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Checker Hanna HI781 per nitrati a scala bassa – Recensione e video

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Il Checker colorimetrico Hanna HI781 è l'ultimo nato nella serie Marine Line.
Il Checker colorimetrico Hanna HI781 è l’ultimo nato nella serie Marine Line

Che la Hanna Instruments avesse recentemente annunciato la messa in commercio del nuovo Checker colorimetrico per nitrati (NO3) in acqua di mare a scala bassa lo avevamo menzionato nel nostro articolo di giugno (qui il link).

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Dalla serata di sabato 14 novembre il Checker HI781 Nitrate LR è ufficialmente entrato a listino nel sito di vendita online dell’azienda padovana. Noi di DaniReef lo abbiamo aspettato con curiosità e, non lo nascondo, con un pizzico di impazienza. Finalmente lo abbiamo fra le mani e vogliamo condividere con voi le nostre impressioni a caldo. Tuttavia, prima di vedere come è andata con il nuovo “ovetto lilla”, spendiamo due parole per presentare questa azienda. 

Una eccellenza tutta Italiana

Forse non tutti i nostri lettori sanno che la Hanna Instruments srl è un’azienda italianissima. Fondata nel 1978 a Limena (piccolo comune sito nell’interland nord di Padova) da Oscar e Anna Nardo, è gestita attualmente dal figlio Martino. L’azienda è cresciuta in ambito internazionale grazie ad un connubio di innovazione e affidabilità, fino a diventare leader mondiale di attrezzature per l’analisi. Da qualche anno a questa parte ha iniziato la commercializzazione dei Checker colorimetrici, spesso conosciuti come “ovetti“, strumenti di misurazione di alcuni parametri dell’acqua che hanno attirato l’interesse dell’intero mondo acquariofilo. 

Fino a qualche anno fa in questo settore gli unici strumenti che permettessero una misurazione precisa anche a scala bassa erano i fotometri per fosfati. Tali apparati tuttavia avevano dei costi ben più elevati e quindi di difficile diffusione, a meno che non si fosse disposti a spendere circa 300 euro per comprare un fotometro semi-professionale.  Ma il vero punto di rottura con la miriade di test presenti sul mercato era la accuratezza nella misurazione, la facilità di utilizzo e soprattutto l’univocità della lettura. Infatti pressoché tutti i normali test si basano sul confronto colorimetrico e hanno il difetto di portare l’utente a una difformità di lettura in base ad alcuni fattori esterni al test stesso.

Uno stesso test può dare risultati diversi se effettuato alla luce del sole, piuttosto che in un ambiente illuminato artificialmente. L’occhio dell’utente infatti può discriminare in modo diverso le varie gradazioni di colore portando a una molteplicità di risultati. Talune differenze possono essere ulteriormente accentuate tra utente e utente, avendo ognuno una personale ed unica sensibilità visiva. 

In tal senso poter disporre di uno strumento a costo contenuto (parliamo di un prezzo fissato in € 55 + IVA sul sito di vendita online di Hanna), con una facilità di lettura indiscussa e univocità di risultati è stato sicuramente uno dei motivi per cui gli ovetti hanno riscosso un buon successo nel nostro hobby.

Il Checker colorimetro Hanna HI781 per nitrati in acqua di mare a scala bassa (Low Range) è quindi l’ultimo arrivato di una lunga lista presente nel catalogo Hanna Marine Line. Mantenendo caratteristiche e pregi dei suoi predecessori l’HI781 va a colmare una vecchia lacuna, quella della misurazione dei nitrati sotto forma di NO3.  

Iniziamo quindi a vederlo nel dettaglio.

La confezione del Checker HI781, con la classica valigetta di plastica nera rigida
La confezione del Checker HI781, con la classica valigetta di plastica nera rigida

Il nostro video di presentazione

Come vi abbiamo promesso vi abbiamo preparato anche un utilissimo video che vi permetterà di conoscere meglio il Checkerai HI781 e allo stesso tempo vi potrà essere utile come guida per ottenere delle misurazioni perfette.

Le caratteristiche principali

Il Checker HI781 è a tutti gli effetti un fotometro. Per contenere i costi rispetto a strumenti professionali la Hanna ha studiato un sistema che utilizza una sorgente LED LED a lunghezza d’onda fissa (525 nm) ed una fotocellula al silicio per la rilevazione.

Lo strumento è un misuratore di nitrati a scala bassa ovvero da 1 a 5 ppm (parti per milione) ed è specifico per l’utilizzo con acqua di mare. Esiste tra l’altro una procedura di diluizione che permette di estendere il range di misurazione da 5 a 50 ppm ma questo, come normale che sia, va a diminuire l’accuratezza del risultato.

La risoluzione nel range di funzionamento nominale è di 0,01 ppm, mentre l’accuratezza è del +/- 0,25 ppm +/- il 2% della lettura effettuata ad una temperatura di 25° C. La stessa scende a +/- 2,5 ppm +/- il 5% della lettura calcolata nel caso della procedura di diluizione. 

Per capire meglio quale sia l’accuratezza di questo tool abbiamo contattato direttamente il canale di assistenza della Hanna Instruments, che in maniera rapidissima e con grande professionalità ci ha chiarito ogni dubbio in merito.

Facciamo quindi un esempio pratico:

Poniamo che a termine di un misurazione a scala bassa (quindi senza procedura di diluizione) effettuata a 25° C, lo strumento ci restituisca un valore di 5.00 ppm. Ciò sta a significare che il reale valore di nitrati su quel campione potrebbe essere uno qualsiasi tra 4,65 e 5,35 ppm ovvero 5.00 ppm più o meno un errore fisso di 0,25 ppm a cui si aggiunge o sottrae un valore calcolato sulla lettura ovvero di 0,1 ppm corrispondente al 2% di quanto indicato sul display. Naturalmente questo errore indotto diminuisce man mano che ci si avvicina verso lo 0. In caso di lettura 0.0 ppm, il reale valore di nitrato potrebbe essere quindi un valore compreso tra 0 e 0,25 ppm potendo quindi trascurare l’incidenza relativa al 2%.

In realtà nelle nostre prove abbiamo potuto riscontrare qualche difficoltà nelle letture prossime allo 0. Considerando tale range infatti lo strumento si è mostrato abbastanza riluttante a mostrare i valori reali, restituendo sempre 0.00 ppm come risultato anche quando la colorazione del composto in esame era visivamente diversa da una misurazione all’altra. Questi sono infatti i casi in cui l’errore dichiarato si fa notare di più, ovvero in situazioni con nitrati molto vicini allo 0, ma non completamente assenti.

In definitiva ritengo che una tale lettura sia decisamente accurata per quelle che sono le nostre necessità, soprattutto se consideriamo che la maggior parte dei test classici riescono a discriminare soltanto valori interi e piuttosto distanti tra loro come 1, 5, 10 ppm e così via.

L’articolo continua a pagina due dove parleremo dei costi (contenuti), dove potrete vedere l’unboxing e dove potrete scaricare il manuale d’uso.

6 COMMENTS

  1. Ciao Simone,

    innanzitutto complimenti per il tuo articolo, molto preciso e accurato.

    Ieri sono entrato in possesso di un Hanna Cheker, quello per la misurazione della concentrazione di No3 (scala bassa). Ho letto il tuo articolo recensione di tale strumento, ed ad un certo punto scrivi:

    “Lo strumento è un misuratore di nitrati a scala bassa ovvero da 1 a 5 ppm (parti per milione) ed è specifico per l’utilizzo con acqua di mare. Esiste tra l’altro una procedura di diluizione che permette di estendere il range di misurazione da 5 a 50 ppm ma questo, come normale che sia, va a diminuire l’accuratezza del risultato.”

    Sono interessato a sapere come funziona questa procedura per la determinazione della scala alta, in quanto non sono riuscito a trovare informazioni a riguardo, nè sul manuale incluso e neppure nel video che avevi incluso nel tuo articolo, in quanto attualmente sto facendo una nuova maturazione post trasloco della vasca.

    Per caso tu hai qualche documento che spiega come procedere per la procedura per la determinazione dei valori tra 5 a 50 ppm?

    Grazie in anticipo per una tua cordiale risposta.

    Saluti

    Sven

    • Intanto grazie per il commento, in effetti nella descrizione e nel video non era stata trattata la procedura di diluizione per la misurazione ad alto range.

      Cerchiamo quindi di porre rimedio, per quanto possibile.

      Qualora volessimo effettuare una misurazione a range tra 5 e 50ppm dovremo svolgere le seguenti operazioni:
      1) all’inizio di tutta la procedura prelevare un campione di 1 ml acqua della vasca usando la siringa piccola;
      2) Immettere il contenuto nella fialetta per la miscelazione;
      3) Aggiungere a questa un quantitativo di acqua marina senza nitrati o fosfati fino ad arrivare a 10ml (ovvero 9 ml). ATTENZIONE!!! NON DOBBIAMO utilizzare acqua di osmosi, ma dovremo preparare acqua salata pulita come se stessimo facendo un cambio di acqua;
      4) Chiudere la fialetta e miscelare per bene;
      5) Prelevare da questa fiala i 7 ml di acqua necessari per effettuare la misurazione;
      6) Effettuare la misurazione secondo la procedura già descritta nell’articolo;
      7) Alla fine del test MOLTIPLICARE il risultato X 10.

      In pratica si tratta di diluire il quantitativo di acqua che deve essere analizzata, facendo in modo che i parametri di salinità rimangano invariati.

      Naturalmente i valori riscontrati saranno 1/10 di quelli reali, ecco perché i risultati andranno moltiplicati X 10.

      Spero di essere stato abbastanza chiaro e di non aver creato confusione!
      Buon divertimento!

      Simone

  2. Buongiorno, complimenti per l’articolo, preciso e chiaro.

    Al momento della pubblicazione dell’articolo (gennaio 2021), il prezzo del test da sito Hanna era di 55€+IVA, , ad oggi (luglio 2024), dopo 3 anni e 6 mesi, il sito indica un prezzo di 105€+IVA con 25 test (128€ iva inclusa), poi circa 34€ ogni 25 test di ricarica (sempre con iva inclusa), cioè 1,36€ a singolo test.

    Volevo sapere se, per vostra esperienza, un test del genere rispetto ad un buon test colorimetrico per uso acquaristico di barriera, ad es. io uso attualmente Nyos (40 test costa circa 23€ iva inclusa), le misurazioni, a livello di margine di errore e di precisione, possono fare davvero una grande differenza?

    • Ciao Paolo, è una bella domanda…

      Io, Danilo, ritengo personalmente che i test colorimetrici vadano benissimo. Ma il fotometro è più semplice, e non è possibile sbagliarsi sul risultato. A volte qualcuno fa molta fatica a capire il risultato colorimetrico. Quindi la scelta è personale, ma se il test colorimetrico è ben mantenuto e di qualità, secondo me, è solo più scomodo. E per la comodità è anche ottimo però spenderci più soldi. Che ne pensi?

      • Hai detto bene, il mio problema con i colorimetrici è più nell’effettivo riconoscimento dei colori che nella praticità di misurazione, avendo io una leggera forma di daltonismo, facevo fatica ad esempio con i Salifert, evidentemente quei viraggi non sono nel mio “range visivo”, ma devo dire che il Nyos, tendente più all’arancio, lo leggo facilmente (lo dico sperando di essere utile a chi ha il mio stesso problema). Ho trovato invece quasi imprescindibile, tra gli ovetti, quello del fosforo, dove una maggiore precisione è forse più necessaria per chi ha valori bassi. Saluti

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