Stiamo parlando di una nuova Barriera Corallina che nessuno prima di oggi aveva mai visto, una barriera alta ben 500 metri al largo della Grande Barriera Corallina Australiana.
Erano 120 anni che non avveniva una scoperta del genere, ne ha dato notizia l’Ocean Smidth Institute proprio 2 giorni fa tramite il tweet che riportiamo sotto.
La barriera corallina è stata scoperta il 20 ottobre da un team che sta conducendo una mappatura subacquea del fondo marino da oltre un anno, ha detto lunedì lo Schmidt Ocean Institute in un comunicato stampa.
Il robot sottomarino dell’Istituto, chiamato “SuBastian“, ha esplorato la nuova barriera corallina e l’immersione è stata trasmessa in live streaming sul loro sito web.
“Siamo sorpresi ed euforici per quello che abbiamo trovato“, ha detto il leader del gruppo, il dott. Robin Beaman della James Cook University. “Non solo mappare in 3D la barriera corallina in dettaglio è incredibile, ma anche vedere visivamente questa scoperta grazie a SuBastian lo è“.
Lo studio entra nel dettaglio anche della tipologia di animali trovati su questa nuova barriera corallina “una fiorente comunità di coralli” – ha detto il dottor Beaman “abbiamo anche trovato molti pesci e anche una ricca popolazione di squali“. Inutile dire che a noi piacerebbe vedere le foto di quei coralli, per vederne i colori e la tipologia.
On October 20th, scientists with the #EdgeGBR expedition uncovered a new detached reef to be added to the #GreatBarrierReef. The reef is 500m high, taller than the Eiffel Tower. #OzOceans2020 #NewReefGBR #KeepExploring #NewDiscovery pic.twitter.com/oiu0tVPe5B
— Schmidt Ocean (@SchmidtOcean) October 25, 2020
La nuova barriera corallina è molto simile ad una lama. La base è larga quasi 1 miglio (1600 metri), si alza per 1.640 piedi (500 metri) ed il suo picco si trova a circa 130 piedi (40 metri) sotto la superficie dell’oceano. Per darvi un metodo di paragone, la nuova barriera corallina è più alta dell’Empire State Building (381 metri) o della Torre Eiffel (300 metri), e non di poco.
La scoperta si aggiunge anche ad altre sette barriere coralline distaccate presenti nella zona, tra cui la barriera corallina di Raine Island, la più grande area di nidificazione al mondo per le tartarughe marine verdi.
Il team guidato da Beaman continuerà la sua spedizione nelle acque che circondando la Grande Barriera Corallina Australiana fino al 17 novembre. Le mappe saranno disponibili su un programma nazionale di mappatura dei fondali marini australiano chiamato AusSeabed.
“Questa scoperta inaspettata conferma come sia possibile che si continuino a trovare strutture sconosciute e nuove specie nel nostro oceano“, ha dichiarato Wendy Schmidt, co-fondatrice dello Schmidt Ocean Institute. “Lo stato delle nostre conoscenze su ciò che c’è nell’oceano è stato a lungo molto limitato. Grazie alle nuove tecnologie che funzionano come i nostri occhi, orecchie e mani nell’oceano profondo, abbiamo la capacità di esplorare luoghi mai visti prima. Nuovi paesaggi oceanici si stanno aprendo a noi, rivelando ecosistemi e diverse forme di vita che condividono il pianeta con noi“.
Per noi è una scoperta sensazionale, voi cosa ne pensate?