L’università americana dello Utah ha scoperto un betabloccante per ormoni che riesce ad inibire la crescita in acquario di qualunque pesce.
Sono ancora in corso le sperimentazioni, ma da oggi sarà possibile inserire qualunque tipo di pesce anche in un nanoreef. Il dottor Martin Kaufmann ha infatti spiegato che tramite la somministrazione di questo betabloccante si riesce a inibire lo sviluppo del pesce riportandolo in una sorta di stasi. “La caratteristica incredibile, aggiunge, è che dopo oltre un anno di somministrazioni mirate è possibile anche invertire il procedimento, tanto che dopo dieci giorni dal bloccaggio della somministrazione i pesci ricominciano a crescere normalmente”.
Un effetto collaterale di questo betabloccante è anche l’estrema docilità dei pesci trattati in questo modo, che quindi diventano inseribili in qualsiasi acquario senza temere delle lotte dirette per la difesa del proprio territorio. In alcuni casi si è riuscito a somministrare il prodotto anche a pesci estremamente piccoli e si è notato che lo sviluppo non si arrestava fino a circa i 6 mesi di vita del pesce.
Attualmente, scrivono dall’Università, vorrebbero provare il betabloccante anche sui grossi animali oceanici, per vedere se possa diventare realtà l’ipotesi di mantenere piccoli squali in acquario, anche se la sperimentazione non è affatto semplice soprattutto per l’avversione dei gruppi ambientalisti che si sono scatenati, WWF in primis, per bloccare la ricerca, l’uso e la sperimentazione di questo interessante composto chimico.
Tecnicamente, spiega sempre il dott. Kaufmann, il betabloccante agisce sull’ormone della crescita dei pesci, siccome però la crescita non è lineare, ma come sappiamo è maggiore nei primi mesi/anni di vita delle forme viventi, il betabloccante riesce a rallentare solo leggermente la crescita quando ci si trova nel massimo valore della curva esponenziale, e tende poi a prendere il sopravvento quando la curva di crescita rallenta.
E’ inutile dire che il mondo acquariofilo internazionale, soprattutto quello americano è in forte fervento per questo annuncio arrivato ieri sulla rivista Living Blue Green Planet Behaviour per le implicazioni che tale scoperta potrebbe avere.
Voi cosa ne pensate? Somministrereste questo betabloccante ai vostri pesci per allevare dei pesci chirurghi, come l’Acanthurus leucosternon della foto in apertura proveniente dall’Università dello Utah, assieme a dei piccoli zoanthus o più in senso lato in un nanoreef? Oppure Paracanthurus hepatus in acquari non idonei normalmente da 200 litri? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.
Che dire… Può esserci la morale ma nessuno resisterebbe mai ad inserire i pesci che ha sempre ammirato nel suo piccolo acquario di casa…
Trovo la cosa eticamente immorale.
Quando per un capriccio umano si forza la natura (vedi chiwawa toy) mi rifiuto di accettare il progresso.
Questa ricerca non porta nessun beneficio all’ecosistema marino, è volta unicamente al bieco commercio.
D’ora in poi la gente non chiederà più se la propria vasca è adatta ad un pesce, ma solo quante gocce di prodotto dosare.
Sono scioccato.
Sinceramente visto come i pesci vengono pescati e trattati in cattività, nell’assurdo del mondo in cui viviamo…
A me questo prodotto non sembra eticamente troppo diverso da quello che già non facciamo. Anzi, se davvero può regalare una vita più felice ad un pesce che sennò sarebbe inadatto alla vasca potrebbe addirittura essere più morale di molte situazioni!
Ma quale vita felice ?? Gli induci forzatamente il nanismo! Che vita potrà amai avere un animale trattato in questo modo?
Pensa se i tuoi genitori ti avessero dato un ormone che blocca la crescita per farti rimanere nella culla a vita.
Io credo che il prodotto andrà a ruba…
Aspetto solo che lo commercializzino per usarlo direttamente sulla mia vasca.
Ho un nanoreef di 100 litri (ma con la sump arrivo a 110) e ho provato almeno tre volte ad inserire un leucosternon ma mi è spippato tutte le volte…
Il negoziante ha detto che è per colpa del filtro batterico ma io non ci credo… Ha sempre funzionato con i guppy!!!
Mi suona tanto di pesce d’aprile 🙂
Di cose immorali ne abbiamo già commesse di ogni genere contro la natura e contro noi stessi basti vedere le mostruosità dei pesci rossi domestici che oggi ci sembrano del tutto normali. In un futuro con la bioingenieria applicata all’uomo per scopi non etici lascia presagire scenari da film.
Ciao Emanuele, senza dubbio hai ragione, ma questo però era un pesce d’aprile 😉