Una ricerca tutta italiana condotta dall’Università Milano Bicocca e dall’Istituto Italiano di Tecnologia IIT in collaborazione con l’Acquario di Genova, ha mostrato come l’uso della Curcuma possa eliminare i rischi di surriscaldamento nei coralli.
La ricerca è stata recentemente pubblicata su ACS Applied Materials and Interfaces e dimostra l’efficacia della curcumina, una sostanza antiossidante naturale estratta dalla curcuma, nel ridurre lo sbiancamento dei coralli, fenomeno causato principalmente dall’aumento di temperatura a cui si sta assistendo negli ultimi anni.
Noi acquariofili conosciamo bene il meccanismo che porta allo sbiancamento dei coralli. Infatti in estate siamo tutti a combattere con sistemi più o meno efficaci per ridurre la temperatura nei nostri acquari. Pensate che su DaniReef ne cominciamo a scrivere nel 2008, La giusta temperatura in acquario, un articolo che bisognerebbe rileggere ogni tanto, e poi ancora qui nel 2021 Acquario marino e temperatura, quali i problemi in Estate?.
E’ stato osservato con con le ondate di calore, repentine, in mare si è arrivati ad uno sbiancamento di massa in diverse zone. A titolo di approfondimento ne abbiamo parlato qui La Grande Barriera Corallina subisce il terzo sbiancamento di massa in 5 anni e poi ancora qui Sbiancamento dei coralli: lo studio globale che lo sta analizzando e poi qui Sbiancamento dei coralli nel reef a Bali in Indonesia in video. Giusto per citarne qualcuno, ma se cliccate qui sbiancamento, potrete approfondire tantissimi aspetti di questo enorme problema.
La ricerca e la curcuma
Ma torniamo a questa interessantissima ricerca.
Per applicare La curcumina sui coralli si è proceduto utilizzando un biomateriale a base di zenit, che altro non è che una proteina che deriva dal mais. In questo modo si è trovato un sistema che sia sicuro e compatibile con l’ambiente. Una volta arrivati a questo punto si sono fatte delle prove presso la struttura e gli acquari dell’Acquario di Genova, dove si sono alzate le temperature sino a 33 gradi, simulando il surriscaldamento dei mari tropicali. A questo punto si è visto che i coralli non trattati hanno cominciato a sbiancare, ma non quelli trattati con la curcumina.
“Per questo studio è stata utilizzata una specie di corallo (Stylophora pistillata) tipica dell’oceano Indiano tropicale e inserita nella Lista rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) tra le specie minacciate dal rischio di estinzione“. Anche se dobbiamo considerare, come scritto in questo articolo, Stylophora pistillata – il corallo che non muore mai (e si evolve), che in Mar Rosso la Stylophora anche senza Curcuma stia sopportando tranquillamente gli aumenti calore, a differenza di quasi tutti gli altri coralli.
Possibili evoluzioni
Uno degli autori di questa interessante ricerca, Marco Contardi, ricercatore affiliato del gruppo Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia e ricercatore del DISAT (Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca afferma che “Questa tecnologia è oggetto di una domanda di brevetto depositata, infatti i prossimi passi di questa ricerca si focalizzeranno sull’applicazione in natura e su larga scala, allo stesso tempo, esamineremo l’utilizzo di altre sostanze antiossidanti di origine naturale per bloccare il processo di sbiancamento e prevenire così la distruzione delle barriere coralline“.
Gli fa eco Simone Montano, altro ricercatore del DISAT e vice direttore del MaRHE Center (Marine Research and Higher Education Center) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca dicendo che “L’utilizzo di nuovi materiali biodegradabili e biocompatibili capaci di rilasciare sostanze naturali in grado di ridurre lo sbiancamento dei coralli rappresenta una novità assoluta, credo fortemente che questo approccio innovativo rappresenterà una trasformazione significativa nello sviluppo di strategie per il recupero degli ecosistemi marini“.
Cosa ne pensiamo noi?
Noi siamo molto speranzosi che questa ricerca con la curcuma possa portare a risultati tangibili nel contrastare lo sbiancamento dei coralli dovuti alle ondate di calore. Anche se non vediamo oggettivamente come possa essere applicato su larga scala. Forse il massimo si potrebbe ottenere proprio in acquario, più che in mare. Dove vedo molto complicato andare ad applicare questo biofilm su ogni corallo. In ogni caso crediamo che la ricerca sia la chiave di volta per proteggere questo bellissimo ecosistema che sono le barriere coralline.
Ora, a voi la parola. Cosa ne pensate? Anche voi state guardando online le quotazioni della Zeina per poterla applicare sui vostri coralli???