Eccoci con la terza puntata sui generi di pesci da inserire in un acquario marino, oggi parliamo dei pesci angelo nani, ovvero dei Centropyge.
Introduzione
Ho sempre amato gli acquari pieni di pesci, come quando ti immergi nei mari tropicali e ne vedi tantissimi, e li ho sempre avuti, l’importante è saperli sceglierli e soprattutto rispettarli.
Si perché alla fine è tutto un esercizio di proporzioni ed equilibrio. Un pesce di grandi dimensioni in un acquario piccolo è brutto da vedere e farà apparire il vostro acquario ancora più piccolo di quanto esso sia, indipendentemente dalla bellezza e dalla maestosità del pesce scelto. Inoltre pesci non adeguati per dimensioni, e penso ai vari pesci chirurgo, se vengono ospitati in acquari troppo piccoli per loro diventano, in genere, aggressivi, possono attaccare gli altri, si ammalano di frequente di batteriosi varie, e possono poi infettare anche tutti gli altri abitanti della vasca. Poi bisogna considerare le varie nicchie biologiche, per cui inutile inserire 20 pesci angelo, e lamentarsi che nello strato superiore dell’acquario non vi nuoti nessuno. E’ normale che sia così. Poi bisogna considerare i colori, in quanto molti pesci diventano estremamente aggressivi quando vedono altri pesci di livrea simile. Ed ancora i pesci da banco… sono da tenere in banco, e così via. Ma procediamo con ordine.
Esiste una formula che mi dica quanti pesci posso tenere in un acquario marino? No. Mi dispiace ma non esiste. Per ottenere il massimo bisogna studiare, conoscere e rispettare i pesci. Sceglierli oculatamente. Pensando che non è il cm di pesce in più o in meno che possa creare problemi.
L’introduzione sarà identica per tutti gli articoli di questa serie
I Centropyge o pesci angelo nani
I Centropyge fanno parte della famiglia Pomacanthidae, ma che per le loro caratteristiche devono necessariamente essere trattati da soli. Sono quindi dei piccoli pesci angelo, che come i cugini più grandi hanno in comune il loro comportamento e le loro abitudini. Ma, a differenza loro, rimangono molto piccoli, e sono pesci perfetti per essere inseriti in acquari marini anche di piccole dimensioni… ehm… perfetti… quasi perfetti. Ma questo lo vedremo dopo. Sono pesci coloratissimi, e raramente superano i 12 cm di lunghezza, sono pesci sempre attivi che nuoteranno instancabilmente dentro e fuori la rocciata. In mare non sono pesci da spazi aperti, ma si muovono solo ed esclusivamente all’interno della rocciata o vicino ad essa.
Sono pesci solitari e combattivi contro pesci dalla livrea simile, soprattutto se si parla di altri Centropyge. Al di fuori di questo sono pesci tranquilli e poco aggressivi. Tollerano bene anche esemplari dello stesso genere ma appunto di colorazione diversa. I Centropyge potrebbero essere pesci un po’ problematici da alimentare, ma la solita regola è quella di chiedere al negoziante di mostrarvi il pesce mentre si alimenta prima che voi procediate all’acquisto, anche perché un pesce che non mangia potrebbe essere problematico oppure non essere del tutto sano. Provengono tutti dall’esteso areale Indopacifico, e a parte il Centropyge resplendens non ne sono stati trovati esemplari nell’Oceano Atlantico. In genere si possono inserire in acquari marini che abbiano un volume di almeno da 100 litri, anche se, come sempre bisogna cercare le informazioni per ogni specie visto che esistono sempre delle eccezioni.
Il più grande problema dei Centropyge
Non esistono rose senza spine, dice un proverbio, ed i Centropyge, purtroppo, non fanno eccezione. Come tutti i pesci angelo sono ghiotti di spugne, sebbene possano essere molto settoriali rispetto a quali preferiscono, e questo sarebbe un problema relativo, ma spesso e volentieri amano assaggiare i polipi dei coralli, soprattutto quelli più lunghi, per cui la maggior parte dei coralli duri LPS ed anche qualche corallo molle sono a forte rischio. Intendiamoci la probabilità è bassa, soprattutto quando sono ben alimentati, ma esiste, e soprattutto può venire fuori anche dopo anni che si hanno in vasca senza problemi. Poi un giorno decidono di assaggiare proprio quella bellissima Acanthastrea e da quel momento diventa un vero calvario. In genere però i coralli duri SPS riescono a sopravvivere a questo problema.
A livello di probabilità, anche se ogni singolo esemplare è diverso, possiamo dire che il Centropyge bicolor è uno di quelli più a rischio, mentre l’Acanthops è uno di quelli più reef-safe. Io per altro ho tenuto entrambi assieme per molti anni senza nessun danno ai coralli. Il fatto di averli tenuti ben alimentati sicuramente ha aiutato.
In Italia c’è anche stata una mostra sui Centroypge organizzata durante il PetsFestival 2019, qui potete trovare foto e commenti della giornata.
Gli spazi necessari
A titolo molto esemplificativo, considerando le abitudini di questi bellissimi pesci, possiamo dire che per il Centropyge bicolor, che è uno di quelli che diventa più grande, sarebbe meglio un acquario da 200 litri, per il Centropyge loriculus al contrario bastano 120 litri, che scendono a 100 per l’Acanthops. Sempre su 120 litri per il flavissimus e l’heraldi, 100 litri per il ferrugata ed il bispinosus, e almeno 150 per l’eibli. Ma ce ne sono tanti altri, ma più o meno ci siamo capiti per le dimensioni.
Schede specifiche già scritte
Noi abbiamo scritto in passato queste schede che potete consultare per farvi una idea dei fabbisogni di ogni singola specie:
Se avete domande saremo felici di rispondervi ed aiutarvi nella scelta nei commenti o nel nostro forum.
Della stessa serie:
Mano a mano che scriveremo altri articoli sulle famiglie dei pesci andremo ad elencarle qui di seguito ed in tutti gli articoli collegati. Anzi… vi chiediamo, di quali famiglie di pesci volete che parlassimo domani? Scrivetecelo nei commenti.