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Rocce vive – come dovrebbero essere trattate una volta arrivate

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Rocce vive freschissime, appena arrivate in box
Rocce vive freschissime, appena arrivate in box

Parlare di Rocce Vive non è semplice. Oggi però ci vorremmo focalizzare, grazie all’aiuto di un amico con tanti anni di esperienza nel settore ma che ha voluto rimanere anonimo, sul loro trattamento del momento dell’arrivo in una struttura di vendita.

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Il primo scopo da perseguire quando arriva un box di rocce vive è quello di ottenere rocce vive pronte, senza estirpare tutta la loro biodiversità ed in modo che siano in grado di svolgere le funzioni biologiche per le quali vengono acquistate.

Quindi la prima preoccupazione è quella di mantenere in vita, ovvero sani e attivi, i batteri utili alla nitrificazione prima e denitrificazione dopo. La convinzione del nostro interlocutore è che la maggior parte dei parassiti patogeni non vengano immessi con le rocce ma con i coralli, quindi decide scientemente di non trattare mai le rocce con sistemi chimici/osmotici o similari.

Ci si occupa di trattare in modo delicato solo la parte superficiale delle rocce, con la sicurezza che gli organismi sani si rifugeranno all’interno.

Trattamento meccanico delle rocce vive

Premettiamo che si tratta di un metodo già in uso da diversi anni e praticato in diverse parti del mondo. Non è una sana invenzione del nostro interlocutore ma si riporta qui solo lo specifico modo di agire che potrebbe differire da altri che praticano questo sistema.

E’ un sistema con rocce ad immersione che necessita di due vasche praticamente identiche.

Materiale Occorrente:

  • Rocce vive. Si spera di buona qualità e con il minor numero di ore tra viaggio ed imballo;
  • Un contenitore per lo sciacquo grossolano all’arrivo delle stesse;
  • Due contenitori/vasche identiche. Le chiamiamo per semplicità A e B, che serviranno per il procedimento di pulizia, stoccaggio ed allevamento. Queste ultime vengono previste con il fondo inclinato per un rapido svuotamento tramite un rubinetto con aspirazione veloce del sedimento e una griglia a maglia larga posta a 10 cm dal fondo. In questo modo quando vengono svuotate si raccoglie il sedimento e se venisse trovato qualcosa di utile verrebbe utilizzato;
  • Schiumatoio ed ozono. Si potrebbe fare a meno dell’ozono per la parte di starter biologico, ma non per la qualità dell’acqua;
  • Pompe da movimento;
  • Lampade;
  • Guanti, piccolo cacciavite, pinzette e spazzola morbida in plastica;
  • Acqua di buona qualità;
  • Sale;
  • Densimetro;
  • Test per la triade (calcio, magnesio e kh);
  • Test per ammonio, nitriti e nitrati;
  • Complesso nutritivo a base di ammonio

La Procedura

All’arrivo le rocce vengono sciacquate energicamente nel contenitore, spazzolandole delicatamente per toglierne il sedimento, asportando con pinzette e cacciavite parti morenti di alghe e resti animali, ed eliminando le parti visibili di ciò che non si conosce o su cui si abbiano dubbi.

Una volta sgrossate bene le rocce vengono posizionate sulla griglia a maglia larga del primo contenitore (A). L’acqua è a circa 23-24 gradi con una densità tra 1023 e 1025. Per un tempo variabile di 6/7 giorni le rocce vengono girate, spostate ed agitate giornalmente. Avendo del tempo a disposizione anche più volte al giorno. All’interno del contenitore le pompe creeranno il massimo della turbolenza.

Passata la settimana le rocce vengono spostante nel secondo contenitore (B). Identico al primo con acqua di pari valori ma ovviamente pulita. Si ripete la stessa procedura dei giorni precedenti.

Nel frattempo verrà cambiata il 50% dell’acqua nel primo contenitore (A), saranno inseriti lo schiumatoio e l’ozono per una completa e veloce pulizia dell’acqua.

Bicchiere dello schiumatoio in funzione

Nel contenitore (B) dopo la prima settimana (per un totale di due dall’inizio del trattamento) si effettua un cambio acqua del 30% aspirando e vagliando il sedimento. Si inizia poi un fotoperiodo di 6 ore con una luce diffusa di media intensità.

Le eventuali diatomee spariranno in 12/15 giorni. Passati 7 giorni il fotoperiodo viene portato a 10 ore.
Si inserisce lo schiumatoio e ci si comincia a preoccupare di tenere controllata e stabile la triade Ca-Mg-Kh e verificando sempre l’efficienza delle pompe di movimento.

L’articolo continua e finisce a pagina due, con rocce e colonie batteriche, inserimento in acquario ed il nostro commento.

1 COMMENT

  1. Chissà se in Italia si trovano rocce trattate in questo modo.

    Effettivamente alla prima installazione ho cercato il prezzo, poi dopo aver collezionato errori su errori, ora voglio puntare alla qualità.

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