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Dai coralli alle stelle…

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Purtroppo la stessa NASA, già nel decennio passato, ma soprattutto negli anni dell’amministrazione Obama, è stata oggetto di tagli e riorganizzazioni che ne hanno di fatto limitato molte delle capacità operative. Sembra comunque che il pericolo di uno scioglimento dell’Agenzia sia stato definitivamente scongiurato e, magari il fatto di aver ridimensionato in parte i propri programmi spaziali, ha permesso che alcuni fondi fossero destinati a progetti direttamente connessi alle concrete problematiche del sistema ecologico mondiale.

Foto satellitare delle acque a largo della Patagonia (Sud America). I vortici di colore verde chiaro sono fioriture di fitoplancon lungo le direttrici della corrente oceanica. Uno studio della NASA ha evidenziato come le nubi sovrastanti queste zone riflettano la luce solare in maniera molto più evidente del normale. Stando a quanto riportato, nella stagione estiva si arriverebbe ad avere quasi il doppio della concentrazione di gocce d'acqua rispetto a quelle che si formerebbero sopra un tratto di mare biologicamente morto. Credits: NASA's Earth Observatory
Foto satellitare delle acque a largo della Patagonia (Sud America).
I vortici di colore verde chiaro sono fioriture di fitoplancon lungo le direttrici della corrente oceanica.
Uno studio della NASA ha evidenziato come le nubi sovrastanti queste zone riflettano la luce solare in maniera molto più evidente del normale.
Stando a quanto riportato, nella stagione estiva si arriverebbe ad avere quasi il doppio della concentrazione di gocce d’acqua rispetto a quelle che si formerebbero sopra un tratto di mare biologicamente morto.
Credits: NASA’s Earth Observatory

Prima di concludere volevo lasciarvi con un ultima considerazione:

Avete mai provato a scrutare il cielo in una notte d’estate per aspettare che qualche satellite passi sopra le vostre teste?

I più facili da riconoscere sono i satelliti Iridium, satelliti suborbitali per le telecomunicazioni che da anni ormai garantiscono una affidabile rete di trasmissione dati globale.

Agli appassionati sono noti soprattutto per le cosiddette Iridium Flares, flash di luce decisamente luminosi che le superfici riflettenti di questi satelliti lanciano verso la superficie terrestre quando la loro particolare posizione ed inclinazione sull’orizzonte li allinea in modo da rinviare a terra la luce solare.

Beh, se vivete in qualche grande città probabilmente questo vi risulterà davvero difficile e ci sono buone possibilità che passerete qualche ora aspettando invano.

Non perché questi non esistano più, sono ben 66 quelli in orbita, e state pur certi che prima o poi passeranno sopra di voi… il problema è che l’inquinamento luminoso delle aree urbane non ci permette di vederli; e anche chi non abita in città dovrà ingegnarsi non poco per poter assistere a questi brevi ma singolari spettacoli.

Ho visto spesso questi oggetti volanti in passato, ma oramai è sempre più raro poterli osservare nelle nostre zone.

Sono riuscito a scorgerli di nuovo soltanto trovandomi in aree desertiche del mondo: se una cosa bella esiste in quella landa desolata che è l’Afghanistan, questa è proprio il cielo notturno, così intenso e profondo da perdercisi dentro.

La cosa mi rattrista davvero… la magia di un cielo stellato è in tutto e per tutto assimilabile all’emozione che mi dà un reef pulsante di vita, e pensare che questo splendore possa essere perduto alla nostra vista, mi provoca un senso di autentico disagio.

E’ quindi un bene che vi siano queste splendide iniziative, a testimonianza di come, in fondo, l’attenzione all’ambiente naturale sia ancora viva in tutti noi…

Incontro tra cielo e mare in una suggestiva marina a Reine - Isole Lofoten (Norvegia). Photo courtesy of Andrea Baglioni
Incontro tra cielo e mare in una suggestiva marina a Reine – Isole Lofoten (Norvegia).
Photo courtesy of Andrea Baglioni

…nella speranza di poter ancora continuare a sognare sopra un reef dai mille colori, magari avvolti da un magico manto di stelle argentate.

Qui sotto trovate il link al video promozionale dell’iniziativa:

Un interessante video introduttivo:

Il video relativo al NAAMES

Per chi volesse approfondire segnalo inoltre la homepage del NASA Earth Expeditions a questo indirizzo: http://www.nasa.gov/earthexpeditions

1 COMMENT

  1. Non so se essere rallegrato o rattristato dalla notizia.
    Sono felice che un ente influente come la NASA si occupi dei reef, ma mi spaventa il fatto che se è intervenuta anche la NASA, la situazione è veramente preoccupante.

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