Le anemoni, tanto affascinanti quanto pericolosi animali.
Appartengono al genere “Cnidari“, come le meduse e gli idrozoi. parenti dei coralli, sono un polipo costituito da un “piede” o disco Pedale adesivo, un corpo ed un apparato boccale. Subito esterno ad esso, una serie di tentacoli, vere e proprie armi dell’animale, infatti grazie ad essi, questi straordinari cacciatori possono catturare le loro prede.
Questi tentacoli infatti sono una sorta di “fucile” armato di arpioni, i quali iniettano una neurotossina paralizzante.
La malcapitata preda, a questo punto, come in uno dei suoi più inquietanti incubi, inerme, viene trasportata, o meglio, trascinata verso l’apparato boccale, dove verrà digerita.
Simbionti di alghe, dalle quali traggono glicidi e ossigeno e alle quali offrono esposizione solare e CO2.
Simbionti anche di alcuni pesci e gamberetti. Tra i pesci i più famosi sono sicuramente i “pesci pagliaccio”, Amphiprion occellaris o percula (leggi anche Pesci pagliaccio Amphiprion ocellaris o percula? La guida per riconoscerli), ma non solo; questi traggono protezione dall’animale ed offrono cibo, poiché la loro zona di caccia e di alimentazione è limitrofa alla loro abitazione, l’anemone stessa.
Sono animali carnivori, si cibano infatti di piccoli crostacei e pesci, hanno bisogno di una discreta corrente che permetta loro di essere raggiunte da prede o frammenti di cibo, sono sessili, si sposteranno fino a che non troveranno la loro ubicazione preferita. Consideriamo sempre che sono animali in simbiosi con alghe e quindi hanno bisogno di luce.
Definite anche attinie.
La loro morte, specialmente se parliamo di animali di grandi dimensioni ed in vasche piccole, potrebbe potenzialmente dare luogo a morie di pesci e coralli, vista la quantità di tossine e ammoniaca che ne deriverebbe.
Il loro allevamento va quindi attentamente valutato, andrebbero protette le pompe di movimento con griglie di modo che i tentacoli di questi animali non possano esserne “tritati”. Lo stesso scarico a pozzetto o a parete rappresenta un pericolo, poiché l’animale potrebbe “ostruirlo” con il suo stesso corpo, con effetti quasi scontati, di allagamento, oltre al probabile deperimento dell’animale.
Di seguito troverete una lista divisa in tre livelli, a seconda del grado di pericolosità e dalla potenza ustionante degli esemplari.
Livello 1 (poco pericolose)
Entacmaea quadricolor
E’ l’anemone più comunemente presente in commercio.
Viene venduto principalmente in quattro varianti cromatiche: rossa, verde, verde/rossa e Sunburst.
Questa attinia è stupenda anche per la conformazione dei suoi tentacoli, a “bolla” sulla zona apicale.
Stichodactyla tapetum
A parer mio sono le attinie più semplici e sicure da tenere in vasca.
Possono avere un’infinità di colori, che vanno dal rosso al verde… ma anche dal blu al viola/fucsia.
Non si muovono, rimangono di dimensioni veramente ridotte, con un massimo di 10 cm di diametro e possono ospitare bellissimi gamberetti simbionti, come i Perilclimenes brevicarpalis o i Thor amboinensis.
Heteractis aurora
Questa attinia è l’unica vera specie ad appartenere al genere Heteractis, spesso si sente parlare di Heteractis magnifica, Heteractis crispa o Heteractis malu, che sono invece comprese nel genere Radianthus.
La forma insolita dei tentacoli di questa anemone la rende particolarmente attraente, ama gli spessi strati di sabbia dove trova rifugio il disco pedale.
Viene spesso confusa con le Phymanthus crocifere, che in realtà hanno molti più tentacoli e raggiungono una dimensione decisamente inferiore.
Un’altra caratteristica che la differenzia dal genere Radianthus è la mancata disposizione dei tentacoli in file radiali.
Phymanthus crucifer
E’ l’anemone che meglio si adatta a vasche di piccole dimensioni, per la sua bellezza e la particolare conformazione dei tentacoli.
Non raggiunge dimensioni enormi, anzi, rimane decisamente piccola e in una vasca molto grande passerebbe inosservata.
Può avere molte varianti cromatiche, le più comuni solo il rosso e il verde.
Radianthus crispa
Una delle anemoni maggiormente importate, una buona parte di esse arriva nei negozi con una colorazione giallo sgargiante, frutto (ahimè) di una colorazione artificiale.
Viene spesso confusa per la più piccola e “tozza” Radianthus malu, che ha i tentacoli più corti e larghi.
Radianthus malu
E’ molto simile a Radianthus crispa, ma come ho già sottolineato, presenta tentacoli più corti e tozzi.