Una delle attività più noiose nel tenere un acquario è quella di fare i test. Eppure misurare i parametri dell’acqua è la cosa più importante da fare. Vediamo tutti i dettagli.
A noi acquariofili hobbisti piace discutere animatamente sulle plafoniere che abbiamo montato, neanche stessimo facendo una gara e ci piace prenderci in giro in base allo schiumatoio che abbiamo sotto al cofano. A volte parliamo di animali, eppure per gestire un acquario dovremmo sempre partire dalla qualità dell’acqua. Se non abbiamo un’acqua di qualità è difficile che tutto il resto funzioni. Se non sappiamo come variano i parametri dell’acqua durante il tempo non potremo mai sapere se il nostro acquario è nelle migliori condizioni o nelle peggiori. Perché non esiste nulla di peggio che non avere stabilità in acquario.
In questo articolo non voglio dirvi quali siano i valori da mantenere in acquario, ma rimanderemo a prossimi articoli in cui parleremo di ogni parametro in maniera diffusa. Oggi voglio porre l’accento di misurare i parametri e di misurarli spesso e con costanza e vorrei cercare di farvi capire perché sia così importante.
La Salinità
Il primo parametro da misurare è la salinità. Se volete approfondire l’argomento in questo articolo “La Salinità in acquario” trovate tutto, ma proprio tutto su questo argomento, tra l’altro uno degli articoli più letti ed apprezzati del nostro portale. Parlando in maniera astratta la salinità ci indica la quantità di sali disciolti, non ci dice se le proporzioni fra essi siano esatte, ma ci da una idea quantitativa del problema. Il valore di salinità che vi consigliamo di tenere è molto semplice, ed è, guarda caso, quella che trovate in mare, ovvero 35 per mille, equivalente alla densità di 1023,3 g/dm3 a 25°C ed equivalente al peso specifico di 1,0263 a 25° C. Non ho mai visto o trovato benefici nell’aumentare od abbassare questo valore, e chi lo ha fatto dicendo di trovare benefici non ha trovato poi gli stessi benefici replicandolo su altre vasche, per cui io eviterei.
Oltre a misurare la salinità, che sia tramite rifrattometro ottico, tramite monitor o altro, è importante tenere un log dei valori registrati nel corso del tempo. In questo modo si può valutare la stabilità del sistema e capire subito se il malessere dei coralli possa essere ricondotto a questo problema.
E’ importante, o meglio sarebbe importante, per questo test, ma anche per tutti gli altri, che siano effettuati alla stessa ora e magari nello stesso giorno. Perché può essere diverso misurare i parametri prima di un cambio d’acqua o il giorno seguente, ad inizio fotoperiodo o a fine fotoperiodo.
Automazione oggi… o domani?
In futuro probabilmente arriveremo ad avere un sistema che misuri per noi tutti i parametri e ci fornisca i valori ben organizzati. Per ora non è possibile farlo se non per alcuni valori ed a costi estremamente elevati.
Qualcuno parla di Smart Tester di ReefFactory? Noi ne abbiamo parlato diffusamente qui “Smart Tester di Reef Factory per misurare in continuo Ca Mg PO4 NO3“, ma considerate che servirà una macchina per ogni parametro. Quindi non è una soluzione alla portata di tutti. A differenza ad esempio di KH Keeper, qui la nostra recensione “Come misurare il KH in modo automatico: Recensione Kh Keeper Plus“, che probabilmente è il primo test automatico che consiglierei di comprare.
Quali parametri misurare?
Per gestire un acquario marino, oltre alla salinità, è necessario misurare almeno 5 parametri chiave. I nutrienti, ovvero Nitrati NO3 e Fosfati PO4. E la famosa triade, ovvero i Carbonati o KH, il Calcio Ca ed il Magnesio Mg. A questi aggiungerei anche Potassio ed il pH, il primo soprattutto per chi voglia tenere i coralli. Non voglio scendere nel darvi i numeri, ne parleremo nei prossimi articoli come vi ho detto, ma è importante tenere un log che ci faccia vedere subito se nel tempo, magari ogni settimana, vi siano delle differenze e degli scompensi. Se non avete la stabilità di tutti i valori da almeno 2 mesi non parlate di colori, non è ancora ora.
Una cosa però è importante da sottolineare. La salinità ci indica il totale dei sali disciolti. Quindi 35 grammi di sali complessivi in un litro di acqua. Dato l’equilibrio fra i sali, magari come in natura (ne abbiamo tra le altre cose parlato qui “I valori ideali di inquinanti e triade nell’acquario marino di barriera” e qui “Le integrazioni in un moderno acquario marino di barriera“), discende che tenere il calcio a 400ppm o a 450ppm cambia non solo la concentrazione del calcio nel totale, ma soprattutto la concentrazione di tutti gli altri valori. Quindi magari ci può sembrare una buona idea farlo (per me no), ma dobbiamo essere consci che se un parametro aumenta, un altro, o tanti altri, devono diminuire per mantenere l’equilibrio.
Per cui alzare o abbassare magnesio o calcio potrebbe avere delle conseguenze dove non ve lo aspettate. E siccome in mare i valori sono bilanciati in un modo non vedo motivo per sbilanciarli artificialmente, senza sapere per altro dove andremo a creare delle mancanze.
Come evitare i problemi nelle letture
Ho visto acquari bellissimi deperire in poco tempo a causa di una cattiva lettura dei test. Questo perché magari il test continuava a mostrare valori di fosfati altissimi, nonostante l’acquario fosse bellissimo. Il rimedio era quello di utilizzare resine antifosfati per farli scendere. Ma il problema era un test fallato che leggeva valori che non esistevano. Portando i fosfati a valori non leggibili dai test ha portato molte colonie di SPS in RTN.
Il consiglio è di fare una seconda lettura nel caso in cui il valore sia piuttosto diverso dalle letture precedenti. E se anche la seconda lettura fosse identica alla prima di acquistare un nuovo test e ripetere la lettura. Perché non c’è niente di peggio che continuare nel proprio errore. E questo sia che si siano utilizzati test kit, sia che si siano usati degli ICP, sia che si sia utilizzato un fotometro. Non fidatevi ciecamente di quello che leggete. Mai.
E non dimenticate di testare anche l’impianto di osmosi
Infine l’ultimo consiglio è quello di misurare anche i valori dell’acqua di osmosi. Di registrarli, e di farlo sempre quando fate i test dell’acquario. Molto spesso il problema deriva dall’osmosi e noi ce lo portiamo dietro non riuscendo a capire cosa stia succedendo in vasca. Quindi registrate i valori in acquario, in osmosi e poi li tenete assieme per vedere se un cambiamento dell’osmosi porti ad un cambiamento in acquario.
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