Finalmente ce l’abbiamo fatta, e con molta soddisfazione possiamo farvi vedere il meraviglioso acquario marino di Jonathan Betti. Un acquario da 600 litri che si caratterizza soprattutto per coralli di dimensioni generose e che riproduce un ambiente che potrebbe sembrare lagunare ma con acropore.
Ho conosciuto Jonathan in un lontanissimo MagnaRomagna dell’aprile del 2011. Da allora siamo diventati grandi amici, e devo dire che l’acquario di Jonathan da allora di strada ne ha percorsa molta. Ma il tutto soprattutto a causa del pollice azzurro di Jonathan e della sua smisurata passione. Io, noi amici del MagnaRomagna, lo abbiamo solo messo sulla buona strada della tecnica, gli abbiamo dato le basi, e poi Jonathan ha imparato a camminare con le proprie gambe, ed i risultati non si sono certo fatti attendere. L’acquario di Jonathan infatti è strepitoso. Visto dal vivo, e forse anche dal video che vi proponiamo a pagina tre, potrete rendervi conto di questo acquario vissuto e con una lunga vita alle spalle. Le Acropore sono grandi, e anche laddove sembrino piccole non lo sono, semplicemente si perdono all’interno di un acquario dalle dimensioni non comuni.
Ma inquadriamo l’acquario partendo dalle sue dimensioni. L’acquario ha circa 600 litri di capacità, e misura 150x80x50(h) con vetri da 15 mm. La tecnica, ma lo vedrete poi spiegata dalle parole di Jonathan si sviluppa su una sump ben compartimentata con filtro a rulli, reattore di zeolite, filtro a letto fluido, schiumatoio ed un piccolo refugium, il tutto alimentata da una sola pompa di generose dimensioni che tramite un unico collettore con rubinetti riesce ad alimentare ogni singolo filtro, e si occupa anche, in estate di spingere il refrigeratore. Ma non voglio rubare troppo le parole a Jonathan che ci racconterà ancora meglio come funziona il proprio acquario.
La storia dell’acquario
Ciao Jonathan, vuoi raccontarci la storia della tua passione? Di come ti sei evoluto e di quali scelte hai fatto?
“Il mio percorso non è stato diverso da quello di molti di noi, ho iniziato nel 2001 con un acquario dolce commerciale da pochi litri dove mi sono divertito ma non appassionato fino in fondo come per l’acquario marino. Si perché è proprio il mare che mi ha riportato alla mia infanzia. Ricordo benissimo l’acquario mediterraneo che avevamo in soggiorno, rimanevo incantato per ore mentre mio babbo lo puliva oppure metteva qualche nuovo ospite. Esattamente come faccio ancora adesso. Ho visto passarci di tutto, orate, donzelle, saraghi, cagnetti, passere, gamberi, anemoni e persino cavallucci marini e pesci ago. Erano gli anni 80 o forse già i primi 90 e la cosa più tecnogica dell’acquario era proprio un refrigeratore teco che conservo ancora oggi“.
“Tubi t8, filtro sottosabbia e pozzetto con spugne per il filtraggio biologico, lampada uv-c e nessuno schiumatoio. D’altronde chi ce l’aveva allora? Eh altri tempi davvero. Quelle sono state le mie basi da bambino, doveva soltanto arrivare il momento giusto… E così, all’età di 24 anni, appena uscito di casa ho allestito il mio primo vero acquario Reef di oltre 500 litri“.
“Non vi dico quanti errori ho fatto, ma del resto ero uno sprovveduto. Poi l’incontro con DaniReef nel 2011 ha cambiato le cose per sempre ed eccoci finalmente qua a parlare del mio amato acquario shallow Reef 600“.
I cambi parziali
Jonathan cominciamo a parlare della tua tecnica e della gestione del tuo acquario. Partiamo dai cambi parziali, un argomento di cui abbiamo parlato tanto in passato come ad esempio in questo splendido articolo.
“La vasca ha tre anni, con 52 kg di rocce vive e 30 kg di sabbia viva, e per quasi un anno ho effettuato cambi mensili del 10% ma ormai sono più di due anni che effettuo cambi regolari del 20% mensili. Io sono un sostenitore di questa pratica e ne sono convinto possa fare davvero la differenza nell’allevare Coralli SPS, ne farei anche di più ravvicinati ma non riuscirei ad essere così costante, infatti in tre anni ho saltato solo due o tre cambi. Per il resto ogni mese è tassativo“.
“Come sali ne ho provati diversi ma abitualmente alterno Elos a Tropic Marin. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Korallenzucht e Fauna Marin. Sinceramente faccio fatica a dire che uno sia migliore dell’altro, nessuno mi ha dato particolari problemi o vantaggi. L’importante è restare su sali di questo livello secondo me“.
Il sistema di filtraggio e la sump
Jonathan qualche mese fa hai rivoluzionato la sump migliorandola ulteriormente, vuoi parlarcene?
“Si è vero. Circa sei mesi fa ho realizzato una nuova sump, più capiente sotto diversi aspetti e soprattutto pensata al nuovo sistema filtrante. Si perché, ispirato da sistemi visti oltreoceano, ho voluto utilizzare una sola grossa pompa elettronica che spinge acqua in un collettore in pvc con valvole e diverse uscite dedicate a filtraggio e raffreddamento“.
“La Sump è disposta in questo modo: Il primo vano è quello dove alloggia lo scarico, l’acqua viene in parte filtrata da un filtro a rulli ed in parte lasciata libera di correre verso il secondo vano, quello del refugium di circa 40lt. Lì vi sono circa 10kg di rocce vive prelevate direttamente dalla vasca principale ed un po’ di sabbia sempre della vasca. Il refugium è pensato principalmente per far proliferare tutti quei piccoli animaletti che in vasca verrebbero continuamente predati dai pesci e non per allevare delle macroalghe che, dati i valori inorganici bassissimi, stentano a crescere nonostante ci sia una lampada fitostimolante. Il fotoperiodo non è invertito appunto perché non essendoci macroalghe, non posso utilizzarlo per sostenere il pH, ma seguendo lo stesso orario della vasca, può contribuire ad alimentare i coralli dato che di notte brulica di vita. Non posso certo dire in che misura apporti beneficio, ma credo comunque contribuisca alla biodiversità di tutto il sistema“.
“L’acqua continua la sua corsa tracimando da un pettine nel vano tecnico dove ci sono: lo skimmer, un UltraReef Typhoon UKD 200 (recensione), un filtro a letto fluido che uso esclusivamente per il carbone, il reattore di calcio caricato con corallina jumbo, Elos REA 120 Plus (recensione), e dopo una paratia alta 20 cm per mantenere stabile il livello dello schiumatoio, ci sono la pompa di risalita ed il reattore di Zeolite che scuoto due o tre volte tutti i giorni“.
“Come alimento queste utenze?
Qui arriva il bello, la pompa di risalita, una Hydor Seltz D12000 (recensione della sorellina D6000) spinge l’acqua direttamente in un collettore anch’esso pensato ad hoc per i nuovi spazi in sump. L’acqua segue due vie a seconda del periodo dell’anno. Normalmente quando non c’è necessità di refrigerare, l’acqua va solo a sinistra dove incontra per prima la deviazione al reattore di Zeolite, poi al filtro per il carbone ed infine torna in acquario“.
“Sempre da questa parte è prevista un’altra uscita libera che uso esclusivamente durante il cambio acqua, si perché aprendo quella valvola e chiudendo quella verso il ritorno in vasca, costringo l’acqua ad uscire direttamente in sump generando turbolenza ed in questo modo, tramite una pompetta aspiro l’acqua del cambio dal vano tecnico, insieme a tutto il detrito accumulato nel mese. Questa pratica la trovo utilissima e la consiglio a tutti coloro ai quali, come a me, piace tenere la sump sempre perfettamente pulita. La particolarità di questo sistema di valvole è che mi permette di regolare a piacimento ed in maniera pratica il flusso dei vari filtri in qualsiasi momento“.
“Alcuni esempi pratici, una volta al giorno apro al massimo l’utenza del filtro a letto fluido per smuovere a fondo il carbone e liberarlo dal detrito, oppure riguardo il reattore di zeolite è mia consuetudine tenere un flusso moderato in concomitanza del cambio del media e man mano che passano le settimane ne aumento il flusso data la sua fisiologica diminuzione della capacità filtrante. Durante il periodo estivo invece, la parte di destra del collettore va fuori sul terrazzo dove c’è il refrigeratore, per poi rientrare in vasca esternamente“.
“Il nuovo refrigeratore Teco TK1000 con il nuovo gas refrigerante R290 (articolo di approfondimento) è fantastico, ed ancora più fantastico il fatto che grazie a questo collegamento lo posso utilizzare sul terrazzo. Nonostante scaldi molto meno del modello precedente che avevo ora non ho più rumore in casa e non aumenta la temperatura. Se potete… fatelo anche voi.
“Giocando con la potenza dimmerabile della pompa e le valvole che parzializzano i flussi, a seconda della temperatura ambientale posso decidere se aumentare o diminuire la portata al refrigeratore, che nella migliore delle ipotesi garantisce circa 700 litri ora“.
“Infine c’è un vano per acqua di osmosi da ben 50 litri di capacità, che a dire il vero devo ripristinare ogni settimana in inverno, speravo durasse di più ma questa vasca ha una evaporazione altissima“.
L’illuminazione basata su 4 Orphek Atlantik V4
Jonathan, raccontaci della tua illuminazione, come si può vedere dalle foto hai un parco luci estremamente potente.
“Un punto cruciale nella conduzione della mia vasca è l’illuminazione. Da sempre sostengo che il vero motore di un acquario marino dedicato principalmente a coralli duri SPS sia la luce appunto. Non può mancare, senza se e senza ma… deve coprire tutta la superficie ed in maniera uniforme. Inizialmente la vasca è partita con altre plafoniere ma date le dimensioni di 150x80x50(h) nemmeno quattro plafoniere a cluster da 130 watt erano sufficienti a garantire una crescita degna di nota. Solo con l’aggiunta di ulteriori due barre LED per altri 200 watt ha fatto si che la vasca cambiasse passo ed iniziasse a mostrare crescite e colori corretti. Quindi parliamo di circa 700 watt.“
“Ma la vera svolta è arrivata quando ho deciso di sostituire l’intero parco luci con quattro nuovissime Orphek Atlantik v4 (recensione) che, neanche a dirlo, hanno fatto letteralmente volare l’acquario. Crescite importanti anche su Acropore appoggiate sulla sabbia. Ora è un anno e mezzo che illuminano i miei coralli, alcuni diventati davvero grossi, mi hanno costretto a diversi restyling e ad eliminarne qualcuno per concedere ancora tempo alle colonie più grosse“.
Nel video vedrete anche la misurazione dei PAR sui singoli coralli, che si mantiene sempre a valori prossimi ai 6-700 μmol m-2 s-1.
“Testate a fondo queste fantastiche Orphek, ora è giunto il momento di cambiare ancora. Chi mi conosce sa che non so stare fermo e per mantenere viva la passione devo sperimentare continuamente. Mi piace osservare e capire i cambiamenti di tutto ciò che avviene in acquario e per questo motivo ho scelto una tipologia di plafoniera un po’ differente, soprattutto sulla diffusione della luce“.
Il movimento
Jonathan abbiamo parlato della tecnica, ma manca ancora il discorso sul movimento, che sappiamo essere fondamentale.
“Un altro fattore fondamentale è proprio il movimento, che per una vasca dedicata esclusivamente a coralli duri SPS di grandi dimensioni non può certo mancare. Io utilizzo attualmente quattro pompe Rossmont Mover Mx 15.200 (recensione) comandate ciascuna dal proprio controller Rossmont Waver (recensione). Come dice il nome sono quattro pompe da 15.200 l/h. Sono posizionate negli angoli ed ognuna punta all’angolo opposto con preset differenti in modo da diversificare il flusso il più possibile. Personalmente faccio molta attenzione che la superficie sia sempre mossa in maniera marcata, trovo che sia una buona pratica, aiuta lo scambio gassoso, facilita l’asportazione della patina superficiale e perché no, dona quel riverbero che tanto adoro“.
La gestione tecnologica
Jonathan da un po’ di tempo ti ho fatto venire la voglia di automatizzare l’acquario quanto più possibile, laddove tu cominciasti con una gestione che più manuale non si poteva. Cosa stai utilizzando e come ti trovi?
“Dopo aver letto prorio sulle pagine di DaniReef l’esistenza di Aqua GO e dopo averlo toccato con mano durante la fiera PetsFestival 2019 (reportage) ho deciso di acquistarlo. Questo è il mio primo computer per acquario in assoluto, fino a pochi mesi fa non gestivo nemmeno la temperatura con un termostato. Per me è stato un enorme balzo in avanti“.
“Dopo le prime incertezze e dopo aver finalmente familiarizzato con il sistema, ora ho configurato Aqua Go in ogni piccolo particolare. Dalla gestione della temperatura, del pH nel reattore, dei livelli, dello schiumatoio. Sono numerose le impostazioni logiche connesse alle varie utenze ed in fine anche tutta la parte della messaggistica per gli alert di qualsiasi tipo. Davvero un bel sistema per automazione acquari“.
Gli obiettivi di Jonathan, sono stati raggiunti?
Jonathan, che obiettivi avevi per il tuo acquario marino, e soprattutto, ci sei riuscito ad arrivarci?
“Una cosa è stata chiara sin da subito e cioè riuscire ad allevare coralli “enormi“, almeno per le misure di un acquario casalingo come il mio. Si perché mi fanno davvero impazzire, li trovo molto più naturali e conferiscono un aspetto selvaggio alla vasca, piuttosto che una collezione di infiniti piccoli coralli. Vorrei raggiungessero almeno 50cm di diametro e dato che una Acropora Stagorn è già di 43 cm, il traguardo è vicino“.
“Sono stato ispirato da uno scorcio lagunare, quindi già in fase di allestimento ho previsto una rocciata con pochi pezzi grossi e disposti in maniera piuttosto piatta, proprio per concedere più spazio alla crescita delle colonie di acropore che avrei inserito. La sabbia l’ho aggiunta sin da subito e non mi ha mai dato particolari problemi se non un po’ di sospensione più del normale. Del resto non mi sono mai piaciute le vasche ordinate, senza un granello di sabbia fuori posto… Anzi per dirla tutta, alcune acropore le faccio crescere volutamente appoggiate sulla sabbia“.
Ringraziamenti
Alla fine di questo tuo percorso, e prima che ti facciamo i dovuti complimenti, e che facciamo vedere sia il video che le fotografie dei tuoi splendidi animali, vuoi ringraziare qualcuno in particolare?
“In primo luogo vorrei ringraziare mia moglie Gloria, senza il suo sostegno, tutto ciò non sarebbe stato possibile… (pensate che ho anche un altro piccolo acquario mediterraneo.. Quindi si, sono proprio fortunato).
“Poi il mio pensiero va a te Danilo, sei stato un prezioso maestro insegnandomi tutto ciò che sapevi senza mezze misure, ed è stato fondamentale per il mio percorso di acquariofilo, ma sono enormemente più felice di aver stretto con te un amicizia speciale!“
“Ringrazio anche lo staff di Hobby Acquari di Bologna (la mia adorata Acropora hoeksemai blu proviene proprio dal loro negozio) manco da quelle parti da un po’ ma è sempre un piacere far visita loro. Come anche tutti gli amici del Magnaromagna con i quali passiamo sempre bei momenti nelle nostre serate da appassionati di Reef“.
Il commento di DaniReef
Come si fa a non fare i complimenti a Jonathan dopo le sue parole? Ma a parte l’amicizia che ci lega non possiamo che applaudire ai risultati raggiunti. L’acquario a mio modesto avviso è strepitoso. Forse in foto non rende come dal vivo, per cui spero che apprezziate anche il video (e nel farlo iscrivetevi al canale youtube) l’ho scritto più volte in questo articolo. E’ vero Jonathan è mio amico ma un acquario del genere è un sogno. Animali grandi, grandissimi. Belli da vedere e che riportano un layout estremamente aperto, molto lagunare. I pesci sono tranquilli ed estremamente in forma. Tutto risulta molto armonioso. E si vede che, oltre alla cura, si parla di animali che possiamo definire storici, che sono nati come talee, a volte anche talee grandine, ma non colonie intere, e che sono diventati di queste dimensioni all’interno del suo acquario, cresciuti amorevolmente dalle sapienti doti di Jonathan. A volte vorrei riuscire ad avere la sua costanza e la sua capacità di leggere la vasca.
Dal punto di vista tecnico l’acquario è inappuntabile. Il movimento delle pompe è di 15.200 litri per 4, ovvero 30.400 l/h alternati su 600 litri di vasca. Ovviamente il movimento, come detto da Jonathan è più vario ma per amore dei calcoli semplifichiamo in questo modo. Si parla di un movimento pari a 50 volte il volume!
La pompa di risalita ha uno scambio reale misurato pari a 1.530 l/h e con uno schiumatoio che ha una portata, sempre misurata, pari a 2.382 l/h. Certo la portata dello schiumatoio è stata misurata sulla sola pompa ed in acqua dolce, ma diciamo che forse un po’ di flusso in più in acquario non sfigurerebbe. Ma visto i numeri in gioco, in effetti, stiamo parlando di inezie.
La luce è strepitosa, tanta, anche troppa forse, un ottimo riverbero, ed un valore di circa 6-700 PAR uniforme su tutto l’acquario.
Non vi resta che sfogliare le altre pagine (clicca qui) per vedere tutti i coralli che abbiamo fotografato, tutti i pesci ed il meraviglioso video.