecchetto i pesci per far loro mangiare planarie non mi sembra un atteggiamento amorevole né coscienzioso.

Le planarie devono invece farci riflettere su alcuni errori di gestione. Come ad esempio papponi eccessivi e relativi schiumatoi sovradimensionati o digiuni per colorare SPS che poco dopo muoiono.

La gestione equilibrata è sempre la più indicata, buona luce e movimento, alimentazione corretta e possibilmente in vivo, un buon rapporto pesci litraggio, movimento e tanta, tanta, pazienza.

Fonti

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.