Costi contenuti
Come già detto il costo dell’ovetto per nitrati è di 55 € + IVA, a cui si devono aggiungere le spese di spedizione. In realtà abbiamo abbiamo verificato che si può trovare facilmente negli store online (ad esempio qui) con prezzi che si aggirano intorno ai 67-70 €, quindi più o meno in linea con quello del sito originale. Spesso combinandone l’acquisto con altri prodotti si riescono a risparmiare i costi dei corrieri, quindi potrebbe risultare conveniente acquistarlo al di fuori del canale di distribuzione principale.
Il costo del singolo test, se si esclude il primo acquisto con cui ci doteremo dell’apparato, si aggirerà intorno a 1 euro per ogni misurazione, visto che il kit di reagenti per 25 test dovrebbe essere commercializzato ad una cifra prossima ai 20 euro + IVA.
I reagenti, imbustati singolarmente, inoltre hanno il vantaggio di avere una data di scadenza molto lontana nel tempo, garantendo un ottima conservazione delle polveri contenute e la mancanza di ogni forma di contaminazione. Ciò vuol dire che se compro il checker oggi non dovrò preoccuparmi di buttare i reagenti aperti dopo circa 6 mesi, e non dovrò neanche temere di aver contaminato il prodotto durante l’utilizzo, come normalmente accade con altri test. I reagenti del nostro kit ad esempio hanno data di scadenza 10/2025, ovvero quasi 5 anni di validità in condizioni normali di stoccaggio.
L’unboxing
Il Checker HI781 arriva nella classica confezione Hanna. Una volta sfilata la cover in cartone di presentazione, ci troviamo di fronte ad una discreta valigetta in plastica nera, con interno preformato in modo da contenere tutto il kit necessario ad effettuare 25 misurazioni. La valigetta è di dimensioni piuttosto ampie, più grande ad esempio di quella dell’ovetto per fosfati, ma una volta aperta è subito ben chiaro il motivo di queste forme generose. Al suo interno infatti troviamo una miriade di oggetti, tutti più o meno necessari ai fini della misurazione. A una prima occhiata non nascondo che tutti questi accessori ci abbiano lasciati un po’ perplessi, facendoci sorgere qualche dubbio sulla complessità di utilizzo del test.
Non abbiate paura comunque!
Vedremo infatti che le operazioni da effettuare sono abbastanza semplici e non dissimili da quelle che siamo già abituati a svolgere con più o meno tutti gli altri test convenzionali. Alcune accortezze sono necessarie al fine di non compromettere la validità della lettura, ma ne parleremo più avanti nella nostra mini guida.
Troveremo quindi all’interno i seguenti materiali:
- lo strumento di controllo, con la sua ormai caratteristica forma a ovetto, facilmente distinguibile dagli altri per il suo caratteristico colore lilla;
- una batteria ministilo AAA da 1,5V;
- un flacone di reagente denominato HI781A-0;
- nr. 25 bustine di reagente HI781B-0;
- nr. 25 bustine di reagente HI781C-0;
- nr. 2 cuvette per la misurazione da inserire nell’apposito foro del checker durante l’esecuzione del test;
- nr. 1 cuvette grande per la miscelazione dei reagenti;
- un gruppo portafiltro costituito da due semi involucri entro i quali andrà posizionato una membrana in carta da sostituire ad ogni test;
- nr. 25 membrane in carta;
- nr. 1 siringa graduata da 10 ml con punta filettata per alloggiare il filtro;
- nr. 1 siringa graduata da 5 ml con relativo beccuccio;
- nr. 1 siringa graduata da 1 ml;
- nr. 1 ago smussato;
- nr. 1 pipetta aspiraliquidi;
- il manuale di istruzione in lingua inglese.
Il tester è di plastica dura, con un solo pulsante morbido al tatto, utilizzato per l’accensione e per dare il via alle varie fasi. I materiali sono solidi e la costruzione è impeccabile. Ogni cosa all’interno della valigetta ha il suo posto e tutto è ben ordinato. Naturalmente nel maneggiare le cuvette in vetro un minimo di attenzione in più è comunque richiesto, anche se lo spessore garantisce comunque una buona resistenza. Anche il gruppo portafiltro, sebbene in plastica, risulta ben assemblato e a prima vista resistente. Unico punto critico ci è sembrata la parte filettata di collegamento alla siringa, che potrebbe a lungo andare deteriorarsi, ma questo potremo valutarlo solo con l’impiego nel tempo.
Se volessimo essere puntigliosi, potremmo indicare la mancanza di un panno in microfibra adatto alla pulizia del vetro. Naturalmente potremo trovarlo in commercio con facilità, ma averlo tra le dotazioni avrebbe dato lustro ad una fornitura che è già molto completa di per sé.
Il manuale d’uso
Sebbene non presente nella confezione, il manuale in italiano può essere scaricato direttamente sul sito, insieme ad una mini-guida grafica da seguire punto punto per la misurazione.
A seguire potete trovare i link alla documentazione tecnica:
In quest’ultimo documento troviamo anche un QR CODE che, una volta scansionato, ci reindirizzerà verso una utile e chiara video-guida sul canale YouTube della Hanna.
Nel complesso le istruzioni di utilizzo risultano abbastanza lineari e fruibili. La procedura grafica è ben schematizzata e la video-guida è sicuramente un valore aggiunto, ma i vari passi vanno seguiti alla lettera altrimenti si rischia concretamente di invalidare il risultato finale.
L’articolo continua e finisce a pagina tre dove potrete leggere come effettuare la misurazione, gli accorgimenti utili, la nostra prova sul campo e le nostre conclusioni.
Ciao Simone,
innanzitutto complimenti per il tuo articolo, molto preciso e accurato.
Ieri sono entrato in possesso di un Hanna Cheker, quello per la misurazione della concentrazione di No3 (scala bassa). Ho letto il tuo articolo recensione di tale strumento, ed ad un certo punto scrivi:
“Lo strumento è un misuratore di nitrati a scala bassa ovvero da 1 a 5 ppm (parti per milione) ed è specifico per l’utilizzo con acqua di mare. Esiste tra l’altro una procedura di diluizione che permette di estendere il range di misurazione da 5 a 50 ppm ma questo, come normale che sia, va a diminuire l’accuratezza del risultato.”
Sono interessato a sapere come funziona questa procedura per la determinazione della scala alta, in quanto non sono riuscito a trovare informazioni a riguardo, nè sul manuale incluso e neppure nel video che avevi incluso nel tuo articolo, in quanto attualmente sto facendo una nuova maturazione post trasloco della vasca.
Per caso tu hai qualche documento che spiega come procedere per la procedura per la determinazione dei valori tra 5 a 50 ppm?
Grazie in anticipo per una tua cordiale risposta.
Saluti
Sven
Intanto grazie per il commento, in effetti nella descrizione e nel video non era stata trattata la procedura di diluizione per la misurazione ad alto range.
Cerchiamo quindi di porre rimedio, per quanto possibile.
Qualora volessimo effettuare una misurazione a range tra 5 e 50ppm dovremo svolgere le seguenti operazioni:
1) all’inizio di tutta la procedura prelevare un campione di 1 ml acqua della vasca usando la siringa piccola;
2) Immettere il contenuto nella fialetta per la miscelazione;
3) Aggiungere a questa un quantitativo di acqua marina senza nitrati o fosfati fino ad arrivare a 10ml (ovvero 9 ml). ATTENZIONE!!! NON DOBBIAMO utilizzare acqua di osmosi, ma dovremo preparare acqua salata pulita come se stessimo facendo un cambio di acqua;
4) Chiudere la fialetta e miscelare per bene;
5) Prelevare da questa fiala i 7 ml di acqua necessari per effettuare la misurazione;
6) Effettuare la misurazione secondo la procedura già descritta nell’articolo;
7) Alla fine del test MOLTIPLICARE il risultato X 10.
In pratica si tratta di diluire il quantitativo di acqua che deve essere analizzata, facendo in modo che i parametri di salinità rimangano invariati.
Naturalmente i valori riscontrati saranno 1/10 di quelli reali, ecco perché i risultati andranno moltiplicati X 10.
Spero di essere stato abbastanza chiaro e di non aver creato confusione!
Buon divertimento!
Simone
Buongiorno, complimenti per l’articolo, preciso e chiaro.
Al momento della pubblicazione dell’articolo (gennaio 2021), il prezzo del test da sito Hanna era di 55€+IVA, , ad oggi (luglio 2024), dopo 3 anni e 6 mesi, il sito indica un prezzo di 105€+IVA con 25 test (128€ iva inclusa), poi circa 34€ ogni 25 test di ricarica (sempre con iva inclusa), cioè 1,36€ a singolo test.
Volevo sapere se, per vostra esperienza, un test del genere rispetto ad un buon test colorimetrico per uso acquaristico di barriera, ad es. io uso attualmente Nyos (40 test costa circa 23€ iva inclusa), le misurazioni, a livello di margine di errore e di precisione, possono fare davvero una grande differenza?
Ciao Paolo, è una bella domanda…
Io, Danilo, ritengo personalmente che i test colorimetrici vadano benissimo. Ma il fotometro è più semplice, e non è possibile sbagliarsi sul risultato. A volte qualcuno fa molta fatica a capire il risultato colorimetrico. Quindi la scelta è personale, ma se il test colorimetrico è ben mantenuto e di qualità, secondo me, è solo più scomodo. E per la comodità è anche ottimo però spenderci più soldi. Che ne pensi?
Hai detto bene, il mio problema con i colorimetrici è più nell’effettivo riconoscimento dei colori che nella praticità di misurazione, avendo io una leggera forma di daltonismo, facevo fatica ad esempio con i Salifert, evidentemente quei viraggi non sono nel mio “range visivo”, ma devo dire che il Nyos, tendente più all’arancio, lo leggo facilmente (lo dico sperando di essere utile a chi ha il mio stesso problema). Ho trovato invece quasi imprescindibile, tra gli ovetti, quello del fosforo, dove una maggiore precisione è forse più necessaria per chi ha valori bassi. Saluti
Grazie del Feedback