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Divieto di importazione di alcuni coralli dall’Australia all’Europa

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L’Australia ha deciso di chiudere i rubinetti per le importazioni di alcuni coralli, per cui se li trovate in commercio comprateli ora… se li volete.

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Ban, ban ed ancora ban. Non bastava il ban dell’indonesia per tutti i coralli, che è partito qualche anno fa, e di cui potete leggere tanti articoli sul nostro portale, non bastava il ban sui pesci provenienti dalle Isole Hawaii, ora ci si mette anche il ban dall’Australia. Ma vediamo i dettagli.

Il ban dall’Australia riguarda, almeno per ora, solo la Duncanopsammia axifuga, la Catalaphyllia jardinei, l’Euphyllia ancora, l’Euphyllia paraancora e l’Euphyllia glabrescens. E sarà attivo per tutta l’Europa ma non sulla Gran Bretagna, che non fa più parte dell’Unione Europea. Il commercio di queste specie di coralli è sotto osservazione da parte dell’SRG, Scientific Review Group, sin dagli ultimi mesi del 2020. Questo a causa di una anomala esportazione avvenuta nel 2018 rispetto agli anni precedenti. Purtroppo, per noi, è stato appurato che il bilancio verso l’Europa è in saldo negativo per il CITES. Questo vuol dire che la raccolta in mare, che è quella che avviene in Australia, non è, per l’SRG, più sostenibile. Da qui la decisione di chiudere, almeno momentaneamente, le frontiere.

Sembra, ripeto sembra, che nel 2018, in coincidenza con il ban indonesiano ci sia stato un aumento delle esportazioni dei sopracitati animali. La cosa anomala è che il tutto sembra essere solo sulla carta, e non vi sia un calo effettivo delle specie in mare.

Altri coralli in pericolo?

Questi coralli non sono i soli ad essere stati posti in uno stato di attenzione. Ma anche altri, tra cui le famose Scolymie, ma anche Trachyphyllia, Fungia, Caulastrea, Acanthastrea e/o Micromussa, le altrettanto famose Lobophyllia, ma anche forse le meno pregiate Plerogyra, Acanthophyllia, Mycedium, Echinophyllia. Ma, almeno per ora, questi coralli sono stati risparmiati dal ban.

La cosa ci è stata confermata da alcuni importatori che abbiamo sentito prima della pubblicazione del presente articolo.

Ma il ban è utile oppure no?

Al di là delle questioni politiche e/o amministrative. Voi pensate che il ban sia utile o meno? Nel senso, se effettivamente queste specie siano in pericolo di estinzione, il motivo poi per cui esiste il CITES, pensate sia più giusto vietarne l’esportazione o favorirla per permettere a questi coralli di vivere e moltiplicarsi nelle case degli appassionati, per poi magari un domani essere restituiti al mare?

Ovviamente la domanda per noi è retorica, nel senso che noi di DaniReef siamo assolutamente d’accordo nel preservare qualsiasi specie che sia anche solo minacciata. Ma siamo aperti anche nell’ascoltare il vostro parere.

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