La sonda
Un particolare costruttivo di rilievo è sicuramente il posizionamento della Sonda di temperatura all’interno del refrigeratore. Teco inserisce la sonda sul tubo di ingresso dell’acqua, in questo modo c’è la sicurezza di rilevare la temperatura reale proveniente dall’acquario perché l’acqua non è raffreddata dal refrigeratore, e questo è uno dei motivi per cui dopo diverso tempo dall’accensione si potrebbe non notare un abbassamento della temperatura sul display. Se la sonda fosse infatti installata sul tubo di uscita l’acqua risentirebbe immediatamente della refrigerazione, rilevando e mostrando subito una temperatura minore, ma che non sarebbe quella reale dell’acquario, ma semplicemente quella dell’acqua refrigerata in uscita dalla serpentina. E questo porterebbe a frequenti cicli di accensione e spegnimento dell’unità.
Installazione
L’installazione è estremamente semplice, in quanto c’è la possibilità di avere da Teco anche tubi coibentati della giusta misura che devono quindi solo essere infilati sui comodi rubinetti e stretti con le molle in dotazione.
Per pulirlo al meglio, prima di ogni utilizzo, io raccomando di scollegarlo dalla sump, e tramite i clamp plastici in dotazione è semplicissimo, inserire la sua pompa di ricircolo ed i tubi dentro una bacinella dove si provvederà ad inserire acqua e acido cloridrico (acido muriatico) al 5%, lasciando girare il tutto per circa una decina di minuti, in questo modo l’acido scioglierà ogni residuo di calcare che si dovesse essere depositato al suo interno. La raccomandazione è quella di non usare concentrazioni superiori al 5%. A seguito della pulizia sarà necessario sciacquare con abbondante acqua, anche di rubinetto, non c’è motivo per usare acqua di osmosi.
Una volta messo in opera, e avendo scelta una pompa adeguata, che Teco consiglia da almeno 500 litri ora effettivi, si nota subito il basso rumore complessivo, per altro in effetti, quella che cambia è anche e soprattutto la frequenza del rumore, come se il rumore generato da una ventola di maggiori dimensioni dia molto meno fastidio di quello che veniva generato dai modelli precedenti.
Il nostro video che mostra tutte le fasi di installazione e settaggio
In occasione dell’installazione di un nuovo TK 500 a casa dell’amico Jonathan, abbiamo creato un video di installazione che vi riproponiamo in maniera integrale. Sebbene stiamo parlando del vecchio TK 500 e non del nuovo TK 1000 oggetto di questa prova, il procedimento è totalmente identico.
Il display mostra continuamente la temperatura misurata in vasca, o meglio la temperatura dell’acqua che vi viene veicolata all’interno, con una visualizzazione al decimo di grado. Allo stesso modo la temperatura di controllo è impostabile sempre per decimi di grado. Il ciclo di intervento è fissato in un grado, modificabile via menù anche in mezzo grado tenendo premuto il tasto set, anche se Teco lo sconsiglia perché foriero di troppi cicli di accensione spegnimento che alla lunga potrebbero danneggiare il compressore.
Per impostare la temperatura prevista è sufficiente premere il pulsante “set” per tre secondi a refrigeratore acceso, a questo punto il display lampeggerà mostrando la temperatura di intervento e sarà possibile variarla tramite i due pulsanti laterali con le frecce.
Una volta acceso si nota subito la potenza del compressore che genera un rumore poco fastidioso e non particolarmente elevato, comparato ad altri refrigeratori che ho avuto e a quelli sentiti a casa di amici acquariofili.
La prova sul campo
L’acquario di prova su cui è stato installato e provato per tutta l’estate scorsa sono stati due. Uno è il mio e l’altro è quello dell’amico Jonathan Betti e che potete vedere nella fotografia seguente, visto che il suo acquario è molto più bello del mio, l’articolo completo, nel caso, lo trovate qui: Il meraviglioso Acquario Marino del mese di Jonathan Betti da 600 litri.
Io l’ho installato sotto l’acquario, mentre Jonathan ha avuto la fortuna di poterlo installare sul terrazzo come potete vedere nelle foto seguenti e nel video precedente.
Dal punto di vista del raffreddamento non ci sono stati particolari problemi per l’acquario di Jonathan, anche se il refrigeratore rimaneva acceso per lunghi periodi, e l’acquario si è sempre mantenuto al di sotto dei 27,5° sebbene aiutato da un ventilatore esterno, senza alcun problema. E considerate che stiamo parlando di Rimini dove la temperatura media estiva è ben oltre i 30°. Nel mio caso invece ho eliminato le ventole per diminuire l’evaporazione ed ho gestito la temperatura con il solo refrigeratore, senza alcun problema. Il mio acquario è da 400 litri, mentre quello di Jonathan è da 600 litri, giusto per darvi dei riferimenti.
La logica di funzionamento
Il controller di temperatura interno ha un ciclo di intervento (isteresi) di 1°C, come ho già avuto modo di scrivere, quindi se si impostassero 27°C il refrigeratore si accenderebbe al raggiungimento della temperatura impostata sommata alla isteresi, ovvero 28°, e si spegnerebbe al raggiungimento dei 27°C. La sensibilità in lettura invece è al decimo di grado, permettendo quindi di leggere e seguire la diminuzione della temperatura in acquario.
Il ciclo di 1°C potrebbe sembrare un po’ troppo ampio, ma questo solo se il refrigeratore dovesse essere molto sovradimensionato rispetto alla vasca, perché in questo caso si avrebbero oscillazioni notevoli in un breve periodo di tempo dati dalla notevole potenza raffreddante, diversamente la vasca verrebbe mantenuta sotto controllo senza nessun problema, in ogni caso è sempre impostabile il controllo a passi di mezzo grado.
Il Rumore
Uno dei problemi che affligge maggiormente noi acquariofili è sicuramente quello del rumore, ed il refrigeratore è sicuramente un accessorio poco silenzioso per definizione. A parte chi possa permettersi il lusso di installare il refrigeratore all’esterno della sua abitazione, magari sul terrazzo come ha fatto Jonathan, oppure chi possa avere la parte tecnica dell’acquario in una stanza dedicata (fra cui ricordo il bel progetto dell’amico Lumaz) ecco che il rumore diventa una caratteristica importante da prendere in considerazione.
Noi abbiamo misurato il valore nel nostro acquario, con il convogliatore montato frontalmente, e quindi verso il fonometro, al solito metro di distanza.
Per misurare il rumore generato ho misurato con il fonometro, un VOLTCRAFT 320, fonometro digitale IEC 651 di Tipo II che agli effetti della misurazione in oggetto è sufficientemente attendibile, i seguenti valori. Data la natura del rumore da misurare tutte le misurazioni sono state eseguite con la curva di attenuazione dBA. Le misurazioni, condotte con finestre chiuse, fonometro su cavalletto ad 1 metro di distanza, con un intervallo minimo di misura di 120 secondi, hanno dato i seguenti risultati:
Se lo confrontiamo con il vecchio TK 500 avevamo 46 dB con refrigeratore spento e ben 51,6 con refrigeratore acceso e sfogo laterale. Un miglioramento notevole quindi, a sentimento possiamo dire che la quantità di rumore sia circa la metà dell’unità precedente.
Vediamo la comparazione con gli altri refrigeratori testati in passato:
Condizioni di Misurazione | Teco TK 1000 r290 | Teco TK 500 | Teco TR 15 | Aquamedic Titan 250 |
Acquario in funzione | 48,4 dB | 46 dB | 41,5 dB | 48,7 dB |
Acquario in funzione con refrigeratore acceso | 50,4 dB | 51,6 dB | 53,8 dB | 52,1 dB |
Rilevazione rumore ambientale | 40,4 dB | 35,0 dB | 35,8 dB |
Gli acquari dove sono state fatte le misurazioni sono diversi, ma quello che salta all’occhio è proprio che con un acquario più rumoroso, 48,4 dB, l’accensione di tutte le utenze, compreso il refrigeratore, si attesta su un valore più basso, 50,4 dB.
I valori rilevati sono propri dell’ambiente in cui si sono svolte le prove, e quindi in altre situazioni al contorno il rumore misurato potrebbe essere molto diverso, dovuto a maggiori o minori rinforzi alle varie frequenze.
I consumi elettrici
La scelta di un refrigeratore passa anche per la valutazione dei suoi consumi. Noi acquariofili infatti ben sappiamo come i consumi elettrici del nostro acquario incidano sulla bolletta elettrica, quindi nel momento in cui andremo ad inserire un qualsiasi oggetto nel nostro layout dovremo prendere in dovuta considerazione questa importante caratteristica. Teco fornisce per il suo TK 1000 un consumo in raffreddamento pari a 270 watt, davvero pochi in valore assoluto, e quindi anche il consumo relativo non sarà particolarmente alto. Ma quello che più ci premeva di verificare era la differenza con il precedente Teco TK 1000, misurato in sede Teco. E come potete vedere la differenza è notevole.
Normalmente possiamo inoltre dire che il consumo di energia dovuto dal refrigeratore sia in genere molto inferiore di quello che potremmo aspettarci. Anche se 240 watt da ammortizzare non sono comunque molti, anche se considerassimo i periodi di caldo intenso il refrigeratore potrebbe rimanere acceso anche 8 ore al giorno (circa 52 centesimi al giorno in queste condizioni).
Importante: la velocità dell’acqua nel refrigeratore e la scelta della pompa di alimentazione
La velocità dell’acqua all’interno del refrigeratore è un dato importantissimo. Normalmente si è portati a pensare che la velocità dell’acqua non sia “particolarmente” importante, perché si pensa che se l’acqua transitasse velocemente essa verrebbe raffreddata poco ma ne transiterebbe una alta quantità, il che si pensa che sarebbe perfettamente equivalente a far transitare una quantità di acqua minore, in questo modo ne transiterebbe un volume inferiore ma sarebbe mediamente più fredda in uscita.
Questo ragionamento però, quando si parla di refrigeratori, di qualunque marca essi siano, è semplicemente sbagliato.
Nel ragionamento appena enunciato infatti non si tiene conto dell’efficienza del refrigeratore che è molto più efficiente al crescere della temperatura. Ovvero man mano che l’acqua entra nell’unità questa viene raffreddata, ma se passasse lentamente il refrigeratore la raffredderebbe molto, per poi trovarsi a far fatica a raffreddarla ulteriormente, mentre un passaggio veloce consentirebbe all’acqua di rimanere più calda e quindi di massimizzare l’intervento del refrigeratore stesso. Quindi più è veloce il transito dell’acqua, ovvero più è potente la pompa, maggiore sarà la resa del refrigeratore e quindi l’acquario si raffredderà più velocemente, e la differenza, credetemi, non è piccola, ma si arriva anche al doppio dell’efficienza complessiva.
Teco raccomanda l’utilizzo di una pompa che garantisca una portata effettiva di almeno 500 litri ora, ma viste le considerazioni appena fatte si potrebbe anche raddoppiare il valore ottenendo nel complesso solo benefici.
Raccomando a tutti coloro che avessero la fortuna di poter installare il refrigeratore fuori casa, di misurare la portata reale di ritorno in sump, perché la distanza e le curve necessarie a collegare acquario e refrigeratore abbassano notevolmente la portata, soprattutto in presenza di tubi corrugati e non lisci, inoltre consiglio vivamente di proteggerlo dalle intemperie e dal sole diretto che finirebbe inevitabilmente per penalizzarne le prestazioni ed anche in qualche caso a rovinare l’unità stessa, tanto che la Teco stessa lo identifica come refrigeratore da interno.
Wi-Fi e teconnect
Teconnect è un dispositivo da collegare ai soli refrigeratori Teco predisposti, come ovviamente il nostro TK 1000 r290. Teconnect agisce tramite una applicazione che permette di controllare il proprio refrigeratore, visualizzare la temperatura e vedere diversi grafici relativi all’andamento della temperatura in acquario.
La dicitura wi-fi che vediamo nel frontale della nostra unità sta a significare proprio questo, ovvero la possibilità di poter utilizzare il teconnect. Sul nostro smartphone si può visualizzare un display che è la copia esatta del display del nostro refrigeratore, e che quindi funziona con la stessa logica. In questo modo noi utenti non siamo disorientati e possiamo lavorarci come se fossimo fisicamente davanti al refrigeratore. Una aggiunta sicuramente non fondamentale, ma che amplia la versatilità del nostro refrigeratore.
Ovviamente il teconnect deve essere acquistato a parte, per cui ne parleremo in un articolo a lui dedicato nelle prossime settimane.
L’articolo finisce a pagina tre con le nostre considerazioni finali.