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Controller per acquario Aqua go – recensione approfondita

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Controller per acquario Aqua Go - recensione approfondita

Avere un computer per acquario è una di quelle cose a cui non so resistere, e dopo aver provato a lungo Aqua go di 3lements, e dopo averlo visto in azione in diversi acquari, non posso che farne una recensione il quanto più approfondita possibile.

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Aqua go è un computer per acquari molto evoluto e molto potente. Permette di fare praticamente qualsiasi cosa si abbia in mente, questo però comporta una complessità più elevata della media.

Facciamo però un passo indietro.

A cosa serve un controller per acquario?

Banalmente si potrebbe dire che un controller per acquario consente innanzi tutto di programmare o timerizzare alcune prese. Banalmente delle pompe di movimento che non abbiano controller, oppure delle lampade o quant’altro. Consente di controllare delle prese in base al risultato della lettura di alcune sonde. Ad esempio se la sonda di temperatura sale (o scende) sopra un certo valore si attiva il riscaldatore. E così via inserendo come sonde anche il pH, il Redox oppure i vari livelli.

Un computer per acquario ci può inviare delle notifiche nel caso in cui vada via la corrente o nel caso in cui alcune sonde a lui collegate leggano dei valori al di fuori del nostro range. Un controller ci consente di collegarci da remoto per leggere i valori letti dalle sonde, o per vedere lo stato delle varie prese. E non ho finito qui. Ma procediamo con calma cominciando come da nostra abitudine con un video approfondito su Aqua go.

La videorecensione del controller per acquari Aqua go

I kit Aqua go disponibili

Aqua go è un sistema molto potente non solo per le cose che può fare ma anche e soprattutto per la customizzazione che si può fare in fase d’ordine. Esistono infatti diversi kit che si possono acquistare, in base alla complessità che si vuole ottenere ed anche in base a quello che si può spendere, oltre ovviamente alla possibilità di comprare i pezzi sfusi.

Il Kit Deluxe, che è quello che ho scelto io, contiene i seguenti dispositivi che vedete anche nella fotografia seguente:

  • Controller Aqua Go con sistema GSM integrato (presente in tutte le versioni);
  • Unità di potenza, versione EXC01 con 4 multiprese, 2 prese Schucko e connettori per la sensoristica (presente solo nella versione Deluxe, altrimenti viene venduto il kit con 4 multiprese);
  • Sonda di temperatura (presente in tutte le versioni);
  • Sonda pH (presente anche nella versione premium);
  • 4 sensori di livello (il kit base ne prevede 1 ed il kit premium ne prevede 2);
  • Sensore di black out (presente solo nella versione Deluxe);
  • Sensore di allagamento (presente solo nella versione Deluxe);
  • Cavo di connessione aquaComm (presente in tutte le versioni);
  • Interfaccia USB per il collegamento al PC (presente solo nella versione Deluxe);
  • Sensore di temperatura ambiente (presente solo nella versione Deluxe);
  • Batteria tampone (presente in tutte le versioni);

Il costo di Aqua Go versione Deluxe è di 569 euro, la versione Premium costa invece 449 euro mentre la versione base costa 299 euro. Ovviamente tutti gli accessori non presenti in un determinato kit possono essere acquistati a parte. Io infatti appena disponibile ho aggiunto il kit wifi go per collegare Aqua Go al wifi.

Ma su DaniReef abbiamo lo sconto!!!

Grazie alla disponibilità di 3lements abbiamo la possibilità di offrirvi un codice sconto per acquistare Aqua Go ad un prezzo incredibile. Infatti collegandovi a questa speciale pagina “sconti per utenti DaniReef” avrete i seguenti prezzi:  Aqua Go versione Deluxe a 499 euro, versione Premium a 349 euro e la versione base a 275 euro.

La logica di funzionamento di Aqua go

Il sistema divide i vari oggetti collegati in due grosse tipologie, prese (icona grande centrale) e sensori (icona grande a sinistra). Poi ci sono le associazioni fra prese e sensori nella terza icona a destra.

Nella seconda fila di icone si trovano gli utenti, i messaggi testuali ed i messaggi vocali da inviare agli utenti.

Le icone piccole di contorno interessanti sono invece le macro (icona con la gocciolina) e le impostazioni (ingranaggi). Con le macro si possono infatti attivare cose molto interessanti. Ad esempio io ho definito il cambio d’acqua e l’alimentazione dei coralli. Il cambio di acqua, ad esempio, spegne la risalita, lo schiumatoio e la pompa di rabbocco. Tutte le utenze poi tornano attive dopo un tempo che decide l’utente.

Interessante il fatto che si possano legare fra loro le attività di utenze diverse. Ad esempio ho definito che lo schiumatoio possa essere acceso se e solo se sia accesa anche la pompa di risalita. E che se quest’ultima si dovesse spegnere e successivamente riaccendere allora lo schiumatoio si dovrebbe riaccendere dopo tre minuti. In questo modo non c’è il rischio che lo schiumatoio si accenda con un livello di acqua troppo alto in sump e vada in sovra schiumazione.

Un’altra cosa interessante è l’interazione che si può creare con i sensori di livello. Da una parte c’è il funzionamento classico. Se il livello si abbassa, allora si accende la pompa di rabbocco. Considerate anche il bonus che i sensori sono tutti ottici e quindi sono esterni e fuori dall’acqua, rendendo impossibile un qualsiasi blocco dei sensori dovuti a lumachine ed incrostazioni varie. Ma acquistando un sensore a galleggiante si può inserire quest’ultimo all’interno dello schiumatoio, e far spegnere quest’ultimo nel caso in cui il bicchiere sia troppo pieno. Non lo trovate fantastico?

La gestione del blackout

Aqua go gestisce il black out in maniera molto intelligente, anche se un po’ complessa da capire la prima volta. Il sistema viene dotato nella versione Deluxe di un sensore di blackout che deve essere inserito in una presa di corrente di rete che NON SIA sotto gruppo di continuità. In questo modo se dovesse andare via la corrente il sensore di blackout, che non è altro che un piccolo trasformatore che comunica con l’unità di base, segnalerebbe l’assenza di rete. In questo modo possono partire le notifiche per mancanza di elettricità.

Ma soprattutto il sistema reso edotto dalla mancanza di energia elettrica, e collegato ad un gruppo di continuità, entrerebbe in modalità black out. Nell’immagine precedente vediamo infatti il sensore black out su off, perché c’è energia elettrica. Noi possiamo quindi definire quali utenze far rimanere accese (io ho scelto la sola risalita), e ci fa scegliere quali utenze debbano essere accese quando ritorna la corrente. Diversificando quindi il comportamento del sistema. Una gran cosa, anche se non così immediata da capire.

Temperatura, pH e Redox

La temperatura può essere gestita in maniera piuttosto completa. All’inizio le impostazioni erano molto semplici, ma poi io e l’amico Jonathan Betti abbiamo insistito per aver maggior margine di manovra ed oggi è possibile coprire quasi qualsiasi esigenza. E’ possibile definire un intervallo di utilizzo dell’acquario. Poi una azione se si vada sopra un certo valore, tipicamente l’accensione delle ventole, ed un secondo intervento se si vada ancora oltre, tipicamente l’accensione di un refrigeratore.

Se si dovesse invece scendere sotto un certo valore si può accendere il riscaldatore. Ma non è finita qui perché si possono indicare altri due livelli di temperatura che ci inviano una notifica di allarme. In questo caso è anche possibile impostare l’accensione di una ulteriore utenza, ma attenzione, in questo caso deve poi venire spenta manualmente, per cui usate questa impostazione solo se sapete realmente cosa comporti.

Più semplice invece la programmazione di pH e Redox, sempre con la logica valore minimo e valore massimo, e utenza da attivare.

A pagina due parliamo del modulo GSM, del modulo WiFi, delle problematiche e delle nostre conclusioni.

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