Home ACQUARIO La gestione dei detriti in un acquario marino

La gestione dei detriti in un acquario marino

744
0
Detriti in acquario
Detriti in acquario

Da quando possiedo un acquario marino ho sempre condotto un’aspra battaglia contro l’accumulo dei detriti.

Amtra sconto 20%

Introduzione

 Ho considerato la formazione e l’accumulo di residui solo come un rifiuto da eliminare il prima possibile. D’altronde mi sono sempre detto, se sono scarti di materia organica e non, meglio non lasciare che si accumulino altrimenti, prima o poi,  potrebbero creare problemi di inquinanti in acquario. Ultimamente però, anche a causa degli scarsi risultati che sto ottenendo nell’allevamento degli SPS, sto cominciando a valutare in modo diverso il tanto disprezzato detrito. Dopo essermi documentato e dopo aver notato alcuni effetti positivi nella mia vasca sto adottando una gestione meno aggressiva nella rimozione dei residui. Intanto, per avere una idea più chiara ho approfondito il concetto, e poi come già accennato ho cambiato un po’ il mio approccio.

Descrizione del detrito

In un sistema acquario, il termine detrito sta ad indicare l’insieme del materiale particolato risultante dalle degradazioni biologiche e fisiche di cibo, organismi vivi e/o morti e substrati di vario tipo. Spesso si tratta di materiale di scarto di organismi relativamente più grandi. Quindi, “detrito” significa piccolo materiale particolato di origine incerta e variabile Può anche essere formato da sottoprodotti di origine animale, per esempio i coralli e altri cnidari producono quantità molto significative di muco. Il muco può dissolversi in acqua o formare piccoli aggregati relativamente insolubili. Inoltre, il normale ricambio di cellule epiteliali animali contribuisce alla formazione dei detriti. Infine, i detriti possono essere composti da piccoli agglomerati minerali risultanti dalle azioni degli animali sulle rocce o su altri substrati. La polvere prodotta viene subito ricoperta da un film batterico che la utilizza come fonte di nutrimento inorganico.

L'acquario marino di DaniReef appena allestito senza fondo ne detriti
L’acquario marino di DaniReef appena allestito senza fondo ne detriti

Questa descrizione ci fa capire come il detrito sia costituito da particelle di piccole dimensioni ricoperte da materiale organicoLa materia organica contenuta nei detriti è ricca di carboidrati, come zuccheri e amidi, proteine ​​ricche di azoto e alcuni lipidi. Questa composizione lo rende, da una parte, una fonte di cibo ideale per molti animali, dall’altra un accumulo di nutrienti che, se vengono liberati in acqua  possono portate a picchi di nutrienti disciolti e quindi crescite algali. 

Gestione dei detriti

In base al metodo di gestione delle nostre vasche possiamo immaginare un paio di strategie generali.

La prima è quella di limitarne la formazione e aumentarne la rimozione.

La seconda è quella di lasciare che si accumuli e permettere agli organismi di utilizzarlo come fonte di nutrimento.

Entrambe si sono dimostrate valide nella gestione a lungo termine di un acquario marino. La prima opzione richiede sicuramente una maggiore attenzione da parte dell’acquariofilo e può essere raggiunta con vari accorgimenti. I metodi per ottenere una vasca con una quantità minima di detriti comprendono l’utilizzo di un metodo Berlinese classico e la rimozione manuale durante i cambi d’acqua in assenza di fondo, quello che spesso viene chiamato BB ovvero Bare Bottom, ovvero fondo nudo.

Il metodo BB non prevede appunto l’utilizzo di substrato di fondo, per cui diventa molto facile mantenere un fondale relativamente pulito, inoltre un elevato movimento d’acqua permette al particolato di rimanere in sospensione e venire raccolto dal sistema di filtraggio.  Il vantaggio secondo me più importante di questa gestione è che si possono controllare i valori degli inquinanti in vasca molto facilmente. Questo, di solito, garantisce un successo a lungo termine. Lo svantaggio invece è che sottraiamo dal nostro sistema una fonte di nutrimento forse insostituibile.

La seconda opzione, che può essere definita più naturale, è quella di lasciare che i detriti si accumulino e vengano smaltiti dagli organismi che possono proliferare grazie ad essi. Come abbiamo già detto nei detriti è presente una ampia gamma di nutrienti, tra questi probabilmente i più importanti sono i batteri. Essi infatti sono caratterizzati nelle loro cellule da un rapporto molto elevato tra azoto e carbonio. Questo li rende molto apprezzati dagli animali che possono nutrirsene visto che i composti azotati sono gli elementi costitutivi delle proteine. Quindi la loro assunzione facilita la produzione e la riparazione dei tessuti. Per cui, possiamo dire con certezza che nel mondo naturale, i detriti sono una risorsa molto preziosa.

Il detrito come forma di nutrimento

Quando il detrito viene mangiato, subisce varie trasformazioni come qualsiasi altro cibo. Innanzitutto, viene digerito. Una parte sarà assimilata e una parte sarà indigesta ed eliminata. Alcuni dei cibi digeriti, principalmente gli amminoacidi e i frammenti proteici, saranno assorbiti nel corpo dell’organismo e usati per costruire o riparare i tessuti. Alcuni di questi verranno eventualmente riciclati ed eliminati dall’organismo sotto forma di urina. Gran parte del resto degli alimenti digeriti, principalmente i carboidrati  e la maggior parte dei lipidi saranno utilizzati nella respirazione cellulare, o in altre parole, saranno bruciati per produrre energia. Alcuni dei lipidi (steroidi) saranno utilizzati per sintetizzare altri steroidi. Molti animali infatti utilizzano gli steroidi come ormoni, ma molti di questi animali non sono in grado di sintetizzarli e devono ottenerli dal loro cibo. Infine, i minerali che sono stati digeriti, principalmente durante i processi digestivi acidi, possono essere utilizzati come materiali scheletrici o co-fattori negli enzimi.

La mia esperienza personale

Vista frontale del mio acquario
 

Come accennato all’inizio dell’articolo, nonostante i miei sforzi, i risultati nell’allevamento degli SPS continuano a scarseggiare. Questo mi ha portato ad eseguire alcuni cambiamenti nella gestione del mio acquario marino. Uno di questi riguarda proprio i detriti. Come si vede in foto nel mio acquario non ho nessun substrato e ho un movimento d’acqua elevato, questo, associato ai cambi d’acqua minimizza l’accumulo di detrito.

Da qualche tempo però sto lasciando invece che si accumuli e ne sto rimuovendo il meno possibile.

Questo ha permesso ad alcuni organismi di proliferare e ha aumentato la biodiversità generale. Nello stesso tempo ho cominciato a notare anche un leggero miglioramento nella crescita di alcuni coralli. Non posso dire con certezza che le cose siano collegate però l’aumento di biodiversità ha probabilmente effetti positivi sull’ecosistema.

E’ ancora presto per dare giudizi ma i primi segnali sono incoraggianti. Ci tengo a sottolineare che ogni acquario è diverso, ha le sue caratteristiche ed il suo equilibrio, per cui quello che può essere positivo per me può non esserlo per un altro acquario. Spero tra qualche mese di avere delle informazioni più dettagliate su questo tipo di approccio, e magari scrivere di nuovo qualcosa al riguardo.

Qui il link all’articolo di riferimento http://www.reefkeeping.com/issues/2002-03/rs/

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.