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I valori ideali di inquinanti e triade nell’acquario marino di barriera

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Gli inquinanti

Passiamo quindi ad osservare i valori degli inquinanti, con tutto il ciclo dell’azoto (da ammoniaca a nitrato), dove i test ci indicano valori minimi di ammoniaca (sotto lo 0.05 oppure 0), quindi tutti al limite del non misurabile. Per i valori di nitriti solo Fauna Marin si distingue mettendo come valore limite 0,2: Un valore di ben quattro volte superiore a quello di Elos e Tropic Marin.

I nitrati

Per i nitrati notiamo delle differenze molto grandi (fra 5 e 20). Queste sono date dal fatto che i valori di nitrati fino a 20 ppm sono indicati come tollerati dai coralli molli e pesci, mentre i coralli duri tollerano fino a 10 ppm. È necessario però scendere sotto i 5 per ottenere delle belle colorazioni, talvolta anche sotto a 1. Per questo Elos ci indica due valori, mentre Tropic Marin e Seachem indicano il valore di 10 e 20 poiché ci informano solo sul limite oltre il quale i nitrati possono diventare pericolosi. Interessante il range indicato da Fauna Marin, che se da una parte è molto stretto in alto (solo 5 ppm) è anche l’unico ad indicarci un valore minimo di nitrati (1 ppm). È interessante notare che nonostante per molti valga la regola di tenere i nitrati il più bassi possibili c’è chi invece ha la filosofia di lasciare un minimo di nitrati in vasca come nutrimento per i coralli.

I fosfati

Sul valore di fosfati abbiamo delle indicazioni relativamente allineate per tutti i test tranne uno, dove il valore limite indicato è di 0.01-0.02. In questo intervallo rientra anche Triton. Solo Fauna Marin ci comunica come valore minimo quello che gli altri danno come massimo (0.02 ppm) e come massimo ci indica 0.1 ppm, valore superiore di 10 volte rispetto a quello consigliato dagli altri test. Un valore di 0.1 ppm di fosfati non risulta dannoso per i coralli ma a nostro avviso potrebbe causare una proliferazione di alghe. Chimicamente il valore limite da non superare è 0,3 ppm di fosfati, valore che inibisce la calcificazione dello scheletro nella maggior parte dei coralli conosciuti.

Il pH

Sul valore del pH va fatta una considerazione preliminare ossia che se per i ppm un valore di 10 volte maggiore vuol dire moltiplicare il valore per 10 nel pH ogni punto di differenza corrisponde ad una variazione di dieci volte nella concentrazione di H+. Quindi un pH compreso fra 7 e 8 vuol dire una variazione di 10 volte. Per questo i valori in questa sezione possono sembrare molto vicini fra di loro, rispetto ad altri, ma è solo un’apparenza data dal logaritmo. I vari intervalli si sovrappongono tutti fra 8.2 e 8.3. Poi alcuni test ammettono pH più bassi e più alti. Il pH però è anche influenzato dalla fotosintesi e quindi dal ciclo giorno/notte ed il momento della misurazione può quindi essere più importante delle piccole variazioni del valore target date dai vari test.

Conclusioni

Al di là di quello che dicono le varie marche, noi ci sentiamo di ribadire i valori che vi sono in mare. Per cui Calcio a 400, Magnesio a 1350, Carbonati a 7,5 dKh, Nitrati e Fosfati vicino allo 0. Lasciate perdere qualsiasi altra tabella.

Poi se avete intenzione di mantenere pesci o coralli molli, quei valori possono essere più alti, ma sicuramente se aveste quei valori sarebbe meglio per tutto il sistema acquario.

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