Home ARTICOLI Le nuove barre a LED Orphek OR3 Blue Sky nel DaniReef LAB...

Le nuove barre a LED Orphek OR3 Blue Sky nel DaniReef LAB – recensione

1088
0

Dopo l’annuncio di Orphek eravamo estremamente curiosi di poter provare le nuovissime Orphek OR3 Blue Sky anche per confrontarle con le precedenti OR2 Blue Plus che avevamo testato in precedenza (qui).

Amtra sconto 20%

Le barre sono, come le precedenti OR2, bellissime, solide ed appaiono molto ben fatte, infatti la scocca fra le due plafoniere è assolutamente identica. Orphek dice che a breve dovrebbe uscire un dimmer che ne permetta la dimmerazione in accensione e spegnimento. Dimmer che stiamo aspettando con ansia, visto che, forse, è l’unica cosa che manca a queste plafoniere. Anche se, per altro, nelle barre a led il dimmer è molto meno importante che nelle plafoniere vere e proprie. Ma questo è un aspetto che vedremo dopo.

Caratteristiche tecniche Barre LED Orphek OR3 Blue Sky

  • Driver: esterno;
  • Input Voltage: 100-240VAC;
  • Frequenza: 50-60Hz;
  • Consumo: 60 watts +-5%;
  • Cos(phi) > 0.9;
  • Corrente di ingresso (Amps) 0.55;
  • Lunghezza: 123,5 cm;
  • Larghezza: 5 cm;
  • Altezza: 3,6 cm;
  • Peso: 2,3 kg;
  • LED impiegati: 18x450nm, 18x470nm.
  • Prezzo al pubblico: 200 dollari.

Il nostro video delle barre a led Orphek OR3 Blue Sky

La particolarità delle Orphek OR3 Blue Sky

La nuova barra a LED della fortunatissima serie OR3 nasce con i LED di due solo tipologie, da 450 e da 470 nanometri. Una plafoniera dichiaratamente blu. La cosa, come avevamo detto qualche settimana fa, ci è giunta inaspettata, perché a noi era piaciuta tantissimo la versione Blue Plus, che rimane ancora attuale ed in vendita, come potete leggere anche nel nostro DaniReef LAB (qui). Ma Orphek, proseguendo con gli studi sui coralli e sulle barriere coralline, nonché sui nostri acquari domestici, è arrivata a dire che la nuova versione sia uno step evolutivo verso il futuro, soprattutto per la resa dei coralli e delle fluorescenze. Nella propria pagina Orphek ripercorre la storia della versione Blue Sky, apparsa per la prima volta nel 2018. Allora lo spettro aveva anche un viraggio verso il verde, che apparso dapprima utile, si è visto nel tempo che non piaceva come resa agli acquariofili. Per questo la nuova Blue Sky è costruita solo su due lunghezze d’onda, 450 e 470 nanometri.

Come dice Orphek stessa “I coralli e gli anemoni hanno almeno due tipi di composti di colore: i fluorescenti e i non fluorescenti. La fluorescenza si verifica quando un composto assorbe la luce e la emette (fluorescente) a una lunghezza d’onda maggiore, quindi i composti fluorescenti si illuminano (o “scoppiano”) sotto la luce UV, viola o blu, mentre i composti non fluorescenti non lo fanno, appaiono infatti opachi sotto quelle lunghezze d’onda e sono chiamate cromoproteine. Sono comunque tutte proteine e sono prodotte o dal corallo o dall’anemone“. La Blue Sky è stata studiata per far risaltare quelle fluorescenze.

Il kit di sospensione

Le barre sono vendute assieme ad un kit di sospensione, molto corto, per cui se volete appenderle al soffitto è necessario acquistare una prolunga. E’ un kit che va bene per collegarsi ai bracci di sospensione di Orphek, oppure al kit per sospenderle assieme alle Atlantik V4. Lo abbiamo già detto, ma ci ripetiamo, le barre Orphek OR3 Blue Sky sono costruite in maniera eccellente. La finitura esterna in alluminio funziona come dissipatore passivo, e, dato il peso ed il volume dell’alluminio siamo sicuri che queste barre a LED non avranno mai problemi di surriscaldamento. l’assemblaggio è praticamente perfetto.

La Programmazione

Le barre a LED in genere non sono programmabili, e le Orphek OR3 non fanno alcuna eccezione, almeno per oggi. Alcune barre della concorrenza hanno a corredo, o acquistabile a parte, un controller che ne permette la dimmerazione in accensione, spegnimento e come intensità totale. Orphek ha da tempo annunciato l’arrivo di un dimmer quantomeno simile, ma ancora non è disponibile. Per altro con le barre a LED, secondo me, il problema è relativo. Visto che lo spettro lo si decide in base alle barre che si accoppiano, e che la dimmerazione si può attuare in maniera simile, anche se non uguale, accendendo una barra alla volta. Intendiamoci, non dico che il dimmer sia inutile, tutt’altro, ma che la sua mancanza pesa molto meno rispetto a quando si parla di plafoniere.

A differenza del solito non possiamo fornirvi i consumi ed i valori dei vari canali dei LED, perché nelle barre i LED si accendono tutti quanti simultaneamente.

Tutti i valori che abbiamo rilevato, ed il nostro metodo di lavoro denominato DaniReef LAB li trovate a pagina due.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.