Ieri sera è andato in onda il servizio su Striscia la Notizia sull’importazione illecita di coralli da parte di una azienda di San Marino.
Ne abbiamo parlato approfonditamente questa mattina e vi abbiamo anche mostrato il servizio andato in onda ieri sera. Se non aveste ancora letto l’articolo potete farlo cliccando qui. Questa mattina sono state molte le testate online che hanno parlato di questo servizio.
Pochi momenti fa è però stata pubblicata una replica da parte dell’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino, che apprendiamo sia l’ente preposto alla sorveglianza CITES all’interno del territorio della Repubblica di San Marino.
Tramite questa replica l’ISS respinge tutte le accuse al mittente, sottolineando che i CITES fossero tutti regolari, e quindi i coralli risultassero tutti correttamente autorizzati. Alzano invece un punto interrogativo sui pesci di cui non sapevano nulla e che per loro non risultavano destinati a San Marino.
La replica originale la riportiamo qui di seguito:
“Replica al servizio televisivo di Striscia la Notizia
2 Dicembre 2016 – A seguito del servizio televisivo di Striscia la Notizia, in onda ieri 1 dicembre scorso, e ai successivi articoli di stampa, si precisa quanto segue.
La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o CITES, dall’inglese Convention on International Trade of Endangered Species, è una Convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973.
Ha lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione. San Marino ha aderito alla Convenzione nel 2005.
Nel rispetto dei dettati della Convenzione e dei Regolamenti applicativi della UE, le Autorità preposte dei paesi aderenti, autorizzano la spedizione di specimen animali e vegetali elencati nelle Appendici della Convenzione, secondo procedure codificate che prevedono fra l’altro il rilascio di una “licenza di esportazione” da parte del Paese speditore ed un “certificato di importazione” da parte del Pese ricevente, i documenti devono riportare in dettaglio l’identificazione degli specimen e la loro quantità.
Nel caso oggetto del servizio giornalistico, i coralli provenienti dall’Indonesia erano stati regolarmente autorizzati all’esportazione da parte delle autorità locali indonesiane e, in base alla documentazione fornita, erano stati conseguentemente autorizzati dall’autorità preposta sammarinese, nello specifico la U.O.S. Sanità Veterinaria del Dipartimento Prevenzione dell’ISS.
Si precisa che in questi anni sono state eseguite numerose operazioni commerciali, senza che venisse rilevata alcuna irregolarità dal primo organo preposto al controllo che è il Corpo Forestale Italiano.
È quanto mai opportuno sottolineare infatti, che tutte le importazioni da paesi terzi di specimen CITES, prima di arrivare sul territorio sammarinese, sono obbligatoriamente sottoposte al controllo doganale da parte del CFS (Corpo Forestale dello Stato italiano), e solo se i prodotti sono regolari sia dal punto di vista documentale che sostanziale, sono liberalizzati e possono giungere alle aziende sammarinesi; tutto ciò viene confermato da un visto che viene posto sulla licenza di importazione sammarinese da parte degli Agenti della forestale cosa che è avvenuta per tutte le importazioni di coralli dal 2014 ad oggi.
Conferma di quanto affermato si riscontra anche nel servizio di Striscia la Notizia, dato che, la merce ha superato il controllo doganale, sia da parte del CFS sia dei Servizi Veterinari doganali di Fiumicino, in quanto trattandosi di animali vivi, è necessaria anche una documentazione ed un controllo di tipo sanitario.
Una ulteriore nota va fatta sull’affermazione fatta dal conduttore del servizio televisivo, che afferma che i coralli “sono stati pescati”.
Anche in questo caso nessun mistero o irregolarità; sui documenti CITES, va riportata fra l’altro “l’origine” degli specimen, quindi o prelevati dall’ambiente naturale (si usa la sigla W- wilde) o allevati, (in tal caso la sigla è F- factory).
Nella spedizione erano compresi, in quanto consentiti, sia coralli W sia coralli F.
Da ultimo, a conferma che le autorità preposte sammarinesi operano correttamente ed in completa trasparenza, è bene sottolineare che annualmente è compito dei Paesi aderenti alla Convenzione CITES, inviare al Segretariato CITES il riepilogo di tutte le importazioni, esportazioni, ri-esportazioni effettuate.
Cosa che da parte sammarinese è stata fatta sia per gli anni 2014 e 2015 (a gennaio verrà invita la relazione per il 2016).
Pertanto il Segretariato sa benissimo quanti e quali coralli sono stati movimentati verso San Marino, se pescati o allevati, ed in questi anni nulla è stato eccepito.
Un’ultima precisazione: i pesci tropicali indicati nel servizio non erano destinati al nostro Paese, in quanto dalla documentazione sanitaria fornita dovevano arrivare solo specimen coralli.”
Noi di DaniReef, non potendo avere nessuna certezza in merito, continuiamo a stare alla finestra e ad informarvi ogniqualvolta avremo un aggiornamento in merito a questa amara vicenda.
Fonte ISS: Replica al servizio televisivo di Striscia la Notizia