Per quanto possa sembrare impossibile uno studio ha evidenziato una caratteristica molto interessante degli escrementi di tridacna.
Il succo del discorso è davvero molto semplice. Tutto parte da una ricerca pubblicata su PLOS ONE di luglio dello scorso anno. Ebbene si, scusateci se ci abbiamo messo molto a scoprirlo, e come al solito dobbiamo ringraziare Jake Adams di ReefBuilders che lo ha portato alla nostra attenzione. Il titolo dello studio è “Study on expelled but viable zooxanthellae from giant clams, with an emphasis on their potential as subsequent symbiont sources” che potrebbe essere tradotto con “Studio sulle zooxantelle espulse ma vitali da parte delle tridacne, con enfasi sul loro potenziale come successive fonti di alghe simbionti“.
In pratica le tridacne ospitano sul loro mantello delle alghe simbionti, ovvero le zooxanthellae Symbiodinium, le stesse alghe che vivono in simbiosi con i coralli. Il primo aspetto curioso è che le tridacne nascono senza queste alghe simbionti, ma le acquisiscono crescendo, anche se la modalità con cui lo fanno è, attualmente, sconosciuta.
La cosa che però si è osservata è che gli escrementi di tridacna contengono zooxanthellae vive che vengono espulse quindi dall’animale.
Lo studio ha cercato di far incontrare gli escrementi di Tridacna squamosa con delle larve di Tridacna crocea, ed ha misurato come un buon numero di queste alghe transitavano dagli escrementi alle nuove tridacne.
Questo studio è stato quindi il primo a dimostrare il potenziale dei “pellets fecali”, in inglese proprio fecal pellets, delle tridacne come vettori simbionti per larve di altre tridacne. Questi risultati dimostrano anche la possibilità che i pellet fecali potrebbero essere una fonte di zooxanthellae nelle barriere coralline.
Ed è proprio quest’ultima frase che ci lascia una grande speranza. La possibilità che questi pellet fecali, pieni di zooxanthellae simbionti, possano colonizzare non solo le larve di tridacna, ma che possano tornare sul tessuto dei coralli che ne abbiano subito una forte perdita, come per effetto dello sbiancamento.
Una storia estremamente interessante per i risvolti che potrebbe aiutarci a conoscere. Ora non dobbiamo fare altre che aspettare che gli stessi ricercatori continuino e relazionino sulla possibilità che i pellets fecali possano cedere alghe simbionti ai coralli stessi.
In ogni caso direi che questa ricerca può essere un ulteriore motivo per farci allevare una splendida tridacna in acquario.
Riferimenti
Potete approfondire lo studio cliccando sul seguente link: Study on expelled but viable zooxanthellae from giant clams, with an emphasis on their potential as subsequent symbiont sources