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Il Plancton in acquario e lo sbaglio sul fitoplancton come alimentazione

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Plankton: small organisms of big importance - Sanja Zamuda
from left to right: Simocephalus vetulus, Tomopteris Eschscholtz, Hyperia Macrocephala, Meganyctiphanes norvegica, Gammarus locusta, Iracia Efferata, larve megalopa from Crustacea family, Asteria rubens Bippinaria, Brachionus quadridentatus, Calycopsis borchgevinki – Picture by Sanja Zamuda – Creative Commons rights

Dopo aver visto due caratteristiche del plancton quali dimensioni e classificazione nella seconda parte di questa (che puoi rileggere qui) piccola serie adesso vediamo come poter integrare il plancton, sia esso vegetale (fitoplancton) o animale (zooplancton) nei nostri acquari di barriera.

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Essendo DaniReef un magazine on-line dedicato maggiormente all’acquariofilia marina, non ho preso in considerazione gli aspetti per gli acquari di acqua dolce, ma molte delle cose dette fino ad ora e soprattutto quello che seguono sono applicabili anche all’acquario di  acqua dolce.

Per l’acquario di barriera con coralli duri SPS o LPS con abbondanza di molli il plancton più utile da avere disponibile è sicuramente lo zooplancton, cioè la componente animale del plancton.

Come tutti sappiamo i coralli hanno la capacità di alimentarsi in almeno due modi differenti: grazie alle loro alghe simbionti, le zooxanthellae, da cui traggono una quota variabile tra 60 e l’80% e grazie alle nematocisti presenti sui tentacoli del polipo e alla possibilità di predazione che forniscono hanno la capacità di afferrare e ingerire organismi animali delle dimensioni corrette.

Zooxanthellae su Eyphyllia Paradivisa
Zooxanthellae su Eyphyllia Paradivisa

Appurato che i coralli possono efficacemente catturare delle prede di dimensioni adeguate alle loro, dobbiamo individuare la dimensione corretta e trovare l’organismo di più facile mantenimento e riproduzione, che fornisca in completa autonomia la preda al corallo.

Zooplancton in acquario

Per polipi SPS da 1 a 2 mm di dimensione possiamo avere, facilmente in acquario, organismi che riproducendosi rilascino in acqua larve di pico-zooplancton. A questo possono supplire efficacemente moltissime specie di molluschi, come delle piccole cipree. Se manteniamo delle piccole cipree in vasca, avremo sovente delle deposizioni, che libereranno dopo un periodo di incubazione decine di migliaia di piccole larve che saranno trasportate dalle correnti presenti in vasca generate dalle pompe di movimento verso i polipi corallini.

Lysmata amboinensis
Lysmata amboinensis

Per SPS di maggiori dimensioni o per LPS e zoanthus, potremmo fornire larve di gamberetti del Gen. Lysmata. Questi gamberetti, molto belli ed apprezzati, sono ermafroditi contemporanei e hanno una riproduzione abbondante e spontanea in quasi tutti gli acquari dove vengono mantenuti. Lo sviluppo delle uova avviene nella parte addominale del genitore che rilascia centinaia di piccole larve di 2 mm circa. Queste vengono liberate e portate dalle correnti  generate dalle pompe di movimento per tutto l’acquario generando tra i pesci una elevata frenesia alimentare che colpisce anche coralli ed anemoni.

Questi due esempi mostrano come se strutturassimo una adeguata popolazione di animali vagili si possa, anche  saltuariamente, fornire dello zooplancton a costo zero ma di elevata qualità nutrizionale ed un valido integratore nutritivo per pesci e coralli.

Macro Polipi Acropora

Molti altri organismi, come copepodi, anfipodi, rotiferi, si possono ottenere da delle buone rocce vive, e ne dovremo tenere conto sia per un nuovo allestimento che per un acquario avviato da tempo poiché tendono gradualmente a diminuire sia in numero che in dimensioni. Per questi organismi è possibile intervenire con un inserimento periodico, ogni 3-6 mesi con appositi inoculi. L’inserimento di questi piccoli organismi nulla ha a che vedere con l’avvio di un acquario gestito con Deep Sand Bed (DSB) che resta un metodo batterico.

Il fitoplancton in acquario e l’errore nel suo utilizzo come alimentazione a pagina due.

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