Il colore nei pesci ha molteplici funzioni, ed è uno dei sistemi più interessanti ed utili che abbiano a disposizione. Per noi appassionati motivo di grande stupore e interesse in questi animali.
Il colore serve per mimetizzarsi con l’ambiente, per ammonimento, per comunicare o per segnalare la riproduzione. Alcuni di loro cambiano addirittura colore in base al loro stato emotivo, durante la crescita o durante i periodi riproduttivi. Inoltre possono essere usati per spaventare o per confondere.
È facile capire che il ruolo del colore nei nostri animali acquatici ha uno scopo decisamente complesso. La cosa migliore che possiamo fare per mantenerlo è sapere quali fattori possono incidere su di esso.
Colori e Cromatofori
I colori nei pesci sono dati da cellule conosciute come cromatofori.
Le squame invece non hanno colore ma sono trasparenti e hanno uno scopo di protezione dell’animale.
I cromatofori possiedono particolari pigmenti che a secondo del colore si denominano in:
- melanofori per il nero;
- eritrofori per il rosso e arancio;
- xantofori per il giallo;
- leucofori e iridofori di per se trasparenti e riflettenti.
Gli eritrofori contengono pigmenti rossi fondati in carotenoidi e pteridine.
I melanofori contengono i pigmenti nero e marrone e sono sintetizzati con la melanina e guanina.
Gli xantofori contengno xantina e producono pigmenti gialli nella forma di carotenoidi e pterine.
I leucofori e gli iridofori sono essenzialmente cristalli incolori di guanina disposti in placche che riflettono o rifraggono la luce, dando una colorazione bianca/grigia o metallica.
La colorazione dei pesci deriva dalla combinazione dei vari cromatofori, che vengono regolati da stimoli fisiologici o ambientali.
I melanofori, in particolare influenzano la colorazione in quanto sono in grado di far trasparire di più o di meno gli altri cromatofori. I pesci sono capaci di produrre alcuni pigmenti in modo autonomo ma altri vengono assunti dall’alimentazione.
L’importanza dell’alimentazione
L’alimentazione dei nostri pesci è importante. Riguarda la colorazione dei nostri animali in modo diretto. Essi non sono in grado di produrre carotene naturalmente. Accumulano carotene dall’alimentazione e viene trasferita alle cellule pigmentarie che producono il rosso giallo e arancione.
I carotenoidi li troviamo nei cibi comuni dei nostri animali grazie all’astaxantina che è una molecola estratta dall’Haematococcus Algae, un’alga verde nota per l’elevato potenziale antiossidante; di comune uso acquariofilo.
Un’altro elemento che non viene prodotto dai nostri animali ma che viene assunto tramite il cibo è la ficocianina che viene trasferito alle cellule pigmentarie che portano il colore blu.
Le ficocianine sono presenti nella specie Arthrospira platensis (Spirulina) e nelle Rhodophyta (alghe rosse) che vengono utilizzate comunemente per i cibi più comuni.
L’astaxantina è l’antiossidante più potente “ad oggi” conosciuto, per cui, ha effetti utili anche in caso di cure di animali debilitati o malattie.
L’influenza della luce, e le nostre conclusioni a pagina due