Lo stand Seachem era enorme, ed era collegato a quello Sicce (articolo) con cui sono diventati partner commerciali già da due anni.
Al nostro arrivo ci ha accolto l’amico Andrea Ongaro, uno dei migliori aquascapers che abbia mai conosciuto, che già da un po’ di tempo lavora stabilmente ad Atlanta (Madison) presso la sede Seachem.
Il nuovo filtro Seachem Tidal 35
Dopo le chiacchiere e gli aneddoti abbiamo iniziato a toccare con mano tutte le novità dello stand, partendo dal piccolo filtro esterno Tidal. In versione 35 è davvero molto interessante perché potrebbe anche essere impiegato in un acquario marino con lo scopo di pulire l’acquario dal materiale in sospensione. Anche mettendolo in sump. E devo dire che Seachem ci ha incuriosito dicendo che qualcosa di specifico arriverà a breve. Dal punto di vista invece dell’acquario dolce i filtri Tidal li conosciamo e ci piacciono molto. Per la semplicità di pulizia e per la linearità di funzionamento. Come sempre le cose più semplici funzionano meglio e più a lungo. Il filtro Tidal è costruito da Sicce e fa parte di quella partnership commerciale di cui abbiamo parlato pocanzi.
Un filtro multifunzione che può ospitare al suo interno lana di perlon, zeolite, carbone, in base alle proprie esigenze.
La capacità del filtro è di 1 litro.
Il nuovo Seachem Algae Scraper
Seachem ha presentato un nuovo concetto di Algae Scraper, ovvero di pulisci alghe. Non ha un nome definito, ma si chiama proprio pulisci alghe.
Il bello è che è un oggetto galleggiante con manico sagomato che può ospitare nella sua morsa diverse tipologie di materiali per pulire il vetro dalle alghe.
Qui sopra lo vediamo con la lama.
Qui invece lo vediamo con un materiale compatto molto interessante. Dalla consistenza dura ma spugnosa.
Qui lo vediamo galleggiare nell’acquario allestito da Seachem.
Un oggetto interessante, forse più adatto all’acquariofilia dolce che marina, in quanto molto voluminoso, e quindi potrebbe essere un potenziale problema arrivare negli angoli dell’acquario quando ci sono molti coralli. Ma nonostante questo svantaggio saremmo molto curiosi di provarlo. Per altro i coralli prima o poi arrivano al vetro e quindi anche la calamita più piccola avrà problemi di pulizia. E’, come sempre, solo questione di tempo… e di crescita.
Seachem Aquavitro Aquasolum
L’acquario allestito, oltre a farci vedere l’algae scraper galleggiante, ci mostrava anche un nuovo prodotto Aquavitro, Aquasolum.
Aquasolum è un leggero substrato poroso derivante dall’humus. Quindi è un substrato ideale per gli acquari piantumati, o per gli acquari per caridine. Tende ad abbassare il pH e ad addolcire l’acqua.
Essendo un prodotto di derivazione organica contiene al suo interno composti difficilmente trovabili all’interno di fertilizzanti chimici.
Assieme ad Aquasolum è stata anche presentata la linea dedicata alle caridine, shrimp, con prodotti dedicati ad ogni aspetto dell’acqua.
La nuova colla Aquavitro Bond
Aquavitro Bond è una colla per coralli, e non solo, che si lavora riscaldandola, ma non ad alte temperature come altre proposte sul mercato. Il bello è che si può lavorare, indurire, rilavorare all’infinito. Essendo inerte non reagisce con l’acqua e con le particelle chimiche in essa contenute, per cui l’utilizzo è assolutamente reef-safe. A noi, che siamo attenti all’ambiente e non ci piace sprecare, ci piacerebbe provarla.
Chiudiamo l’articolo con delle magnifiche forbici da potatura, sempre Aquavitro, da utilizzarsi per l’aquascaping. Belle, comode, per quanto bizzarre per noi profani della materia.
Riferimenti
Per ulteriori informazioni sui prodotti Seachem ed Aquavitro vi lasciamo ai rispettivi siti istituzionali. Vi invitiamo inoltre a leggere anche il nostro Editoriale sulla fiera per conoscere il nostro punto di vista sull’Interzoo e per avere disponibile l’elenco di tutti gli altri stand che abbiamo, sino ad oggi, visitato e commentato.