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Lo stress da calore destabilizza il ciclo dei nutrienti simbiotici dei coralli

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Lo stress da calore destabilizza il ciclo dei nutrienti simbiotici dei coralli

Lo sbiancamento porta alla morte del corallo, ma quali altre condizioni possono portare a questa nefasta conseguenza?

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Chi legge questo articolo si presume che sappia almeno un po’ le basi delle interazioni corallo-alghe simbionti. In termini alquanto semplicistici si scambiano azoto e cibo ed entrambi prosperano. Gli scienziati, ed in special modo quelli dell’EPFL (Ecole Polytechnique Federale de Lausanne), stanno cercando di studiare, in Mar Rosso, le interazioni fra lo sbiancamento (bleaching in inglese), ovvero l’espulsione delle zooxanthellae, ovvero ancora delle alghe simbionti, e la morte del corallo.

Una delle prime cose che hanno scoperto, e che penso anche molti di noi abbiano sperimentato in acquario, è che ad uno sbiancamento non discende subito la morte del corallo. Una volta espulse le alghe simbionti infatti può accadere che esse ricrescano, sebbene l’evento sia piuttosto raro. In pratica il solo calore, ma in acquario non sempre è l’eccesso di temperatura il problema, porta allo sbiancamento, poi se la condizione perdura o se entrano in gioco altri fattori il corallo muore. Se invece le condizioni si ristabilizzano allora il corallo può addirittura ricominciare a prosperare ed a far ricrescere le alghe su di se.

Lo stress da calore destabilizza il ciclo dei nutrienti simbiotici dei coralli

Nils Rädecker, uno dei responsabili dello studio infatti ci dice: “Abbiamo dimostrato per la prima volta che il corallo inizia a soffrire la fame molto prima che le alghe vengano espulse. Le alghe apparentemente smettono di fornire nutrienti sufficienti mentre sono ancora all’interno del tessuto corallino“. “Le radici del problema sono molto più profonde di quanto pensassimo e comportano una rottura precoce degli scambi metabolici in questi affascinanti organismi” continua Anders Meibom, un esperto di coralli di fama mondiale.

Lo stress da calore destabilizza il ciclo dei nutrienti simbiotici dei coralli

Sulla base di ciò che abbiamo scoperto, possiamo determinare quali condizioni ambientali diverse dalla temperatura (come la qualità dell’acqua) stressino i coralli in una barriera corallina e utilizzare queste informazioni per prevedere se la barriera corallina potrebbe sbiancare nel prossimo futuro. I nostri risultati possono essere utilizzati anche per identificare i coralli particolarmente resistenti allo sbiancamento, come quelli nel Golfo di Aqaba e in altre parti del Mar Rosso. Questo dirà agli scienziati quali reef dovrebbero essere protetti perché sembrino avere maggiori possibilità di sopravvivenza“, afferma sempre Rädecker.

Possiamo quindi affermare, senza temi di smentita, che la ricerca va avanti, e che si scoprono sempre cose nuove che possono aiutarci nella conservazione dei coralli, sia in natura che nel nostro acquario. Rileggendo le ricerche sembra sempre tutto semplice e lineare, una sorta di deja vu, ma è proprio questa la forza del metodo scientifico, quello di poter spiegare con i fatti un comportamento che noi diamo per assodato. Per spiegare l’ovvio. Ma una spiegazione necessaria per poter poi andare avanti.

Crediti

  • Heat stress destabilizes symbiotic nutrient cycling in corals (Nils Rädecker, Claudia Pogoreutz, Hagen M. Gegner, Anny Cárdenas, Florian Roth, Jeremy Bougoure, Paul Guagliardo, Christian Wild, Mathieu Pernice, Jean-Baptiste Raina, Anders Meibom, Christian R. Voolstra) Proceedings of the National Academy of Sciences Feb 2021, 118 (5) e2022653118; DOI: 10.1073/pnas.2022653118. PNAS

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