Purtroppo abbiamo visto tutti che il costo dell’elettricità è in forte aumento. E sappiamo che l’acquario è un grande consumatore di energia. Vediamo quindi 9 modi per risparmiare energia elettrica in acquario.
Il sottotitolo giusto potrebbe essere “come mantenere un acquario di SPS economizzando sulla bolletta elettrica“. Il tutto cercando di non spendere altri soldi, ma economizzando e gestendo meglio quello che abbiamo.
Come tutti noi sappiamo l’acquario è un sistema fortemente energivoro, un modo simpatico di dire che l’acquario consuma energia elettrica e ne consuma davvero tanta. D’altronde senza energia non sarebbe possibile far funzionare pompe, luci e riscaldamento, giusto per citare 3 apparecchiature chiave per ogni tipologia di acquario. Per questo motivo, oggi, è ancora più importante andare a vedere come economizzare ogni aspetto dell’acquario al fine di contenere i costi dell’energia elettrica. D’altronde deve essere ben chiaro che la tipologia di acquario che abbiamo in mente guida i consumi.
Vediamo dove possiamo andare a lavorare per ottenere il massimo in ogni aspetto.
1. Schiumatoio adeguato al nostro acquario
Inutile girarci attorno, oggi molti acquari hanno uno schiumatoio sovradimensionato.
Non è semplice ovviamente vendere lo schiumatoio per acquistarne uno ben dimensionato. Ma è possibile che qualcuno di voi abbia in casa anche uno schiumatoio più piccolo che probabilmente è sufficiente per il vostro acquario. Se invece dovete ancora comprarlo, ecco, non esagerate, chiedete consiglio, ma comprate uno schiumatoio in base agli animali che volete contenere e non in base agli animali che forse vorrete ospitare fra qualche anno.
2. Dimensionate la pompa di risalita in base allo schiumatoio
Un altro punto da efficientare per diminuire l’energia elettrica è la pompa di risalita.
Il consumo della pompa di risalita è uno dei costi maggiori in acquario marino, dimensionarla, o regolarla, in maniera sbagliata quindi può essere deleterio per la nostra bolletta. Ne abbiamo parlato tante volte in passato quindi vi rimandiamo a questo articolo “Come scegliere la pompa di risalita per un acquario marino“. Seguendo quanto già scritto vi troverete a poter scegliere la pompa giusta per il vostro schiumatoio e quindi per il vostro acquario, oppure a poter scegliere di regolarne la potenza su un livello inferiore andando a consumare meno pur mantenendo una perfetta efficienza.
Qui sopra ho riportato, a puro titolo esemplificativo, il consumo elettrico di una pompa di risalita, che incidentalmente è quella che uso io, che ha 6 step di regolazione, ed ogni step consuma in modo molto diverso. Per cui se per il nostro sistema è sufficiente il quarto step, inutile utilizzarla al sesto, e la differenza sono ben 15 watt… ogni ora!
2.5 E se ho lo schiumatoio troppo potente e non posso cambiarlo?
Questa è una variazione sul tema, combinando i punti uno e due. Se abbiamo uno schiumatoio sovradimensionato che magari ha bisogno della pompa di risalita impostata al livello 6 per funzionare al meglio, prendendo ad esempio la figura di cui sopra. Potremmo abbassarne la sua efficienza strozzando la pompa di risalita, al livello 3 o al livello 4. Lo schiumatoio lavorerà peggio, ma tanto è sovradimensionato, ma almeno avremo economizzato sulla pompa di risalita.
3. Cambiare il tubo della pompa di risalita
Ne abbiamo parlato non troppo tempo fa. Utilizzare un tubo più largo per la risalita potrebbe contribuire ad abbassare drasticamente i consumi in acquario.
Passando da un tubo da 19 mm ad uno da 25 mm per la risalita sono riuscito a risparmiare ben il 42% di energia elettrica con la stessa identica portata. Per approfondire vi suggerisco di leggere questo articolo: “Come risparmiare energia elettrica in acquario marino: il tubo di risalita“.
4. Utilizzare un riscaldatore in titanio
Normalmente si utilizza un riscaldatore in vetro per riscaldare l’acquario. Il vetro è un cattivo conduttore, per cui passare ad un riscaldatore più efficiente potrebbe essere una ottima soluzione.
La conducibilità termica media del titanio, seppure non buona in senso assoluto, è senz’altro molto migliore di quella media del vetro, con 21,9 W/(m·K) contro 0,5-1 W/(m·K). Per cui un riscaldatore in titanio può senza dubbio riuscire a farci guadagnare qualche punto di efficienza.
5. Abbassare la temperatura
Il riscaldatore è una delle voci di maggior consumo in acquario. Ed il riscaldatore serve per tenere una determinata temperatura.
In passato avevamo suggerito di aumentare il riscaldamento in casa per diminuire l’incidenza dei costi dell’energia elettrica del riscaldatore, che ovviamente si sarebbe acceso per meno tempo. Oggi, con l’aumento dei costi dei gas questa strada non è più percorribile.
Ho cercato i dati delle temperature medie nei mari in cui vi sono i coralli e li ho trovati nel bellissimo libro di Bornemann “Aquarium Corals”, qui il nostro articolo di presentazione. Un bellissimo libro che non dovrebbe mancare nella libreria di nessun acquariofilo. A quel punto ho scoperto che la media della temperatura dell’acqua nelle barriere coralline in natura sia di 28°C, e che oscilla fra un minimo invernale di 21°C ad un massimo estivo invalicabile di 30°C.
Questo per dire che possiamo abbassare, gradualmente la temperatura in acquario, fino ad un minimo di 22 gradi senza dover avere grossi problemi, visto che il minimo in natura è di 21 gradi. Io in passato sono arrivato a 22,5 senza particolari problemi. Inutile dirvi che passando da 25 a 22 gradi di temperatura ci sarà un enorme risparmio sulla vostra bolletta dell’energia elettrica.
6. Coprire la sump per quanto possibile
L’evaporazione dell’acqua abbassa la temperatura in acquario, per cui contrastare l’evaporazione è un buon modo per mantenere l’acquario al caldo.
Per questo motivo coprire la propria sump con un pannello di plexiglass potrebbe essere un buon modo per evitare una parte di evaporazione. Non consiglierei invece di coprire l’acquario perché questo inciderebbe molto su tanti altri aspetti della gestione dell’acquario.
7. Coibentare la sump
Il vetro è un mediocre conduttore, ma un acquario che è impostato ad una temperatura maggiore di quella dell’ambiente cederà temperatura all’ambiente stesso, raffreddandosi. Non possiamo, per evidenti motivi, coibentare il nostro acquario. Ma coibentare la sump può essere un modo di risparmiare qualche watt per riscaldarlo. Quindi coprire la sump, e coibentarla potrebbe fare la differenza. Mi raccomando, in ogni caso, di far prendere aria allo schiumatoio al di fuori del mobile.
8. Utilizzare pompe con motore immesso
Io sono il primo a considerare le Vortech come una fra le migliori pompe in acquario, basta leggere la nostra recensione per capirlo “VorTech MP40QD – recensione – è ancora la regina delle pompe?“
Però una pompa con motore esterno ha il problema di non scambiare calore con l’acquario, ma lo fa con l’ambiente. Questo modo non è, ovviamente, efficiente per riscaldare l’acquario. Utilizzare una pompa con motore interno all’acquario può aiutarci a riscaldare l’acquario. Considerate che una pompa di movimento da 10 watt funziona come un riscaldatore da 4-5 watt. Certo non è molto, ma è un’altra goccia nel mare. Poi magare in estate togliamo le pompe di movimento interne per metterne una esterna ed evitare di riscaldare l’acquario in estate.
9. Regolare l’illuminazione in maniera efficiente
Anche su questo punto ci si potrebbe scrivere un libro. L’illuminazione consuma energia elettrica per cui regolarla in maniera efficiente potrebbe aiutarci a contenere i costi dell’energia elettrica.
Il primo passo da fare sarebbe quello di conoscere i PAR necessari per gli animali che vogliamo allevare, e regolare la nostra lampada di conseguenza. Noi nel nostro DaniReef LAB indichiamo sempre i PAR che sviluppano le plafoniere alle varie profondità. Quindi possiamo abbassare la potenza della nostra lampada per arrivare a sviluppare solo i PAR che ci servono. Questo articolo “La Luce in natura, comparazioni con la luce in acquario” ed anche questo “Miti da sfatare: più luce ricevono i coralli meglio è” possono aiutarci nel comprendere questi concetti.
Oltre a questo è possibile abbassare le luci tenendole più vicino all’acqua, anche fino a 10 cm, con l’accortezza di pulire spesso il vetro di copertura della lampada. Abbassando la plafoniera la luce sarà più intensa quindi si potrà abbassare l’impostazione dei vari canali per bilanciare le cose.
Possibilità bonus
Se i costi sono molto elevati, e difficilmente sostenibili si può pensare di passare da un acquario di coralli duri, ad uno di coralli molli ad uno di pesci. Economizzando via via sulle attrezzature, sull’intensità della luce e sulle pompe. Ma questo potrebbe essere oggetto di un altro articolo.
E voi, cosa ne pensate?