Oggi voglio parlarvi delle piante galleggianti risorsa preziosa per tutti gli acquariofili. Queste piante sono utilissime in acquario per una serie di ragioni che vi illustrerò all’interno di questo articolo.
Le piante galleggianti sono diffuse in tutti i bacini d’acqua del nostro globo, la loro funzione è indispensabile sia per gli animali che per la qualità dell’acqua stessa.
Utilità delle piante galleggianti
Le piante galleggianti sono utilissime per una serie di ragioni, la prima in assoluto è la funzione di fitodepurazione dell’acqua e di assorbimento degli inquinanti che in ambito acquariofilo riconosciamo nei nitrati NO3.
Queste piante infatti hanno una capacita di assorbimento dei nitrati molto elevata, non a caso le piante galleggianti non possono mancare negli allestimenti dove vi è la presenza di pesci grandi che sporcano molto .
Non a caso queste piante sono sempre presenti nelle vasche biotopo con Symphysodon discus.
Un’altra funzione delle piante galleggianti è la creazione di zone d’ombra in acquario che sono necessarie per molte specie di pesci che non amano la luce intesa, fra queste non posso non citare il mio amatissimo Betta splendens Betta Splendens l’imperatore asiatico – tutto, ma proprio tutto, su di lui e i già citati Symphysodon discus Symphysodon discus, il re del sudamerica.
Utilizzando queste piante nei nostri allestimenti non facciamo altro che riprodurre le condizioni nelle quali i nostri pesci vivono in natura.
Vi sarà infatti capitato di vedere nel corsi degli anni documentari nei quali i pesci stanziano sotto le piante galleggianti, quest’ultime svolgono anche una funzione di protezione dei pesci nei confronti dei predatori aerei e subacquei.
Nel caso dei pesci Anabantoidei come i Betta splendens o i Trichogaster lalius le piante galleggianti vengono utilizzate nel periodo di riproduzione come appoggio per la costruzione del nido di bolle. Una volta schiuse le uova contenute nel nido di bolle gli avannotti trovano riparo fra le piante galleggianti e le loro radici aeree intricate.
Se volete potrei dedicare un articolo sul rituale di accoppiamento degli Anabantoidei e sulla relativa costruzione del nido di bolle.
Un’altra caratteristica fondamentale delle piante galleggianti e la scarsa richiesta di luce o meglio gli acquariofili non si dovranno preoccupare del loro parco luci poiché le piante galleggianti trovandosi in superficie riescono vivere con qualsiasi tipo di luce.
Le Piante galleggianti vanno inserite sempre in acquario ?
A questa domanda dobbiamo rispondere di no, infatti nonostante le numerose utilità delle piante galleggianti vi sono dei casi specifici nei quali è meglio evitarne l’uso.
Il primo tipo di allestimento in cui vi sconsiglio l’uso delle piante galleggianti è negli acquari di tipo olandese.
Questi acquari sono caratterizzati da una piantumazione estremamente rigogliosa di piante particolari che richiedono tanta luce diretta per favorirne le colorazioni, quindi capite bene che inserire le piante galleggianti sarebbe controproducente per la creazione di zone d’ombra di cui vi ho parlato prima nell’articolo.
Un altro caso in cui è meglio non inserire piante galleggianti è negli acquari in cui vengono ospitati i ciclidi dei grandi laghi africani per 2 motivi.
Il primo è che questi pesci mangiano generalmente le piante, il secondo è che le zone d’ombre che creano le piante galleggianti potrebbero non favorire lo sviluppo di alghe sulle rocce che sono una parte essenziale dell’alimentazione dei ciclidi dei grandi laghi africani.
Su questi fantastici pesci ho scritto diversi articoli che potete trovare sul portale I ciclidi africani: Una alternativa ai pesci marini. Conosciamoli meglio.
Conclusioni
Le piante galleggianti sono una risorsa preziosa per tutti gli acquariofili, voi cosa ne pensate?
