Home APPROFONDIMENTI Acreichthys tomentosus contro le aiptasie

Acreichthys tomentosus contro le aiptasie

2301
8

Uno dei problemi che maggiormente mi affligge in acquario è data dall’enorme proliferazione delle aiptasie o anemoni di vetro.

Per combattere questo problema ho impiegato probabilmente la maggior parte dei metodi chimici conosciuti, solo che il grosso problema è che non si riesce ad ucciderle facilmente, e non si riesce ad arrivare dietro la barriera o sotto i coralli, dove tra l’altro le aiptasie con i loro tentacoli urticanti possono fare i maggiori danni.

Ho cercato a lungo un rimedio biologico per ucciderle e sono arrivato a trovare 4 animali che se ne cibano, con alterne fortune, e che sono facilmente reperibili in commercio.

Lysmata wurdemanni
Chaetodon kleinii
Chelmon rostratus
Acreichthys tomentosus

Il primo della lista è un piccolo gamberetto chiamato anche peppermint shrimp, ho provato ad inserirne diversi ma sono stati tutti cibo (vivo) per la mia Calloplesiops altivelis che se ne ciba, diversamente è forse il miglior metodo biologico conosciuto. I piccoli gamberetti infatti finite le aiptasie si nutrono anche di altro, e con le loro piccole zampette riescono ad arrivare anche nei meandripiù reconditi.

Il Chaetodon kleinii è un bellissimo pesce, si ciba di aiptasie con grande probabilità, ma essendo un pesce farfalla è un grosso rischio per gli invertebrati presenti in vasca.

Il Chelmon rostratus, altro bellissimo pesce farfalla, ha una fama di cibarsi di aiptasie, solo che il problema maggiore è la grandissima difficoltà di acclimatamento in vasca, e la forte percentuale di esemplari pescati con il cianuro, oltre al fatto che è molto difficile abituarlo al secco, tanto che una stima molto semplicistica e largamente imprecisa parla di un pesce sopravvissuto ogni cento messi in vasca.

Arriviamo quindi all’ultimo della lista, ma non certo il meno efficace, l’Acreichthys tomentosus. Facente parte dei pesci lima e catalogato da Linneo nel 1758, è della famiglia dei monacantidi, ordine tetraodontiformi, classe actinopterigi (pesci con pinne raggiate). Arriva massimo a 12 cm ed è adatto ad un acquario di comunità in quanto non è aggressivo, anzi si presenta molto molto timido, e si ciba principalmente di aiptasie, anemoni majano e xenia. Non disdegna il secco e raramente morde altri coralli.
Uno dei tratti distintivi di questo pesce è anche la possibilità di variare colore per ottenere un miglior mimetismo.

E’ facilissimo confonderlo con altri monacantidi che invece si cibano facilmente dei polipi di corallo, quindi raccomando una estrema attenzione nel momento dell’acquisto.

Il colore di fondo è un verde od un beige quasi marmorizzato, e per i tratti somatici distintivi potete vedere le fotografie sottoriportate




8 COMMENTS

  1. ciao danilo: sempre belli i tuoi commenti. sarei tentato a prendere un chelmon rostratus che è bellissimo ma come dici e ho letto ha la fama di non mangiare in vasca, magari lo si puo acquistare e fermare in una vasca da un negozio …… cosa ne dici? so che a san marino li potrebbe trovare e in tale caso magari sarebbe comodo vederlo e vedere se mangia e prendere dopo almeno 10 giorni dall’arrivo. cosa ne dici? potrei provare? ciao. gianluca balducci

    • Il chelmon è un pesce estremamente difficile, perché non mangia, inoltre spesso viene pescato con il cianuro e tende a morire appena importato, ed ancora è sensibilissimo all’acclimatamento.

      Nella tua vasca non avrebbe da mangiare… inoltre per la tua vasca è anche troppo grande come pesce.

      Detto questo, se vuoi provare non vedo particolari problemi, però purtroppo non credo che arriverà ad un paio di mesi di vita.

  2. Sabato ho visto un simpatico Acreichthys tomentosus in un negozio… e oggi mi sono reso conto che la Xenia inizia ad allargarsi troppo per i miei gusti. E’ rimasta ad occupare uno spazio 5×5 per 8 mesi… ma negli ultimi 3 mesi invece è esplosa e ora copre almeno 15×15!

    Che ne pensi se lo prendo e lo metto nel mio acquario? (http://www.acquariando.info/acquario-marino/acquario-marino-tropicale-barriera-coralli-lps/1880/)
    Vedi pericoli o possibili problemi sul lungo periodo?

  3. Ciao Raffaele, la tua vasca è forse un po’ piccola per un Acreichthys… però al limite se diventa grande poi lo porti indietro… tienilo d’occhio perché potrebbe pizzicare i coralli, ma in ogni caso oltre ad essere una remotissima possibilità, non è un grosso problema perché si pesca con molta facilità.

    Fammi sapere

    Danilo

  4. Bene, ho deciso però di provare prima a tenere a bada la Xenia con tagli netti alla base. Ora la dimezzo e vediamo in quanto tempo riconquista posizioni, potrebbe anche essere stato un’icastro di cause ad averla fatta proliferare negli ultimi mesi. Se continua ad avanzare, allora prendo il simpatico pesciotto “storto” 🙂

  5. Quel piccolo carroarmato con il vestitino colorato mi ha sempre affascinato… ma lo evito perchè appunto butta giù tutto senza pietà, e il mio acquario ha diversi piccoli animali che sarebbero travolti dalla sua “furia pulente” 🙂

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.