Il nostro pensiero
L’acquario dello Zoo di Zurigo ci è piaciuto molto, anche se crediamo possa avere un grande potenziale di miglioramento, aspettiamo infatti con ansia che venga rinnovato. Ma oggi ci sono soluzioni tecniche, i led ad esempio per contenere le spese, e biologiche, come lo colture di fitoplancton e zooplancton, che potrebbero enormemente migliorare un comparto già davvero molto buono.
La parte più interessante in ogni caso è il fatto di aver ammirato un acquario marino per una volta costruito attorno ad un biotopo, quello della penisola del Masoala nell’isola del Madagascar nell’Oceano Indiano. Noi non abbiamo fatto immersioni in quella che dovrebbe essere la terza barriera corallina del mondo, ma sicuramente avremmo trovato un ambiente molto simile a quello ospitato in questo bellissimo acquario marino tematico.
Ci piace quindi lasciarvi con un video, per cercare di farvi immedesimare in quello che abbiamo visto noi.
I dieci metri cubi d’acqua sono una buona grandezza, ci si può inserire davvero di tutto, ma rendono complesse anche le operazioni più piccole, d’altronde chi non li vorrebbe in casa propria? Se quindi vi trovaste a passare per Zurigo vi consigliamo di fare un salto allo Zoo e non dimenticate, oltre la spettacolare serra del Masoala, di dare un occhio a questo interessante acquario.
Si ringrazia il Dott. Martin Bauer e lo Zoo di Zurigo per l’opportunità che ci ha concesso e per la splendida ospitalità.
Per ulteriori informazioni vi lasciamo il link diretto al sito dello Zoo: Zooh! Zurich
Beh che dire.. L’impatto visivo quando ci si trova difronte ad un acquario di queste dimensioni dev’essere molto forte.. Osservandolo più attentamente pero’ si intuisce quanto sia difficile gestirlo tenendo conto dei costi..forse il cambiamento migliore sarebbe dato dalle lampade come dici tu..
Comunque sarei curioso di osservarlo dal vivo
Bravo Dani
Ciao Simone e Danilo,
complimenti per il bellissimo reportage!
Non conoscevo l’acquario dello Zoo di Zurigo. Ho trovato l’articolo particolarmente interessante per molte analogie tra l’acquario presentato e quello che gestisco al Museo di Scienze Naturali di Bolzano. Il nostro sistema è un po’ più piccolo, 9.000 litri d’acqua, di cui poco più della metà nella vasca espositiva e il resto nell’impianto di filtrazione dell’acqua e vasche curatoriali ad esso collegate. La nostra vasca è più “vecchia”, è ormai ampiamente maggiorenne compiendo a giorni 19 anni. Anche la comunità vivente presenta delle differenze: abbiamo più pesci (forse troppi) e una netta prevalenza di coralli duri a polipo piccolo. Fino a pochi anni fa avevamo anche noi molti coralli molli (Alcionacei), ma come avete scritto nell’articolo, in un grande acquario il popolamento è soggetto a un continuo lento cambiamento. Infine ho trovato molto interessante la scelta di ricostruire la comunità biologica di barriera con una connotazione geografica ben definita.
Molto bello anche il video!
Spero di avere in futuro l’occasione di vedere la vasca di persona e di conoscere il collega dott. Bauer.
A presto,
Massimo
Una descrizione molto bella e dettagliata.
Molto interessante l’introduzione del biotopo nell’acquariofilia marina. Potrebbe aprire una nuova era per questo hobbie.
Spero un giorno di riuscire a vedere dal vivo questa meraviglia.
Ciao Hkk.2003,
in effetti la caratteristica biotopo mi ha sempre affascinato e sarebbe piaciuto anche a me nel mio semplice nanoreef, per ora ho desistito ma chissà in futuro… Magari ci riproverò.
Per quanto riguarda il vederlo dal vivo se passi da Zurigo ti farò volentieri da guida.