Introduzione a cura di DaniReef
Con questo articolo iniziamo la collaborazione con il grande Maurizio Vendramini, meglio conosciuto con il soprannome di Zio Pesce. Un Acquariofilo appassionato ed estremamente competente. Abbiamo avuto modo di parlare a lungo in questo periodo e devo dire che condividiamo la stessa visione dell’acquariofilia, la differenza è solo sul dolce e sul salato. Ma gli obiettivi e le idee sono le medesime. E per cominciare abbiamo pensato di parlare di un pesce di acqua dolce famosissimo e di cui Maurizio ci fa conoscere aspetti particolari e magari anche controversi. Rinnovo i miei complimenti a Maurizio e vi auguro buona lettura.
Danilo Ronchi aka DaniReef
Le origini
Originario di un vasto areale nel Nord Est del Sud America che comprende Brasile del Nord, Venezuela, Suriname e Guyana oltre che le isole Barbados, Trinidad&Tobago, è oggi ampiamente diffuso in ogni parte del mondo entro la zona climatica tropicale, sub tropicale fino al confine con la continentale. In rete si trova per chi volesse approfondire ampia documentazione riguardo tassonomia, mentre per le esigenze biologiche, spesso redatte in modo superficiale ed impreciso, invito il consulto di siti specializzati, spesso in lingua straniere.
Presente nelle nostre vasche dagli albori dell’acquariofilia per la facilità con cui si riproduce essendo specie ovovivipara, è altresì introdotto in tutto il mondo per la lotta alle zanzare (peculiarità alimentare che non dovremo dimenticare per un allevamento ottimale).
Nell’immagine seguente la mappa A evidenzia in verde la zona di origine di Poecilia reticulata
Nella mappa B la diffusione mondiale di Poecilia reticulata
Nella mappa C i motivi di rilascio di Poecilia reticulata
Fonte: researchgate.net
La diffusione
La Poecilia reticulata è una specie pantropicale (presente alloctono in Africa e Asia, Nord America, Australia e perfino in Nuova Guinea e Russia ed in alcune acque termali italiane…); a tale proposito il seguente link di approfondimento potrà fornire utili informazioni:
Animale versatile e plastico, ha un confort range di valori ampissimo: è stato rinvenuto in acque con pH da 4,6 e conducibilità 10 microSiemens (us) quindi con GH e KH molto inferiori ad 1, fino ad acque con salinità fino 15 grammi/litro, nonché in acqua marina in cui trovano habitat ideale in natura nei Mangrovieti; cosa che può essere riprodotta anche in acquario se abituati in modo lento e graduale al nuovo ambiente.
Recenti studi hanno dimostrato la sua grande adattabilità ritenendolo specie alloctona invasiva nel Rio Negro, di cui il seguente studio universitario ne comprova la diffusione (assieme a Brachydanio, Xipho e Platy): https://zookeys.pensoft.net/article/32055/.
Già nel 1997 Wolfgang Staeck sulla prestigiosa rivista Aquarium Oggi pubblicava siti di ritrovamento con valori inusuali per le conoscenze che il pubblico mediamente ha su questa specie: nel Suriname River (Coropina Kreeck, villaggio Republiek) sono stati rinvenuti con conducibilità 20 us, GH e KH inferiori a 1 e pH 4,6.
Nel bacino dell’Orinoco (Cano Cocuina) sono stati rinvenuti con pH 6,2 conducibilità 30 us GH e KH <1.
Nell’Essequibo River sono stati campionati Guppy in acque con pH 6,3 e conducibilità tra 10 e 20 us dipendentemente dalla località di campionatura.
Su Aquarium, Staeck cita anche le rilevazioni effettuate in natura da Kempkes e Bork & Machnik nel 1994 e 1995.
Sulla stessa rivista nel medesimo anno, n 3 di Marzo 1997, Horst Linke fornisce dati simili con luoghi di rinvenimento differenti; pubblicato anche sul n 1 di Aquarium Oggi; anche il titolo dell’articolo di Linke la dice lunga “Qual è l’acqua giusta per un Guppy? Un cosmopolita sempre contento.”
Pubblicazioni che hanno fatto da eco ad altri di studi che confermano l’ampio delta di valori biochimici ai quali i Guppy possono vivere.
L’articolo continua e finisce a pagina due.