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Pesce angelo salvato con una operazione chirurgica

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Negli Stati Uniti, un pesce angelo scarabocchiato, al secolo un Chaetodontoplus duboulayi è stato salvato tramite una operazione chirurgica dopo che lo stesso mostrava uno stranissimo comportamento in acquario ed era completamente inappetente da giorni.

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operazione_chirurgica_pesci_angelo_02La storia è la seguente:

Chad, di Vossen Aquatics, aveva notato che il suo amatissimo pesce, un pesce angelo scarabocchiato, ovvero un bellissimo esemplare di Chaetodontoplus dubolayi, aveva dei grossi problemi, ed ha deciso di correre il rischio di pescarlo e lo ha immediatamente portato alla clinica veterinaria Lexington Pet Clining sita in Eagan, piccola città del Minnesota.

Qua il veterinario Dr. Kizer, rendendosi conto della gravità delle situazioni del pesce, ha effettuato dapprima una lastra, di cui vedete la bellissima foto riportata in seguito, e si è accorto di una occlusione intestinale dovuta ad un sassolino che il Chaetodontoplus aveva ingoiato per sbaglio.

A questo punto è stata decisa una operazione chirurgica a secco, dove il proprietario del pesce, Chad, ha avuto il compito di somministrare ossigeno al pesce che era stato anestetizzato. Attività che è durata circa sessanta minuti e che è stata descritta dallo stesso Chad come “una grande esperienza“. operazione_chirurgica_pesci_angelo_03Ovviamente la parte bella della storia è che il pesce si è completamente ripreso ed ora sta bene e nuota nuovamente felice nel suo acquario.

L’operazione è costata la bella cifra di 500 dollari americani, per un pesce che, nei negozi americani, ne costa sicuramente meno.

Voi, al posto di Chad, cosa avreste fatto? Ammesso che in Italia vi sia qualcuno che possa fare un intervento del genere?

Ovvero… come si potrebbe anestetizzare un pesce?

[fonte: Advanced Aquarist]

4 COMMENTS

  1. Mai visto nulla di simile nei confronti di un pesce così piccolo…un gesto esemplare, del resto ci si può affezionare come con altri animali… Però qui da noi non credo sia possibile 🙁

  2. Non è affatto impossibile in Italia, anzi c’è una clinica a Roma (non faccio nomi ma è un punto di riferimento in Europa per quanto riguarda la veterinaria sugli animali esotici) in cui queste cose sono non dico all’ordine del giorno ma comunque vengono eseguite senza grossi problemi anche su pesci nettamente più piccoli.
    Ovvio che io avrei fatto quel che ha fatto Chad, purtroppo c’è anche chi antepone il denaro alla salute degli animali di cui dovrebbe prendersi cura.

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