Apprendiamo in questi ultimi giorni dalle pagine di ReefBuilders l’esistenza di un nuovo tipo di turbellarie, parassiti delle Acropore.
Le turbellarie sono infatti una delle infestazioni peggiori per i coralli duri a polipo piccolo del genere Acropora. Si tratta di piccoli vermi piatti che si cibano in maniera esclusiva del tessuto del corallo, portando alla morte l’intera colonia. Sono piccole, e difficilmente visibili.
Il nostro Marco Sacco ha scritto qualche anno fa uno splendido articolo su come riconoscere e debellarle: Turbellarie ed Acropore, come riconoscerle e combatterle, che vi invitiamo a rileggere nel caso abbiate dubbi sul fatto di avere dei parassiti nel vostro acquario marino.
Come vedete dalle foto di questo articolo però, stiamo parlando di turbellarie molto diverse. Stiamo parlando infatti di platelminti di dimensione molto inferiore, più scure ed in numero molto superiore. Inoltre anche la forma è leggermente diversa. Nella foto seguente vediamo le classiche Amakusaplana acroporae, quasi trasparenti grazie all’adozione di zooxanthellae sul loro tessuto.
Mentre qui di seguito vediamo le nuove AEFW.
Le uova sono chiare, ma non vengono deposte alla base dell’Acropora, ma un po’ dappertutto, e soprattutto non sono raggruppate, rendendone la rimozione più complicata.
L’unica nota positiva è il fatto che anche queste turbellarie sono state eliminate seguendo il solito protocollo, come abbiamo già evidenziato qui: Turbellarie ed Acropore, come riconoscerle e combatterle. Per altro essendo così scure sono anche molto più riconoscibili delle vecchie Amakusaplana acroporae che siamo sempre stati abituati a vedere.
Purtroppo più andiamo avanti più i parassiti aumentano e cambiano di abitudini, speriamo sia solo un caso isolato.
Chissà quante altre specie scopriremo…
Io credo che sia molto utile per chi alleva acropore, ospitare nel contempo specie di pesci tipo labridi che se ne cibino naturalmente, per prevenire infestazioni spesso problematiche… Oltre a trattare i nuovi coralli con bagni preventivi in apposite soluzioni, così da ridurre al minimo il rischio di contaminazione.