Abbiamo incontrato il Waterlab per la prima volta durante il Macna di Miami/Ft.Lauderdale del 2013, qui il nostro articolo, e ce ne siamo subito innamorati, ma qualcosa non è andata per il verso giusto, evidentemente.
Per chi non lo conoscesse o non lo ricordasse il Thrive Waterlab è una grande macchina automatica dedicata ad eseguire tutti i più importanti test sui parametri fisici dell’acqua del nostro acquario. Studiata solo per i negozi è una grande novità perché è completa ed estremamente facile da usare. E’ in grado di eseguire ben 23 test di analisi dell’acqua, per l’acqua dolce, l’acqua marina e lo stagno. Per capirne la grandezza vi basti sapere che il Thrive Waterlab è coperto da ben tre brevetti ovvero il 61869917, il 61869940 ed il 61869946. Una sorta di Triton, o Fauna Marin, da eseguire direttamente nei negozi, con risultato immediato.
I test comprendono ammoniaca, nitriti, nitrati, colorazione dell’acqua, fosfati, rame, pH, salinità, potassio, dKh, magnesio, calcio, iodio e GH per la sola acqua dolce.
La macchina come potete vedere dalle foto è enorme ed al suo interno ha tutta la serie di test che possono venire svolti complessivamente o scegliendo solo quelli di proprio interesse. Inoltre, similmente a quanto fatto da Triton e Fauna Marin, i valori sarebbero dovuti essere memorizzati nel loro sito, e forniti assieme ad una serie di consigli su come migliorare la propria gestione.
Anche durante l’Interzoo 2014 avevamo rivisto il Thrive Waterlab in versione praticamente definitiva e pronto per essere venduto direttamente ai negozi che ne avrebbero sottoscritto il contratto.
Ma come dicevamo qualcosa è andato storto, perché, come ha riportato ReefBuilders qualche settimana fa, chi aveva effettuato il preordine di questa macchina, dal costo non indifferente di circa 30.000 dollari, per una caparra di circa 5.000 dollari, non si è visto consegnare l’unità, e così sono cominciati i rumors sullo stato di avanzamento del progetto. Eravamo all’inizio del 2014, proprio nel periodo della fiera di Norimberga, ma ora siamo arrivati al 2016 e nessuno ha ancora visto nulla. Anche chi inizialmente aveva accettato il protrarsi dei tempi ha cominciato a vacillare ed ha richiesto indietro la caparra versata.
Thrive Aquatics ha assicurato tutti che avrebbe onorato i suoi impegni oppure avrebbe restituito i soldi versati in anticipo a chi ne avesse fatto richiesta. Il problema infatti pare si sia originato grazie agli attriti fra la Thrive Aquatics stessa e la Phoenix Kiosk, azienda che avrebbe dovuto collaborare per la costruzione del Waterlab. Attualmente esiste una causa in corso fra le due società, e non sappiamo neppure come finirà la storia.
Questo problema nella consegna del Waterlab ha portato però un’altra grave conseguenza per Thrive Aquatics, perché sempre come riporta ReefBuilders, in Nordamerica i negozi hanno cominciato a non vendere più i prodotti Thrive, anche se precedentemente vendevano bene per una mancanza di fiducia verso la società, così anche i guadagni sul proprio core business sono evidentemente colati a picco.
Però da qualche giorno il sito Thrive Aquatics http://www.thriveaquatics.com/ non risulta più raggiungibile, e Thrive non ha (ancora) prenotato uno stand all’interzoo che si svolgerà a maggio 2016 dopo essere stata presente nelle ultime due edizioni, una singolare coincidenza o un funesto presagio?