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L’Acquario come fotografarlo: Corso di fotografia parte II – Le foto!

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Dopo il grande successo della parte precedente che parlava della teoria generale della fotografia e delle basi per ottenere ottime foto, e che consiglio di leggere se non l’aveste ancora fatto anche per capire meglio quello che scriverò in questo articolo (potete farlo cliccando qui), vado a parlare strettamente di come ottenere ottime foto in acquario, con molti esempi pratici.

La foto è della bellissima vasca di Paolo Marzocchi

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Cominciamo dalle regole comuni, che spesso possono sembrare molto banali ed invece sono importanti per la buona riuscita del reportage fotografico.

  • è fondamentale riuscire ad evitare che la luce filtri dall’esterno, e che quindi riesca a creare dei riflessi indesiderati sull’acquario. Quindi prima di eseguire fotografie in acquario è fondamentale spegnere tutte le illuminazioni in casa ed abbassare le serrande oppure chiudere gli scuri della casa.
  • Utilizzare per tutte le foto statiche un buon treppiede per evitare la formazione del mosso.
  • Fotografare sempre con la lente perpendicolare al vetro.
  • Cerchiamo di posizionarci il più lontano possibile dall’acquario per minimizzare al massimo l’effetto chiamato rifrazione che in questo caso è dovuto all’incidenza dei raggi luminosi che passando dall’aria all’acqua deviano il loro percorso restituendoci immagini distorte, come è possibile vedere dall’immagine seguente:


La rifrazione in questo caso ci permette di capire anche perché dobbiamo fotografare sempre perpendicolarmente al vetro, altrimenti rischiamo non solo di avere fotografie poco nitide ma anche decisamente fuori fuoco con notevole difficoltà della macchina a mettere a fuoco.

Le foto all’acquario: i cosidetti AquaScape

Ricollegandoci a quanto già detto nella prima parte del corso andiamo a valutare quali obiettivi saranno più indicati per le nostre foto in acquario.

Dovendo stare lontano sarebbe preferibile utilizzare un teleobiettivo, analogamente su una fotocamera compatta cercheremo di utilizzare lo zoom alla sua maggior estensione focale.
È ovvio che se non potessimo andare troppo lontano a causa di muri o mobili dovremo accontentarci di quello che abbiamo e quindi potremo utilizzare anche un forte grandangolo perché come dicevano i latini… ubi maior minor cessat.

Per impiegare al meglio il nostro obiettivo sarebbe meglio cercare di utilizzare un diaframma mediamente chiuso (f8-f11) al limite della diffrazione della nostra macchina fotografica, per massimizzare la profondità di campo, con una macchina reflex full frame potremo spingerci anche molto oltre attorno ad f16-f22. Nelle fotocamere compatte si può utilizzare la scena generalmente denominata paesaggio.

L’utilizzo di un treppiede è altamente consigliato quando non necessario per diminuire sensibilmente il micromosso.

Cercheremo inoltre di mantere Iso bassi il più possibile per sfruttare tutta la gamma dinamica della nostra fotocamera purché riusciamo a mantenere un tempo di scatto sufficientemente veloce per evitare il micromosso. La gamma dinamica è l’intervallo di luce compreso fra le zone più chiare e quelle più scure della fotografia. Una fotocamera con bassa gamma dinamica presenterà una foto con le alte luci completamente bruciate e senza definizione e con le basse luci completamente scure.

Vediamo quindi alcuni esempi che sono stati ricavati seguendo queste pratiche linee guida.

Nikon D300 – Nikon 50 mm AF 1,8 – f8 – 1/160 sec – iso 800 – mano libera, condizione quasi ottimale (vasca di Paolo Marzocchi)

Nikon D300 – Tokina ATX 124 AF PRO DX 12-24 f4 – 24 mm – f5 – 1/160 sec – iso 720 – mano libera, condizione al limite per il poco posto, grandangolo e diaframma chiuso (vasca di Giancarlo Molendini)

Nikon D80 – Nikon AF 28-105 f/3.5-4.5D Zoom Nikkor macro – 46 mm – f4 – 1/80 sec – iso 800 – mano libera, condizione quasi ottimale (vasca di Andrea Negusanti)

Nikon D300 – Nikon AF-S 35mm – f4 – 1/60 sec – iso 450 – mano libera, condizione quasi ottimale (vasca di Cristiano Farina)

Passiamo ora a fotografare più da vicino i nostri coralli, perché le cose rispetto alla fotografia di acquari statici cambia.

Nikon D70 – Nikon 135mm manuale con tubi macro –  1/60 sec – iso 200 – mano libera, condizione quasi impossibile (vasca di Danilo Ronchi aka DaniReef)

Gli obiettivi consigliati per le fotografie ai Coralli sono ovviamente gli obiettivi macro.
Quale il migliore? Difficile dirlo, in quanto ogni obiettivo ha dei pregi e dei difetti, dal mio modesto punto di vista però il migliore è quello che ha la maggior lunghezza focale, che però purtroppo è anche quello che costa ovviamente di più. Sconsiglio a priori quasi tutti gli obiettivi zoom con funzione macro, in quanto non sono dei veri obiettivi macro e non si riesce ad avvicinarsi così tanto al soggetto. Fra i pochi che si salvano c’è l’ormai vecchio Nikon AF 28-105 f/3.5-4.5D Zoom Nikkor che ha una discreta funzionalità Macro di1:2. Chi invece possiede una compatta potrà agevolmente utilizzare la funzione macro proposta.

Per questa tipologie di fotografie l’uso del treppiede diventa quasi obbligatorio, visto la grandissima possibilità di indurre del micromosso che rovinerebbe la fotografia. Risulta del tutto inutile la funzione di stabilizzazione dell’obiettivo viste le limitate distanze in gioco, quindi un appoggio stabile diventa la nostra unica ancora di salvezza.

Infatti a peggiorare le cose c’è l’obbligo di utilizzare diaframmi molto chiusi, in genere anche fino ad F16 per ottenere qualche millimetro in più di profondità di campo, che avranno come conseguenza la scelta di tempi di riferimento molto lenti.

Come soluzione di emergenza che adotto spesso, sono solito appoggiare l’ottica al vetro, o meglio il suo paraluce, in modo da spingere su di esso e riuscire a tenere tempi relativamente brevi ed altrimenti impossibili da ottenere senza cavalletto.

Consiglio di utilizzare sempre il paraluce fornito con l’ottica per evitare riflessi indesiderati dovuti dall’incidenza delle lampade, così come consiglio di spegnere le pompe, per evitare che i polipi si muovano durante gli scatti.

Nikon D300 – Sigma 150mm F2.8 EX APO DG HSM Macro – f4,5 – 1/125 sec – iso 800 – mano libera condizione al limite per cui ho usato un diaframma abbastanza aperto, (vasca di Giancarlo Molendini)

Nikon D300 – Sigma 150mm F2.8 EX APO DG HSM Macro – f5,6 – 1/125 sec – iso 320 – mano libera (vasca di Giancarlo Molendini)

Nikon D80 – Nikon AF 28-105 f/3.5-4.5D Zoom Nikkor – 105 mm – f4,5 – 1/25 sec – iso 100 – mano libera (vasca di Simone Sandonati)

Nikon D80 – Nikon AF 28-105 f/3.5-4.5D Zoom Nikkor – 50 mm – f8 – 1/80 sec – iso 800 – mano libera (vasca di Abracadabra)

Ed eccoci infine a parlare delle fotografie ai nostri amati amici pinnuti: le fotografie ai Pesci

L’obiettivo principe che mi sento di consigliarvi è il solito e classico 50 mm f1,8, sia in declinazione Canon che Nikon, ottima resa e tantissima luminosità, altrimenti sono ovviamente preferibili i teleobiettivi in grado di isolare il soggetto, molto utilizzati ed ovviamente consigliatissimi anche gli obiettivi macro di qualsiasi lunghezza focale.

Oltre alla lunghezza focale mi sento di consigliare sempre e comunque, e mai come in questo caso, ottiche molto luminose, che hanno fra le altre cose la peculiarità di offrire il massimo anche già a tutta apertura, inoltre se utilizzate appunto a tutta apertura (f2,8 o f1,8 ad esempio) consentono effetti creativi veramente degni di nota ed aiutano tantissimo a contenere il rumore digitale, anche se questo ultimo passaggio è meno importante con fotocamere full frame.

Nikon D300 – Sigma 150mm F2.8 EX APO DG HSM Macro – f/4 – 1/200 sec – iso 640 – mano libera (vasca di Danilo Ronchi aka DaniReef)

Consigli utili

Tempo di scatto elevato, da un minimo di 1/200 di secondo fino anche ad 1/500, per meglio congelare l’immagine ed evitare il mosso. Nelle fotocamere compatte si può ovviare con la scena generalmente denominata sport.

Diaframma aperto, a seconda della profondità di campo desiderata, generalmente consiglio da f4 a f5,6 per ottenere le parti più importanti del pesce a fuoco, altrimenti è possibile e consigliato aprire ancora di più il diaframma, anche fino ad f1,8 per ottenere effetti creativi.

Gli ISO dipenderanno dalle scelte che vengono fatte per tempi di scatto e diaframma… diciamo almeno un minimo di 1/200 con f4 per poter fare una bella foto ad un pesce in movimento, se il pesce invece è abbastanza fermo si possono abbassare i tempi anche fino ad 1/80, difficile scendere ancora. Ovviamente è necessario che il tempo sia raccordato alla focale per evitare il micromosso come già visto nella parte I del corso (che potete rileggere  cliccando qui).

Nikon D300 – Sigma 150mm F2.8 EX APO DG HSM Macro –  f/4 – 1/400 sec – iso 200 – mano libera (vasca di Danilo Ronchi aka DaniReef)

Nikon D300 – Nikon AF-S Nikkor 35mm 1:1.8G DX – f/2,8 – 1/100 sec – iso 200 – mano libera (vasca di Giancarlo Molendini)

Nikon D300 – Nikon AF-S Nikkor 35mm 1:1.8G DX – f/2,8 – 1/100 sec – iso 200 – mano libera (vasca di Giancarlo Molendini)

Nikon D300 – Nikon AF Nikkor 50mm 1:1.8 – f/4 – 1/125 sec – iso 640 – mano libera (vasca di Cristiano Farina “Faro”)

Nikon D300 – Sigma 150mm F2.8 EX APO DG HSM Macro – f4 – 1/200 sec – iso 1600 – mano libera (vasca di Paolo Marzocchi)

Possiamo poi andare oltre, una volta padroneggiate e capite le tecniche di base e rompere gli schemi per ottenere fotografie di sicuro impatto come le prossime che vedremo assieme:

Nikon D300 – Sigma 150mm F2.8 EX APO DG HSM Macro –  f/4 – 1/200 sec – iso 1.400 – mano libera sfruttando il riflesso del vetro (vasca di Danilo Ronchi aka DaniReef)

Nikon D300 – Nikon AF Nikkor 50mm 1:1.8 – f5 – 1/320 sec – iso 800 – mano libera scattata da sopra il livello dell’acqua con una compensazione dell’esposizione di -1,7 (vasca di Paolo Marzocchi)

Nikon D300 – Nikon AF Nikkor 50mm 1:1.8 – f5 – 1/320 sec – iso 800 – mano libera scattata da sopra il livello dell’acqua con una compensazione dell’esposizione di -1,7 (vasca di Paolo Marzocchi)

Nikon D300 – Tokina ATX 124 AF PRO DX 12-24 f4 – 12 mm – f/4 – 1/60 sec – iso 400 – mano libera scattando dal basso verso l’alto per esaltare la prospettiva e catturare i riflessi dei coralli sotto la superficie dell’acqua (vasca di Giancarlo Molendini)

Se avete letto i commenti alle foto proposte vi rendete conto che ho usato macchine fotografiche digitali anche con soli 6 megapixel, perché in effetti i megapixel non c’entrano nulla o quasi, le ottiche che ho usato sono tutto sommato abbastanza economiche. Il Nikon 50mm f1,8 costa non più di 100 euro, il 35 mm f/1.8 costa poco più del doppio, ottiche di altissima qualità a prezzo veramente minimo.

E con questo anche la seconda parte del corse è finita, spero che vi sia utile per migliorarvi ed attendo non solo i vostri commenti ma anche i link alle foto che farete seguendo questi consigli!

La terza ed ultima parte del corso sarà incentrata sullo sviluppo delle immagini tramite Photoshop.

Grazie.

Danilo

Nikon 28-105mm f/3.5-4.5 AF-D

10 COMMENTS

    • CIao Giorgia, grazie per i complimenti…

      la terza parte arriverà… purtroppo ho tanti articoli da scrivere o quasi scritti, che sono rimasto un po’ indietro.

      Se ti segni nel sito, o tramite i feed rss sarai avvertita per ogni nuovo articolo che scriverò.

      A presto

      Danilo

  1. Lo sviluppo dell’immagine RAW dove lo si trova ?

    Complimenti ! Articoloe saudiente anche se nel dolce la situazione è complessa (almeno per me)

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