Il mese scorso migliaia di sacchetti di plastica sono stati estratti dal mare al largo dell’isola greca di Andros da un team di subacquei e ambientalisti che hanno descritto quello che hanno trovato come un “abisso pieno di coralli di plastica“.
Si pensa che gran parte della spazzatura sia stata lì per otto anni dopo che una discarica è crollata nel mare al largo dell’isola di Andros in seguito a forti piogge nel 2011.
I mari inquinati dalla plastica sono diventati uno dei simboli più scioccanti dell’impatto dell’uomo sulla Terra. Nuovo monito arriva da questo video, dove degli oggetti che possono sembrare dei coralli, ondeggiano nella corrente sottomarina.
Ma queste non sono meravigliose scogliere naturali costruite nel corso dei secoli ma bensì sacchetti di plastica.
Mediterraneo tra i più inquinati da plastica
In un rapporto di giugno del World Wildlife Fund (WWF) è emerso che il Mediterraneo è tra i mari con i più alti livelli di inquinamento da plastica nel mondo. 570.000 tonnellate di plastica finiscono nel Mediterraneo ogni anno, l’equivalente di 33.800 bottiglie di plastica ogni minuto.
L’Italia è il maggior consumatore di acqua in bottiglia al mondo, afferma il rapporto, con circa 178 litri di acqua venduti in bottiglie di plastica per persona, all’anno.
Il rapporto ha anche evidenziato l’Egitto come la più grande fonte di rifiuti di plastica nel Mediterraneo, seguito dalla Turchia.
La Grecia produce circa 700.000 tonnellate di rifiuti di plastica all’anno, ovvero circa 68 chili a persona. Circa 11.500 tonnellate finiscono nei suoi mari ogni anno, e quasi il 70% di questi ritornano sulla sua costa.
Si tenta di ripulire
Sub e ambientalisti hanno cercato di ripulire i fondali marini dalla plastica questo mese.
Arabella Ross, un’operatrice subacquea volontaria di Aegean Rebreath, un gruppo fondato nel 2017 per effettuare operazioni di pulizia subacquea e costiera, ha dichiarato: “È stata una cosa molto spaventosa da vedere. Era come il paradiso del Mar dei Caraibi, dove si trovano barriere coralline ovunque di ogni colore. Era esattamente la stessa cosa, ma al posto dei coralli c’erano delle buste“.
Il team è riuscito a ripulire solo una parte dei rifiuti di plastica. Hanno anche estratto da Andros 300 kg di reti da pesca scartate, note come “reti fantasma”.
Conclusioni
In uno studio del 2015 i ricercatori hanno avvertito che la plastica nel Mediterraneo era stata trovata nello stomaco di pesci, uccelli, tartarughe e balene e che piccoli pezzi di plastica (le microplastiche) erano stati trovati anche nelle ostriche e nelle cozze.
E come abbiamo avuto modo di informarmi anche gli anemoni e i coralli non sono esenti dall’ingestione di plastica.
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