La sim va impostata in modo che non richieda il pin all’accensione ed è ora pronta per essere introdotta nell’apparato. Per poter compiere questa operazione è necessario smontare la scheda elettronica dalla scatola plastica, semplicemente rimuovendo 3 viti. Il mio suggerimento è di utilizzare un giravite con punta magnetica che vi semplificherà la vita quando dovrete montare nuovamente il tutto.
Una volta inserita la sim e rimontata la scheda elettronica si può collegare l’alimentazione e procedere alla configurazione dell’apparato che avverrà completante tramite SMS.
Innanzitutto è possibile resettare il dispositivo inviando un sms contenente il numero IMEI dell’apparato, reperibile sull’etichetta seguito dalla lettera T. In questo modo abbiamo riportato il dispositivo allo stato originario, nel caso, invece, in cui volessimo solo resettare la password di utilizzo, sarebbe stato sufficiente inviare l’IMEI senza la lettera T alla fine.
Il passo seguente è quello di dare un nome al sistema, questo passaggio è facoltativo, ma è consigliabile soprattutto se prevedessimo di acquistare ulteriori dispositivi di questo tipo. La sintassi del comando è la seguente: Password SSN Nome, il tutto senza spazi. Nel mio caso, avendo ancora la password originaria impostata a 0000, il comando sarà 0000SSNCubone.
I successivi passi saranno i seguenti:
0000SCA118 che indica al sistema di effettuare una chiamata telefonica in caso di allarme della durata di 18 secondi (notare che i 18 secondi partono dall’inizio della composizione, quindi la durata effettiva sarà molto più breve), è inutile rispondere alla chiamata perché sarà muta. Questo passaggio è facoltativo, ma io preferisco attivarlo in quanto un SMS notturno non mi sveglierebbe.
0000SMS001 che indica al sistema di inviare solo i messaggi relativi agli allarmi e non tutti i messaggi di conferma operazioni;
0000TE1+39393xxxxxxx che caricherà nella posizione 1 della rubrica del dispositivo il numero indicato. E’ possibile inserire fino a 5 numeri, ovviamente indicando la posizione relativa (es posizione 2 sarà TE2).
A questo punto Il dispositivo è configurato e quindi se proviamo a disconnettere l’alimentatore, riceveremo una telefonata ed un SMS di avviso mancanza rete e idem al ritorno.
Ora che il sistema è funzionante, ma prima di illustrare alcune altre caratteristiche che magari un giorno andrò ad utilizzare, specifico il comportamento del dispositivo in caso di mancata alimentazione.
Alla mancanza di rete, il dispositivo attende 1 minuto prima di mandare l’sms ed inviare la chiamata. Il dispositivo si spegne automaticamente dopo 6 minuti dall’interruzione dell’alimentazione e si riaccende automatica al ritorno; una volta riacceso, invia il messaggio di ritorno alimentazione ed effettua la chiamata.
Come già accennato, il dispositivo è predisposto per il collegamento a due sonde di temperatura non fornite in dotazione di cui voglio acquisire future informazioni per vedere se compatibili con l’utilizzo acquariofilo; un’altra interessante caratteristica di questo dispositivo, è un ingresso a cui poter collegare una seconda alimentazione per la quale il dispositivo prevede un secondo tipo di allarme. Come prima ipotesi per l’utilizzo di questo ingresso mi sono figurato un galleggiante in sump per monitorare eventuali guasti della risalita.
L’ultima, ma non per importanza, feature di questo apparato è la possibilità di comandare tramite un relè un carico, ma mi riservo di parlare di questa caratteristica una volta studiata a fondo perché mi preme capire se posso far si che in caso di mancanza di corrente, il dispositivo possa inviare il comando di partenza al fantomatico aeratore a batteria di cui si è parlato all’inizio dell’articolo.
Aggiungo in calce un ultima precisazione sul sistema di avvisto tramite telefonata.
Il comando 0000SCA prevede come primo parametro il numero 0 oppure il numero 1, e come secondo parametro il numero di secondi di durata della chiamata. Il primo parametro ha effetto solo se abbiamo inserito nella rubrica più di un numero di telefono; in questo caso, se passiamo il parametro 0, il dispositivo chiamerà tutti i numeri in rubrica, se invece inseriamo il numero 1 e alla ricezione della chiamata buttiamo giù, il dispositivo non effettua la chiamata successiva. Questo funziona però solo chiamando numeri TIM o Vodafone, con TRE non funziona e con Wind il funzionamento è randomico.
Per controllare i numeri inseriti in rubrica è sufficiente inviare il comando 0000RIT, mentre per cambiare la password si utilizza il comando 0000SPWxxxx dove ovviamente xxxx è la nuova password.
Ho testato il dispositivo più volte ed ha sempre lavorato egregiamente. Posso ritenermi soddisfatto dell’acquisto, non ho automatizzato l’acquario in caso di interruzione di corrente, ma ora verrò avvisato e sarà mia cura intervenire o contattare qualcuno che intervenga al mio posto in caso di mia assenza.
Purtroppo ho scoperto che forse il dispositivo andrà fuori produzione entro fine anno. Il costruttore mi ha informato che verrà immesso sul mercato il modello TEL11Pb, con le medesime caratteristiche di quello analizzato. L’unica differenza consisterà nel modulo GSM che pur restando 2G cambierà marca. Esiste una alternativa economica chiamata TEL11M che si limita ad avvisare tramite sms e telefono ma non ha altre periferico di I/O (quindi niente relè, sonde o ulteriori punti di ingresso allarme), c’è anche il modello superiore chiamato TEL22Pb che, rispetto al TEL11Sb ha un ingresso allarme in più (totale 2) e un relè in più (totale 2). Il programmatore mi ha confermato che tutti i dispositivi accettano i medesimi comandi e che quindi questa guida base è valida anche per gli altri modelli.
Se in futuro riusciremo a reperire gli altri modelli, faremo un addendum a questa recensione.
Per concludere possiamo iniziare da un rapido riepilogo delle funzionalità del dispositivo:
- Avvisatore telefonico (SMS e/o Chiamata) per interruzione di corrente;
- Possibilità di interconnettere sonde di temperatura;
- Possibilità di monitorare un ulteriore ingresso (analizzerò questa funzione in futuro);
- Possibilità di azionare un carico tramite sms o telefonata (analizzerò questa funzione in futuro).
Il Tellab TEL11SB costa attualmente 129,00 euro alimentatore escluso oppure 134,00 euro comprensivo di alimentatore ed è acquistabile direttamente dal sito Tellab a questo indirizzo: Telecontrollo GSM Tel11SB
PRO
Si basa su un progetto semplice che ne garantisce l’affidabilità;
Usato solo come avvisatore, non è particolarmente economico, ma considerate le funzionalità aggiuntive il prezzo è equilibrato.
CONTRO
Alimentatore un po’ troppo “giocattolo” e soprattutto con tensione variabile;
Costruzione spartana che ricorda un oggetto DiY;
Istruzioni molto tecniche, ma telefonicamente e tramite email, il Sig. Salvatore fornisce un servizio impeccabile.
Combinatore telefonico evoluto Tellab TEL11Sb
Qualità Costruttiva | |
Qualità | |
Rapporto Qualità Prezzo |
Quesito Finale:
Parlando con lo sviluppatore ho chiesto se fosse possibile che il relè venisse pilotato non da una telefonata e/o un SMS ma al ritorno della corrente per un tempo specificato in fase di installazione. Mi spiego meglio, ho chiesto se fosse possibile far si che al ritorno della corrente questo dispositivo mi spegnesse lo schiumatoio per un tempo impostabile tramite programmazione, cosa ne pensate?
In alternativa si potrebbe chiedere che alla mancanza di corrente il dispositivo eccitasse il relè, ad esempio per avviare quel benedetto aeratore a batteria di cui si è parlato all’inizio e che lo spegnesse una volta tornata la corrente, cosa ne pensate ?
Fatemi conoscere le vostre opinioni e le trasmetterò allo sviluppatore, magari faremo nascere il TEL11DR
Sembra davvero interessante!
Ma il relé non ho capito a cosa serve… Ossia se non permette di aprire/chiudere un circuito (almeno non di defaut) quando salta la corrente per cosa si può utilizzare?
Attualmente lo puoi pilotare con un messaggio e/o con una telefonata.
Ho ho scritto, ho chiesto allo sviluppatore se fosse possibile invece legare l’evento del relè al ritorno della rete, magari con anche un temporizzatore.
Più avanti, magari, lo contatterò per vedere se ha fatto i test promessi.
Articolo molto interessante. Ed un prezzo tutto sommato neppure troppo elevato. Ovviamente andrebbe accoppiato ad un gruppo di continuità.
Sarebbe interessante la doppia alimentazione in modo che possa comunicare che manca la corrente principale, poi che è partito il gruppo di continuità ed infine eventualmente che il gruppo di continuità si è scaricato, oppure il ritorno della corrente.
C’è l’ingresso secondario.
Ovviamente serve una seconda bassa tensione.
Colleghi un 12 volt non sotto UPS all’ IN ed ha l’avviso di quando salta la rete, poi un 12 volt come PWR e hai l’avviso di quanto l’UPS si abbatte …..
Io ho scritto 12 volt ma il range è superiore. Sull’IN non c’è consumo quindi la bassa tensione può essere “prelevata” da altre utenze. Per esempio da una pompa, un rabbocco o simili …..