L’idea di allestire un acquario dedicato al Nautilus al Museo di Scienze Naturali di Bolzano è nata nel 2005 in seguito a importanti scoperte paleontologiche avvenute pochi anni prima in Provincia di Bolzano.
In Val Gardena sono state infatti portate alla luce nuove specie fossili di Nautiloidi risalenti indicativamente a circa 255 milioni di anni fa (Formazione a Bellerophon del Permiano Superiore). Questi fossili sono ora custoditi al Museo di Scienze Naturali di Bolzano e due esemplari di due specie nuove, sono stati esposti nella mostra permanente in una vetrina vicino al nuovo acquario con i Nautili.
Gli animali vivi in acquario danno ai visitatori del museo un’idea di come si comportavano e muovevano i Nautiloidi che nuotavano nell’antico mare permiano e una più facile lettura dei fossili esposti.
La vasca per i nautili del museo è stata progettata e costruita appositamente in considerazione della particolare biologia del Nautilus e posizionata in un angolo poco trafficato della sala per garantire tranquillità agli animali.
L’acquario è stato costruito dalla ditta Fonte dell’Acquario di Daniele Corazza di San Marino (adesso la ditta si chiama Acquaproget e si è trasferita a Rimini) in vetro antisfondamento da 30 mm (15 + 15 mm) e ha un volume di circa 1000 litri (110 cm di altezza x 100 cm di lunghezza e 88 cm larghezza). La larghezza corrisponde a quella delle porte dell’ascensore del museo, infatti la sola vasca in vetro pesa circa 300 kg e sarebbe stato troppo difficoltoso trasportarla sulle scale.
Sotto l’acquario è ubicata la vasca di raccolta (90 cm x 40 cm x 35 cm), che comprende uno schiumatoio LGMAquari 1000, un filtro biologico percolatore con bioballs e un filtro meccanico con spugna sintetica blu a grana fine e due pompe di mandata Eheim 1262 da 3400 l/h ciascuna. Una di queste serve il refrigeratore Teco TR30 posizionato in un vicino locale tecnico che mantiene la temperatura dell’acqua a 20°C (con punte di 22°C dopo il cambio dell’acqua). L’acqua che esce dallo schiumatoio attraversa in un contenitore con carbone attivo Rowa Carbon. Nella vasca di raccolta è presente anche un sensore di livello, che controlla, tramite un’elettrovalvola e un impianto ad osmosi inversa, il rabbocco dell’acqua evaporata mantenendo la salinità mediamente a 34,5‰.
L’acquario nel suo primo allestimento era decorato internamente sulle tre pareti da rocce sintetiche e sul fondo da uno strato di circa 4 cm di ghiaia corallina. La vasca è illuminata da un solo tubo al neon T8 blu Sylvania Coralstar da 30 watt. Inizialmente l’impianto di trattamento dell’acqua era dotato anche di una lampada UV-C da 36 watt, che è stata successivamente eliminata.
La circolazione dell’acqua in acquario avviene dal basso verso l’alto con un flusso quasi laminare senza turbolenze e bolle di gas in sospensione.
Queste ultime possono provocare infezioni ai Nautili se entrano, attraverso la pupilla aperta, negli occhi. Le bolle d’aria inoltre possono accumularsi nella cavità branchiale creando grossi problemi di assetto ai Nautili e danneggiare le branchie. Nel dicembre 2005 sono stati introdotti quattro Nautilus pompilius e alcune ofiure mediterranee (Ophioderma longicaudum). Queste stelle serpentine si nutrono dei resti di cibo e, perfino, delle feci dei nautili, contribuendo a mantenere pulita l’acqua, e convivono bene con i cefalopodi.
Alimentazione
I nautili vengono alimentati tre volte alla settimana con pesciolini interi (latterini Atherina boyeri) intervallati di tanto in tanto da gamberetti.
Gli animali devono essere alimentati con parsimonia, perché altrimenti tendono a crescere più velocemente che in natura e spesso in modo deforme. Normalmente di giorno i Nautili riposano attaccati alle rocce, ma quando viene messo un pesciolino morto in acqua in pochi secondi, sentendone l’odore, si attivano e nuotano con i tentacoli aperti verso la sorgente del “profumo”.
Ogni Nautilo viene alimentato individualmente con una pinzetta oppure con un’asticella sulla punta della quale viene trafitto il pesciolino.
Afferrato il pesce con i tentacoli, in pochi minuti lo sgranocchiano, come fosse un grissino, ossa comprese, ricevendo così anche un adeguato apporto di carbonato di calcio per la formazione della conchiglia.
Il loro “buon appetito” rende necessari dei cambi d’acqua settimanali del 10% con acqua proveniente dall’adiacente acquario di barriera corallina che permettono di mantenere i nitrati al di sotto di 30 mg/l.
Ciononostante i fosfati tendono ad accumularsi in acquario e in alta concentrazione, probabilmente, potrebbero inibire la crescita armoniosa della conchiglia. Per ovviare a questo problema, attualmente l’acqua viene filtrata anche con circa 300 ml di Rowaphos che permette di mantenere i fosfati al disotto di 0,2 mg/l.
Nel primo anno e mezzo di permanenza in acquario i nautili sono cresciuti velocemente. Nel giugno del 2007 sotto una roccia hanno deposto il primo uovo e da allora hanno continuato a deporre almeno un uovo al mese per quasi due anni.
Purtroppo non è nato neanche un piccolo. La schiusa delle uova in acquario è un evento molto raro che è stato ottenuto solo in pochissimi acquari pubblici al mondo. Nel 2008 i quattro i nautili hanno raggiunto tutti la maturità sessuale: due maschi e due femmine. I maschi si riconoscono dalle femmine per l’apertura della conchiglia più larga. Quando sono attaccati frontalmente al vetro si può riconoscere la massa dei tentacoli che formano lo spadix, l’organo copulatore. É stato possibile osservare più volte l’accoppiamento, durante il quale il maschio con i tentacoli afferra frontalmente la femmina e la feconda introducendo nella cavità del mantello della femmina una spermateca (sacca con spermatozoi).
Nell’arco di pochi mesi nel 2010 i quattro nautili sono morti probabilmente per sopraggiunti limiti d’età. L’esemplare più longevo è vissuto poco più di quattro anni (1483 giorni) in acquario. In letteratura è riportata una longevità massima in acquario di cinque anni.
Nuovo allestimento
Nella primavera del 2011 la vasca è stata riallestita completamente. La scenografia in roccia artificiale è stata sostituita da rocce vive e sul fondo è stato steso uno strato di circa 5 cm di sabbia corallina fine. Una vasca di circa 100 litri collegata alla sump è stata aggiunta sotto l’acquario espositivo per poter isolare in caso di necessità singoli esemplari.
Dopo alcuni mesi di maturazione della vasca sono stati introdotti tre giovani Nautilus pompilius di circa 5-7 cm di diametro e quattro limuli Limulus polyphemus, poco più grandi di circa 6-8 cm di diametro, anche essi considerati dei “fossili viventi”.
I limuli erano stati acquistati due anni prima, nel maggio 2009, per una mostra temporanea sull’evoluzione e al loro arrivo misuravano circa come una moneta da 2 euro.
La convivenza tra le due specie fino ad oggi ha funzionato molto bene. I Limuli sono molto pacifici, rimangono solitamente sul fondo e trascorrono molte ore del giorno insabbiati. Sono inoltre degli ottimi “spazzini” e si nutrono dei resti di cibo dei Nautili. I Nautili sono invece più “intraprendenti” e quando i Limuli vengono alimentati sul fondo con mangime granulare, scendono sulla sabbia e, a volte, sorprendentemente provano a “rubare” il cibo ai Limuli.
Solo in un’occasione il nautilo più grande ha cercato di sollevare dal telson (sezione terminale dell’addome degli Artropodi) uno dei Limuli più piccoli che però è riuscito a liberarsi facilmente dalla presa del cefalopode. I Limuli non vengono tenuti tutto l’anno nella vasca espositiva a 20°C, ma possono essere trasferiti in una vasca più calda ubicata nel sotterraneo del museo dove sono presenti altri due esemplari. A temperatura maggiore i Limuli crescono più velocemente compiendo più volte all’anno la muta della corazza.
Problemi di assetto
Spesso in acquario dopo poche settimane o mesi i nautili perdono la capacità di regolare il loro assetto in acqua. Molto frequentemente tendono a galleggiare in superficie e non riescono più a scendere sul fondo. Più raramente, al contrario, diventano più pesanti dell’acqua e rimangono sempre sul fondo. I problemi di assetto, se non risolti tempestivamente, portano spesso a un deperimento dell’animale che nella maggior parte dei casi entro pochi mesi lo porta a morire. È difficile stabilire con certezza quali siano tutte le cause scatenanti di questi problemi, ma sicuramente la presenza di bolle d’aria in sospensione e variazioni brusche della salinità dell’acqua possono contribuire. Le bolle d’aria possono entrare nella cavità branchiale e accumularsi all’interno, danneggiando le branchie e sbilanciando l’animale che tenderà a galleggiare. Il nautilo da solo solitamente non riesce ad espellere tutta l’aria dalle branchie. Quindi bisogna assolutamente evitare la formazione di bolle di gas in sospensione in acqua ad esempio eliminando eventuali entrate d’acqua dall’alto con formazione di “cascatelle” oppure controllando che la pompa di mandata non peschi aria o non caviti.
Molto importate è la salinità dell’acqua che personalmente misuro regolarmente con un conduttimetro professionale WTW Multiline P4 dotato di bilanciamento della temperatura. Questo strumento misura la conducibilità elettrica (in mS/cm) e la temperatura dell’acqua (in °C) e da questi dati estrapola il valore della salinità in ‰ con una precisione di un decimale. Per il principio di Archimede “un corpo immerso in un liquido riceve una spinta diretta dal basso verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato” e quindi all’aumentare della salinità dell’acqua (e di conseguenza della sua densità) la spinta di galleggiamento sarà maggiore e viceversa diminuendo la salinità diminuirà anche la spinta di galleggiamento.
Se un Nautilo inizia ad avere difficoltà a scendere in profondità e tende a galleggiare, una volta esclusa la presenza di bolle d’aria in acqua, per aiutarlo si può giocare sulla salinità diminuendola leggermente, sostituendo piccole quantità d’acqua dell’acquario con acqua d’osmosi. La variazione di salinità dell’acqua dell’acquario deve essere molto piccola e graduale dell’ordine di 0,1‰ al giorno! In occasione dell’ultimo arrivo, in perfette condizioni, di due nautili dal fornitore olandese specializzato De Jong Marine Life ho misurato la salinità dell’acqua di trasporto che era 33,8‰.
Per facilitare l’ambientamento dei nuovi arrivati ho abbassato leggermente la salinità dell’acqua dell’acquario che era 34,5‰ di un paio di decimali. Nelle settimane successive i nuovi nautili iniziavano ad avere difficoltà a scendere sul fondo e ho gradualmente abbassato la salinità dell’acqua dell’acquario fino a 33,7‰. Gli animali hanno lentamente riacquistato il controllo del loro assetto in acqua. Nei mesi successivi ho molto gradualmente aumentato nuovamente la salinità, rabboccando l’acqua evaporata con acqua salata anziché con acqua d’osmosi, riportandola a 34,5‰ e i nuovi Nautili sono cresciuti senza avere più problemi di galleggiamento.
Non comprate conchiglie di nautilo!
I nautili sono animali antichi e affascinanti, ma minacciati d’estinzione per le catture eccessive e ancora purtroppo non protetti. La stragrande maggioranza degli esemplari è pescata per la vendita delle conchiglie. Il modo migliore per proteggere i nautili è non acquistarne le conchiglie!
Anche il commercio di esemplari vivi per il mercato acquaristico contribuisce, sebbene in minima parte, alla riduzione delle popolazioni naturali. In considerazione inoltre della difficoltà di mantenimento in acquario se ne sconsiglia assolutamente l’acquisto da parte di acquariofili privati. Diversi acquari pubblici e musei esteri e (pochi) italiani, come il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano, offrono la possibilità di osservare dal vivo i nautili in vasche progettate e realizzate appositamente per loro.
Letteratura
Carlson, B. (2001): Mantenimento in acquario e riproduzione di Nautilus. Coralli – Rivista specializzata in acquariologia marina Nr. 3. Nuovi Orizzonti.
Daw, A. & G. J. Barord (2007): Aquarium Science: Husbandry of the Nautilus: Aspects of its Biology, Behaviour and Care. Tropical Fish Hobbyist, June 2007.
Dunlop, C. & N.King (2009): Cephalopods: Octopuses and Cuttlefishes for the Home Aquarium. 240 pp. T.F.H. Publications.
Neumeister, H. (2001): Il Nautilus: un artista della sopravvivenza. Coralli – Rivista specializzata in acquariologia marina Nr. 3. Nuovi Orizzonti.
Norman, M. (2000): Cephalopods a World Guide. ConchBooks. Hackenheim, Germania.
Saunders, W. B. & N. H. Landman (2009): Nautilus – The Biology and Paleobiology of a Living Fossil (Reprinted with additions). 632 pp. Springer.
Ward, P. D. (1987): Natural History of Nautilus. 267 pp. Allen & Unwin.
Il Museo di Scienze Naturali di Bolzano
Il Museo di Scienze Naturali è situato nel centro storico di Bolzano, a cinque minuti a piedi dalla stazione ferroviaria, in uno splendido edificio del 1500. La sua esposizione permanente, suddivisa su due piani, è dedicata alla geologia e agli ambienti naturali dell’Alto Adige.
Al primo piano, nella sala delle Dolomiti si trovano due acquari marini: la grande vasca di barriera corallina e quella più piccola dei nautili.
Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige
Via Bottai 1
Bolzano
Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18.00. Lunedì chiuso.
Link diretto: www.museonatura.it