E se saltasse la corrente ?
… liberi pensieri sulla previsione di un disastro…
Penso che uno degli incubi peggiori di un acquariofilo sia quello di tornare a casa e scoprire che causa blackout la propria vasca sia diventata un recipiente di ammoniaca.
Nei meandri della rete si sente parlare di aeratori a batterie da utilizzare in queste situazioni, di mio non ho mai avuto modo di visionare questi articoli e quindi di comprenderne l’utilità soprattutto perché il funzionamento di questo oggetto solleva in me numerosi dubbi su come automatizzarne il funzionamento.
Da buon informatico, invece, preferisco affidare il sostentamento della vasca ad un gruppo di continuità, ma anche qui la scelta non è facile: cosa è importante mantenere attivo in vasca? Come dimensionare l’UPS? Come calcolare l’autonomia? Quale UPS scegliere?
Sicuramente è necessario utilizzare un gruppo di continuità ad onda sinusoidale e i costruttori più blasonati ci forniscono sicuramente macchine adatte, basta scegliere la linea Smart UPS in casa APC oppure la linea Sentinel-Pro in casa Riello, ma il dubbio è come dimensionare l’UPS.
Se fossimo i fortunati possessori di un nanetto (diciamo entro i 60 litri), con poco sforzo potremmo mantenere in piedi il 100% della tecnica per un tempo relativamente lungo auspicando il ritorno dell’energia elettrica, ma per acquari più grandi, invece è necessario effettuare delle scelte.
Qui su DaniReef abbiamo già affrontato il discorso UPS in questi articoli:
- 18 agosto 2007: L’uso di un UPS in acquario;
- 27 ottobre 2008: ZEUS by OcenLife – Recensione;
- 20 aprile 2011: Come gestire l’UPS in acquario;
Accantonando anche questa idea, bisogna fronteggiare il problema in un altro modo. Navigando in rete e leggendo su vari forum, mi sono imbattuto in un simpatico dispositivo che ricorda tanto un apparato DiY, ma che vanta dietro uno sviluppo hardware e firmware di tutto rispetto.
L’apparato è prodotto e commercializzato dalla italianissima TELLAB di Sorisole (BG) ed ha tra le sue funzioni base quella di avvisare tramite SMS e/o telefonata in caso di interruzione dell’alimentazione.
Le potenzialità di questo oggetto vanno ben oltre alla semplice comunicazione, infatti è possibile collegare 2 sonde di temperatura e collegare un carico ad un relè che può essere comandato tramite una telefonata o un SMS, ma in questo momento mi limito a parlare dell’avvisatore GSM.
La sigla dell’oggetto è TEL11Sb le caratteristiche riportate sul sito del produttore sono le seguenti:
Telecontrollo GSM TEL11Sb unità con Contenitore / Antenna / Alimentatore a Spina; 1 uscite a relè / 1 ingressi digitali
Caratteristiche tecniche:
GSM: Dual Band EGSM 900/1800 MHz Compatibile con ETSI GSM Phase 2+ Standard
Temperatura di funzionamento: -20°C ÷ +55°C; Peso: 150 grammi; Attacco antenna MMCX
Dimensioni: 115 x 77 x 25 (L x W x H) mm
Alimentazione 9 ~ 12 Vdc; Corrente assorbita: 15 mA a riposo, 500 mA nei picchi
Corrente massima contatti relè: 8A; Tensione massima contatti relè: 230 Vac
Caratteristiche ingressi digitali: livello 1 = 5 / 12 Vdc; livello 0 = 0 Vdc; corrente = 10 mA
Il telecontrollo viene fornito con: Contenitore; Antenna a stilo; Alimentatore 220V a spina
L’oggetto si presenta incorporato in una scatola elettrica Gewiss IP56 e viene fornito già assemblato corredato da un alimentatore a 12 Volt.
Il circuito è assemblato in maniera esemplare, utilizza componenti tradizionali che dovrebbero garantire un ampio grado di riparabilità in caso di futuri problemi.
L’alimentatore, invece, non mi ha per nulla convinto. Si tratta di un alimentatore a tensione regolabile, ed ha l’aria di essere decisamente economico; io considero il tutto trascurabile visto che andrò ad utilizzare uno degli alimentatori IP67 che ho installato nel vano tecnico e che utilizzo per gestire le varie utenze a bassa tensione.
Una curiosa caratteristica molto importante di questo apparato è che in caso di mancanza di segnale da parte dell’operatore GSM, il dispositivo si resetta per prevenire le disconnessioni forzate che alle volte mettono in atto gli operatori telefonici a discapito dei poveri utenti.
Prima di passare ad impostare il dispositivo, è necessario entrare in possesso di una sim card ed è necessario che funzioni in 2G pertanto non è possibile utilizzare l’operatore H3G (Tre). Parlando di operatori primari rimangono da vagliare TIM, Vodafone e Wind ma con una veloce ricerca in internet si evince che pur essendo compatibili tutti gli operatori, la TIM ci viene incontro con una opzione attivabile su una qualsiasi scheda ricaricabile chiamata TIMCasa che al costo di 1,5 euro al mese (24 mesi prepagati al costo di 34 euro) ci permette di usufruire di un numero limitato di SMS e di minuti di chiamata.
Differentemente si può utilizzare una normale SIM senza costi fissi e pagare solo il traffico effettivamente effettuato. Anche questa può essere un ottima idea, specialmente se dove è posto l’acquario non è soggetto a sbalzi di corrente repentini che porterebbero il dispositivo a frequenti invii di messaggi.
Sembra davvero interessante!
Ma il relé non ho capito a cosa serve… Ossia se non permette di aprire/chiudere un circuito (almeno non di defaut) quando salta la corrente per cosa si può utilizzare?
Attualmente lo puoi pilotare con un messaggio e/o con una telefonata.
Ho ho scritto, ho chiesto allo sviluppatore se fosse possibile invece legare l’evento del relè al ritorno della rete, magari con anche un temporizzatore.
Più avanti, magari, lo contatterò per vedere se ha fatto i test promessi.
Articolo molto interessante. Ed un prezzo tutto sommato neppure troppo elevato. Ovviamente andrebbe accoppiato ad un gruppo di continuità.
Sarebbe interessante la doppia alimentazione in modo che possa comunicare che manca la corrente principale, poi che è partito il gruppo di continuità ed infine eventualmente che il gruppo di continuità si è scaricato, oppure il ritorno della corrente.
C’è l’ingresso secondario.
Ovviamente serve una seconda bassa tensione.
Colleghi un 12 volt non sotto UPS all’ IN ed ha l’avviso di quando salta la rete, poi un 12 volt come PWR e hai l’avviso di quanto l’UPS si abbatte …..
Io ho scritto 12 volt ma il range è superiore. Sull’IN non c’è consumo quindi la bassa tensione può essere “prelevata” da altre utenze. Per esempio da una pompa, un rabbocco o simili …..