Riprendiamo e pubblichiamo una ricerca proveniente dall’Università della Middle Carolina negli Stati Uniti. Finalmente scoperta la causa di alghe persistenti in acquario e dei temibili cianobatteri.
All’origine della proliferazione incontrollata di alghe e cianobatteri sembra infatti esserci un composto del vetro. Come possiamo vedere infatti dalla tabella seguente gli elementi che compongono il vetro delle vasche sono diversi. La ricerca è partita oltre 18 mesi analizzando l’assenza di alghe e cianobatteri in acquari costruiti in acrilico. Da questo momento sono state prese in esame diverse vasche marine di barriera. Analizzandole nel loro complesso si è notato che c’erano delle caratteristiche sintomatiche in base al tipo di vetro utilizzato.
La cosa ha subito destato dei sospetti nei ricercatori che hanno cominciato a rivolgersi ai maggiori costruttori di vasche statunitensi. Dopo aver raccolto decine di vasche hanno iniziato a gestirle contemporaneamente con la stessa acqua. A questo punto si è visto che in alcune vasche proliferavano i cianobatteri, mentre in altre questo non succedeva. La situazione strana era che i cianobatteri proliferassero sempre nelle stesse vasche.
Lo step successivo è stato quello di collegare fra loro gli acquari. Anche in questo modo le vasche con i vetri incriminati avevano una maggiore proliferazione algale.
Intervalli di composizione tipici dei vetri comuni
Componente | % minima | % massima |
---|---|---|
SiO2 | 68,0 | 74,5 |
Al2O3 | 0,0 | 4,0 |
Fe2O3 | 0,0 | 0,45 |
CaO | 9,0 | 14,0 |
MgO | 0,0 | 4,0 |
Na2O | 10,0 | 16,0 |
K2O | 0,0 | 4,0 |
SO3 | 0,0 | 0,3 |
Facendosi fornire le caratteristiche tecniche dei vari vetri dai produttori hanno investigato che tutti quelli che avevano dei problemi avevano una concentrazione elevata di K2O, ovvero di ossido di potassio. L’ossido di potassio è una base minerale forte, che a temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino incolore. In base alla reazione seguente:
K2O + H2O → 2 KOH
E grazie al fatto che la differenza di elettronegatività fra i due elementi è pari a 2,7 circa, si formerà un composto ionico con struttura reticolare cristallina che lavorerà come fitostimolante.
Le conclusioni dello studio
Le conclusioni dello studio dell’Università della Middle Carolina hanno evidenziato quindi di acquistare solo vetri che siano senza tracce di ossido di potassio, altrimenti ci saranno sempre problemi di cianobatteri ed alghe verdi in acquario.
Sembra che alcuni vetri in extrachiaro facciano pesante uso di ossido di potassio. Io ho verificato che proprio i miei siano fra quelli indicati dallo studio, e probabilmente ho trovato le cause dei tanto odiati dinoflagellati. Voi, se avete alghe e cianobatteri che non sono facilmente debellabili, che tipo di vetro avete? Dove avete comprato l’acquario? Potrebbe essere utile saperlo e mettere assieme tutte le informazioni per risalire alla problematica e quindi capire se possiamo fare qualcosa. Al limite anche una richiesta danni direttamente ai produttori.
Pesce d’Aprile! ????
Non so se Danilo ci abbia voluto fare un bel pesce d’aprile.
Resta il fatto che in casa ho due vasche….
Una più fortemente illuminata…una con acqua fortemente ambrata (pesci amazzonici)….. ZERO FERTILIZZAZIONE in entrambe.
Stesse piante in entrambe….popolazione più o meno equivalente.
Temperatura acqua e altri parametri più o meno equivalenti.
Plafoniere scambiate tra loro più volte (una strip led, una cree)
Eppure nella vasca fortemente ambrata, con luce bassa, non riesco a debellare i cianobatteri…..nemmeno dopo 10 giorni di buoi totale.
Indovinate con che vetro è fatta questa vasca???
Extrachiaro….anche il vetro di base…. di una notissima azienda artigianale in Roma (non roba cinese)….vasca bellissima.
Gabriele secondo me è un caso… o comunque potrebbe essere dipendente dalla luce
Mi ci avevi quasi fatto credere….
Stavo già prendendo il piccone per spaccare la bellissima vasca Fantail. …ahahaha
Che sia vero?
Il vetro è un composto chimicamente inerte e con il tempo non rilascia nulla, non è mica che si scioglie con gli anni.
E vale solo per il marino o anche per il dolce?
Ciao Fabio, al di là dell’articolo, il vetro si scioglie con gli anni come tutti i materiali, soprattutto se lasciato in acqua, che, ricordiamolo è un solvente, per quando debole. Ovviamente questo tempo è ben al di là dell’esistenza umana, quindi per il nostro hobby possiamo essere più che tranquilli.
Ci sono dei riferimenti a questo studio? Sul sito dell’università citata non ho trovato nulla. Qual’è la fonte?
Ciao Diego, l’articolo era stato pubblicato in occasione del primo aprile, ed è, quindi, un pesce d’aprile. In effetti non solo l’Università della Middle Carolina non esiste, ma non esiste neanche la Middle Carolina, esiste solo la North e la South Carolina.
Grazie della lettura.
Danilo