Oramai siamo divenuti abbastanza esperti nel controllo del pH e della durezza. Riusciamo, tutto sommato, a dominare la terna pH – CO2 – KH ed a comprendere i rapporti tra durezza temporanea e durezza totale. Se non vi pare che sia così… andate a rileggere i numeri precedenti linkati in fondo a pagina due!
È giunto il momento di fare un passetto in avanti per definire i rapporti tra i “personaggi” chimici sin qui incontrati ed altri importanti valori chimico-fisici. Avendo parlato di durezza nel numero precedente non possiamo che spostare l’attenzione sulla conduttività, ovvero, sulla capacità dell’acqua di condurre elettroni. Questa è una caratteristica elettrochimica e si misura normalmente con una sonda molto semplice, costituita da due elettrodi metallici. L’elettronica di controllo misura la quantità di energia elettrica che passa tra i due elettrodi, posti ad una distanza fissa ed, in base a questa, determina il valore della conduttività, normalmente misurata in MicroSiemens (µS).
La conduttività è un valore dell’acqua importante in qualsiasi tipo di acquari. Ad esempio, negli acquari marini essa è correlata alla salinità, ammettendo che la miscela salina aggiunta contenga un pool equilibrato di sali. Si potrebbe comunque raggiungere un valore di conduttività identico a quello dell’acqua marina disciogliendo un qualsiasi sale che sia sufficientemente solubile. Infatti, basterebbe aggiungere del cloruro di sodio (composto perfettamente ionico, ottimo conduttore di elettroni) in quantità adeguate per raggiungere la conduttività tipica dell’acqua di mare. Eppure questo non garantirebbe condizioni di vita adeguate per i pesci. Tuttavia, poiché supponiamo che la miscela salina aggiunta all’acqua sia ben dosata e bilanciata, il valore della conduttività è certamente proporzionale alla salinità, nell’acquario marino.
Nell’acquario d’acqua dolce, al contrario, la conduttività è un parametro fondamentale per la coltivazione delle piante acquatiche e per garantire condizioni di vita ideali alle specie più delicate di pesci. Quindi si tratta di un parametro fondamentale per chiunque voglia allestire un bell’acquario, florido e sano.
Quali sono gli ioni che contribuiscono al valore della conduttività? Praticamente tutti! I sali, ad esempio, compresi quelli che determinano la durezza temporanea e totale, sono ottimi conduttori di elettroni. Infatti essi sono composti ionici, del tipo CaCO3 ed in soluzione si scindono immediatamente nei rispettivi anioni e cationi (es. Ca2- e CO32+). Anche gli acidi forti si scindono immediatamente in ioni quando sciolti in acqua (es. HCl, acido cloridrico, che si scinde negli ioni H+ e Cl–). Sono tipicamente ioniche alcune sostanze inquinanti, come i nitriti (NO2–) ed i nitrati (NO3–), ma anche gas, come la CO2, in acqua si trasformano in acidi deboli e possono dunque trasportare elettroni. Persino le proteine ed i carboidrati possono trasportare delle cariche deboli e contribuire quindi alla conduttività, così come gli acidi grassi ed altri composti organici. Insomma, possiamo affermare che tutto quanto si scioglie in acqua, avendo necessariamente una natura -almeno parzialmente- ionica contribuisce ad accrescere il valore della conduttività.