Si tende facilmente a pensare che il rischio di estinzione sia da attribuire solo a quelle specie che hanno un basso numero di esemplari, come nei Coralli ai quali si attribuisce un pericolo di estinzione solo in quelle specie che diventano molto rare o che abbiano un ristretto areale di distribuzione.
Un Team di scienziati dell’università delle Hawaii e la National Oceanic e Atmospheric Administration, hanno dichiarato che i cambiamenti globali climatici e chimici riguardanti l’oceano, incidono maggiormente su colonie di coralli con elevato numero di esemplari e su quelli che presentano grosse aree di distribuzioni.
Attraverso lo studio della documentazione geologica riguardante le estinzioni passate e gli importanti eventi recenti, sono riusciti a determinare quali erano i coralli dominanti in determinate condizioni climatiche ambientali. Hanno convenuto che l’evoluzione ha favorito e favorisce i coralli stenoeci, cioè quegli organismi che sono rigidamente legati a condizioni ambientali determinate, di fatto favorendo quei coralli con tratti che li rendono più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Negli ultimi diecimila anni il clima è stato molto favorevole alla crescita e all’espansione dei coralli, però questa vantaggiosa e veloce crescita potrebbe essere stata raggiunta a discapito di quei tratti utili per la difesa dai predatori, a discapito di una evoluzione utile per la sopravvivenza dagli uragani o dal riscaldamento dell’oceano.
Di fatto l’abbondanza di coralli che c’è stata per un lungo periodo di tempo, è stata resa possibile da un percorso facile durante il periodo attuale interglaciale. Ma questo potrebbe comportare gravissimi problemi proprio nel momento in cui il clima diventerà meno ospitale.
Specie come Acropora presentano basse concentrazioni di carbonio e azoto nei loro tessuti, causando scheletri porosi e tessuti fini, questa condizione molto probabilmente è stata causata proprio dal fatto che la selezione naturale abbia mandato aventi quei coralli che avevano una crescita più veloce ma scheletri e tessuti più delicati, a discapito di quei coralli invece con tessuti più resistenti ma con crescita lenta.
Quindi ricerche attuali stanno dimostrando che l’abbondanza di alcune specie di coralli non li tutela dalle minacce globali dai cambiamenti climatici, acidificazione e aumento della temperatura media dell’oceano.
Quasi tutte le valutazioni del rischio di estinzione sulle specie di coralli sono effettuate sulla base di scarse o limitate informazioni. Tuttavia, i nuovi risultati evidenziano la vulnerabilità dei coralli abbondanti e ampiamente diffusi, al pari di coralli rari e/o che hanno limitato areale di distribuzione.