Gli abitanti della famosa isola di Pasqua hanno votato, lo scorso 4 settembre, a favore di un’ampia zona di protezione marina allo scopo di preservare i mari.
Il Cile sta tenendo il 4° Congresso internazionale delle aree protette marine, IMPAC4, che si sta svolgendo a La Serena, Coquimbo (Cile).
IMPAC4
L’IMPAC4 si terrà dal 4 all’8 settembre 2017 a La Serena-Coquimbo (Cile), a ridosso dell’Oceano Pacifico e con il privilegio di avere la vicina riserva nazionale Pingüino de Humbolt, ricca di specie marine. Migliaia di delegati provenienti da 80 nazioni e la presenza di personalità internazionali come il principe Alberto di Monaco aggiungeranno lustro all’IMPAC4.
“Con questo evento e l’eredità delle aree protette marine e terrestri, la nostra nazione vuole indirizzare il mondo a preservare i nostri oceani“, ha detto Marcelo Mena, ministro dell’ambiente Cileno.
Il Cile è attualmente la quinta nazione del mondo con la più grande area protetta marina, a seguito della recente inclusione di 13.190 chilometri quadrati nell’arcipelago Juan Fernandez e 100.000 nella zona di Cabo de Hornos e Diego Ramirez Islands, alle quali si andrà ad aggiungere la nuova zona di protezione marina, approvata proprio in questi giorni durante il congresso, intorno all’isola di Pasqua.
L’area marina intorno l’isola di Pasqua
I residenti indigeni della famosa Isola di Pasqua (Cile) hanno votato per creare la più grande zona di protezione marina in America Latina.
Marcelo Mena, ministro dell’ambiente del Cile, ha annunciato la nuova area di protezione di 720.000 kmq nelle acque che circondano l’isola, dopo una votazione da parte degli abitanti dell’isola.
“Questa consultazione era destinata a rispettare la volontà delle persone di Rapa Nui, per quanto riguarda la creazione di un’area protetta marina che rispetti l’uso ancestrale del mare e le sue abitudini di pesca“, ha detto. “È anche parte dell’impegno del governo di consolidare un modo collaborativo e rispettoso del lavoro delle comunità del nostro paese“.
I mari che circondano l’sola
I mari che circondano l’Isola di Pasqua, che si trovano a circa 3.500 km a ovest della costa cilena, sono un’area di allevamento importante per numerose specie marine tra cui tonno, squalo, marlin e pesce spada.
La sopravvivenza di queste specie, il turismo in crescita e l’introduzione di specie invasive minacciano la salute di queste acque. “Come popolo, continuiamo a gridare: no alla pesca illegale, no alla pesca a livello industriale nelle nostre acque, no all’estrazione“, ha detto Poki Tana Haoa, funzionario governativo dell’isola di Pasqua. “È stato un lungo processo, e comprendiamo che la lotta sia appena iniziata“.
Una votazione storica
Oltre 600 residenti dell’isola hanno partecipato al voto, insieme ai residenti della capitale del Cile, Santiago, e della città costiera di Valparaiso.
Quasi il 65% ha votato a favore della creazione della zona di protezione marina.
Il voto segna la prima volta che in Cile sia stata condotta una consultazione con i popoli indigeni per la creazione di una zona di tali caratteristiche. Nel voto di domenica 4 Settembre, i membri di Rapa Nui hanno anche convenuto che la nuova zona protetta sarà gestita congiuntamente con il governo cileno e che da ora in poi la pesca in tutta l’isola può essere fatta solo con tecniche tradizionali indigene.
Non basta però istituire solamente le aree protette
Questa buona notizia però purtroppo stona molto con quella che apprendiamo dal sito di informazione ambientale The Marsican Bear, che riporta “6.600 squali trovati morti su una barca cinese nell’arcipelago delle Galapagos“. Questo deve far comprendere che non basta istituire sulla carta le aree protette, ma bisogna anche investire fondi per il controllo delle sue acque territoriali.