Siamo stati a New York per visitare l’acquario marino più bello del mondo: Polo Reef di Andrew Sandler, 70.000 litri con coralli SPS LPS e tantissimi pesci.
In occasione della fiera ReefAPalooza di New York (clicca per vedere il nostro reportage) abbiamo anche pianificato la visita a quello che probabilmente è l’acquario marino privato più bello del mondo. Noi ovviamente non abbiamo visto tutti gli acquari del mondo, perlomeno non ancora, ma cari lettrici e lettori, quello che abbiamo visto ci ha impressionato in maniera incredibile.
Partiamo dalle dimensioni. 17.000 galloni che tradotti in litri fanno fermare l’asticella a 64.400 litri! Un acquario da quasi 5 metri per 4,5 metri per quasi 3 metri di altezza, con il basamento interrato di circa 70 cm. Il tutto è assolutamente spettacolare. E si, fateci l’abitudine, perché lo ripeterò spesso in questo articolo.
Il video dell’acquario marino di barriera da 70.000 litri più bello del mondo
Prima di iniziare con l’articolo vero e proprio, vi lasciamo a quello che possiamo definire un documentario di questo bellissimo acquario. Vedrete dove è stato costruito, vedrete la bellezza di questo acquario, ma soprattutto vedrete anche tutta la parte tecnica, racchiusa in due piani, e tutte le vasche che vi siano collegate. Per finire anche dei pesci piuttosto rari ed il preview di un acquario dedicato ai coralli che vedrà la luce fra qualche mese. Per cui mettetevi comodi, ingrandite al massimo il video, visualizzatelo in 4K e non potrete che rimanere a bocca aperta come ci siamo rimasti noi.
La nostra storia – antefatto
Come tutte le storie che si rispettano facciamo un piccolo antefatto. Sapendo di andare a vedere ReefAPalooza (qui) a New York, e sapendo che Polo Reef, il nome che è stato dato a questo acquario gigantesco, è nei dintorni di New York, abbiamo contatto Andrew Sandler, il proprietario, per chiedere se fossimo potuti andare a vederlo per fare un servizio per DaniReef.
Inutile dire che abbiamo subito fissato la data per visitarlo, e non stavamo nella pelle. A New York noi dormivamo oltre l’Hudson River, nel New Jersey, e per andare da Polo Reef abbiamo preso nell’ordine un pullman, una metropolitana, il treno ed infine Uber. In ogni caso siamo stati più che felici di farlo, e non stavamo nella pelle.
Poi siamo arrivati a questa magnifica villa, circondata dal verde, e già da fuori avevamo capito che avremmo visto qualcosa di fuori dal comune. Si è vero, avevamo già visto dei video, ma niente ci aveva preparato a quello che avremmo visto di persona. E speriamo con i nostri contributi di riuscire a farvi apprezzare la maestosità di questa installazione.
Ci era stata concessa un’ora, quando invece saremmo potuti rimanere a contemplarlo per delle settimane intere, subito portata a quasi 3 ore. Ed in quel tempo ci siamo soffermati soprattutto sul video, nel capire come funzioni l’acquario e nel conoscere Andrew Sandler. Le foto sono state molto difficoltose perché la lastra di acrilico di 10 cm crea non pochi problemi alla macchina fotografica. Il sogno sarebbe stato quello di immergerci con la nostra macchina fotografica, ma ci accontentiamo di averla vista. Ed ancora una volta ringraziamo Andrew per averci concesso l’onore di visitare una tale meraviglia oltre ai nostri sponsor che hanno reso possibile questo viaggio.
Quando siamo entrati nel basamento, dove è ospitato l’acquario, ci è letteralmente caduta la mascella. Abbiamo visto davanti a noi una vera barriera corallina. Una di quelle cose che non credevo possibile vedere all’interno di una casa.
Quando andiamo negli acquari pubblici in genere si vedono acquari grandissimi con pesci ancora più grandi. Che sicuramente non ci lasciano indifferenti. Delfini, squali, sono incredibili da vedere dietro i vetri. Oppure vediamo piccoli acquari, come quelli che gestiamo noi appassionati con coralli bellissimi, acquari curatissimi, ma che non vedremo mai in un acquario pubblico. Ci sono notabili eccezioni, come ad esempio L’acquario marino da 5000 litri del museo di scienze naturali a Bolzano, che è un bellissimo acquario, anche se 5.000 litri non sono 65.000, ma che ha coralli in salute ma non particolari e ricercati come quelli che abbiamo visto da Polo Reef. Per non parlare poi dei pesci. Dai pesci farfalla, ai pesci pappagallo, da quelli comuni a quelli rari, qua dentro potete vedere qualsiasi cosa. Di qualsiasi pesce che si sia parlato perché particolare, qua lo potete vedere.
Una emozione vera.
Capite che il contesto è davvero degno di nota.
Polo Reef: l’organizzazione di un acquario marino modello da 70.000 litri
Come abbiamo visto l’acquario misura 490x450x270 cm costruito con lastre di acrilico da 10 cm, struttura posteriore ed inferiore in vetroresina, ed è ovviamente appoggiato su un basamento strutturalmente rinforzato per gestire tutto quel peso. L’acqua scende al piano inferiore per gravità dove si trova la sump da 10.000 litri in polipropilene, da qui il flusso viene canalizzato in un locale posto a diversi metri dietro alla vasca dove trovano posto i due enormi schiumatoi, il reattore di zolfo ed il reattore di aragonite. Da qui i tubi corrono sotto al pavimento per tornare in acquario. Fuori dall’abitazione trovano posto invece gli enormi gruppi di continuità ed i refrigeratori industriali.
Ma questo non è tutto perché nel locale subito dietro all’acquario trovano posto diverse vasche di accrescimento e di stabulazione. Attualmente ne abbiamo visto due, e altre due invece sono stand alone senza essere collegate fisicamente al sistema principale. Questo locale è anche praticamente un laboratorio e si fanno anche tutte le analisi chimiche. Considerate poi che vengono fatti anche 3 ICP diversi che vengono spediti in Germania, ATI e Fauna Marin, ed a Miami, Oceamo, ogni circa 2 settimane, per tenere sempre sotto controllo il sistema.
I test dell’acquario vengono fatti giornalmente per quello che riguarda il KH (alcalinità) ed i fosfati, mentre 2 o 3 volte a settimana vengono eseguiti anche i test sui nitrati, calcio e magnesio.
Dietro questo primo locale ve ne è un secondo, dove si trovano gli schiumatoi ed i reattori, dove si prepara la Kalkwasser e l’acqua di osmosi che viene prodotta al ritmo di quasi 40.000 litri al giorno. Un valore impensabile se guardiamo i nostri piccoli impianti che escono goccia a goccia. Nel video potete vedere il flusso che esce dal tubo dell’osmosi. Anche qui una sola parola. Impressionante!
Inoltre in questo secondo locale c’è il pannello per la domotica, di cui parliamo più avanti nell’articolo, e le vasche di quarantena per i pesci ed i coralli che vengono accuratamente controllati prima di essere inseriti nell’acquario principale. Vengono fatti di bagni dip ripetuti, e vengono controllati in maniera maniacale. Ci possono volere anche due mesi prima che un organismo venga inserito nell’acquario principale. Oltre a queste vasche, che si vedono bene nel nostro video, troviamo anche altre vasche di accrescimento, ma anche acquari per far riprendere coralli che hanno avuto problemi nella vasca principale a causa di morsi di pesci o di altre cause.
Qui hanno la qualità dell’acqua della vasca principale, ma non sono possono essere disturbati dai pesci farfalla, dai pesci angelo e dai pesci pappagallo. Un sistema ideale insomma.
Parliamo di illuminazione: HQi e LED
Quando abbiamo parlato con Andrew dell’illuminazione ci è letteralmente caduta la mascella. L’acquario misura, lordo, 488x457x274=61.000 litri a cui manca tutta la parte tecnica e la sump. Sopra questo volume insistono 2 lampade a LED Maxspect da 1.000 watt, 11 lampade Maxspect da 500 watt, 1 lampada da 400 watt Hqi da 14.000°K e ben 7 lampade da 250 watt HQi da 10°K. In totale abbiamo 10.700 watt. Tutte le lampade HQi, per quello che ho visto, sono dotate di riflettore Lumenarc che probabilmente i lettori più anziani ricorderanno, confermatemelo nei commenti.
L’illuminazione parte con l’alba alle 8 della mattina che dura un’ora, con la massima potenza che con una leggera curva arriva fino alle 7 di pomeriggio quando inizia la fase del tramonto, per 10 ore complessive. I PAR misurati alla sommità della rocciata sono 500, mentre alla base sono compresi fra 100 e 250. Valori ottimali per far crescere qualsiasi cosa. E noi abbiamo visto l’acquario dalle 10 della mattina fino a mezzogiorno inoltrato… immaginatevi cosa sarebbe potuto essere vederlo verso le 5 del pomeriggio al massimo della sua intensità luminosa.
Il movimento in acquario
Pensare al movimento in un acquario del genere non deve essere assolutamente facile. Anche considerando il generosissimo apporto delle pompe di risalita. Nel sistema si contano 2 pompe principali industriali da 170.000 litri per la filtrazione. Il volume di flusso attraverso la sump è di circa 4.500 litri al minuto, qualcosa di circa 27.000 litri per ora. Inoltre è presente una pompa da 170.000 l/h a circuito chiuso per il flusso, una pompa Hydro Wizard da 57.000-104.000 l/h. La portata totale da tutte le pompe presenti è di 300.000 l/h, ovvero quasi 5 volte il volume totale dell’acquario per ora. Visto il volume in gioco stiamo parlando di un movimento incredibile!!!
Parliamo di tecnica
Anche tutta la parte tecnica è assolutamente incredibile, e non potrebbe essere diversamente per gestire un acquario di questa mole e garantire quei colori e quelle crescite anche alle Acropore più esigenti. Partiamo da 9.000 kg di rocce sintetiche Marco Rock con 900 kg di rocce vive, e nel fondo troviamo 450 kg di sabbia viva.
La filtrazione meccanica è fatta con un filtro utilizzato normalmente per le piscine a diatomee, un filtro a sabbia da 4.000 litri ora riempito con sfere di vetro. La filtrazione chimica utilizza un reattore da 190 litri di carbone attivo ed un reattore sempre da 190 litri riempito con resine anti PO4 Rowaphos. Nel sistema sono utilizzati ben 2 schiumatoi MRC da 90 cm di diametro e ben 275 cm di altezza. Uno sterilizzatore UV ed un reattore di ozono da 2,5 grammi/ora. 2 caldaie ad acqua con scambiatori di calore e 4 refrigeratori industriali da 5 tonnellate.
Ma tutta questa tecnica dove ci porta? Ad avere i seguenti valori in acquario, che oserei dire siano al limite della perfezione, per come io vedo l’acquario.
| Temperatura | 25-26° C |
| Ammoniaca | non rilevabile |
| Nitriti | Non rilevabili |
| Nitrati | 7-15 ppm |
| Fosfati | 0,06-0,1 ppm |
| Calcio | 440-480 ppm |
| Magnesio | 1350 ppm |
| KH | 8,5-9 dKH |
Gli oligoelementi vengono gestiti in base ai test ICP, il Calcio è fornito dal reattore di aragonite mentre ben 104 litri di Kalkwasser goccia a goccia vengono dosati ogni notte, i nitrati vengono tenuti bassi tramite il reattore allo zolfo.
Cosa mangiano i coralli ed i pesci?
Dopo aver visto la tecnica non possiamo non soffermarci sulla dieta che viene somministrata ai pesci ed ai coralli. Punto che ritengo fondamentale per una corretta gestione di un acquario marino di barriera. Figuriamoci per un acquario di queste dimensioni e con questi risultati.
La base dell’alimentazione dei pesci è un mix fatto con frutti di mare freschi e congelati ed alghe. Poi non mancano mai anche le alghe Nori essiccate e alimenti industriali per coralli come Reef Roids e Benepets. Ogni giorno viene dosato anche il fitoplancton ed Acro Power. Viene dosato per i pesci Reef Moonshiners insieme a Seachem Reef Trace.
Un automazione da sogno
Per un acquario di questo livello è impossibile non farsi aiutare da un sistema di automazione professionale. Pensate solo a quante spine, quanti attuatori sarebbero necessari per gestire un sistema così complesso. Per questo è stato creato un sistema di automazione dedicato.
Parliamo di 1 milione e 300 mila linee di codice. Un sistema semplice che lavora solo in locale, e che permette di gestire quasi interamente tutte le pompe, tutti gli accessori, tutte le luci dell’acquario. Quanta acqua far passare nei vari filtri, nei due schiumatoi. Quanta parte deve essere raffreddata e quanta parte riscaldata. Quanta kalkwasser. Insomma ogni dettaglio passa da questo sistema domotico. Uno spettacolo. Soprattutto per me che sono innamorato di queste cose.
Qui sopra potete vedere alcuni dettagli delle schermate per farvi capire la complessità globale. Tutto viene deciso a tavolino e poi messo in pratica. Davvero un sistema fantastico.
La storia di Polo Reef
L’acquario non era nato come lo vediamo oggi. Ma era inizialmente stato pensato soprattutto per i pesci ma poi, come in tante altre cose, l’appetito vien mangiando e dopo qualche anno si è pensato di inserire anche i coralli.
Inizialmente, ad acquario già molto popolato con i pesci, si è iniziato a inserire qualche piccolo corallo qua e la nell’attesa che crescesse e si fortificasse. Ma inevitabilmente ogni tentativo era vano a causa dei continui attacchi portati dai tanti pesci presenti. Per cui è stata presa la decisione di allestire completamente con i coralli, riempiendo completamente l’acquario. In questo modo le cose sono subito andate bene. I pesci non sono subito stati invogliati ad attaccare il singolo corallo e quindi è nato Polo Reef come lo conosciamo oggi.
E questo ci fa anche riflettere sul fatto che spesso sarebbe meglio popolare i nostri acquari massivamente e non un corallo alla volta…
Pensate che al momento della nostra visita Andrew ci ha confermato che vi siano ben 5 persone che si occupano dell’acquario. 2 persone full time e 3 persone part time. E questo crediamo dia una idea dello sforzo complessivo necessario per mantenere un acquario di questa bellezza.
Ogni mattina è necessario immergersi in acquario con la muta per pulire i vetri, perché visto lo spessore di 10 cm non sarebbe fattibile altrimenti, e per controllare i coralli ed eventualmente spostarli nelle vasche di recupero.
Polo Reef è un acquario che si può vedere da tre parti
L’acquario si vede da 3 parti. Una è la più bella ed è quella anteriore, una seconda parte, che vedete qua sopra, si affaccia direttamente sulla palestra, mentre la terza parte, opposta a questa si affaccia su un corridoio di collegamento. Bella da vedere ma ovviamente impossibile da fotografare. La parte posteriore è in vetroresina, ma in ogni caso contiene la base della rocciata e non è ispezionabile.
E’ possibile ovviamente andare sopra l’acquario per fare manutenzione, ma dopo averlo visto (e guardate il video così lo potrete apprezzare anche voi), crediamo che spesso Andrew vada a godersi l’acquario da quella insolita posizione.
Da qualunque angolo lo si guardi è una emozione, uno spettacolo. In ogni angolo si può vedere qualcosa di fantastico e di insolito. Io ad esempio sono innamorato dei pesci farfalla Chaetodon semilarvatus, endemici del Mar Rosso, semplicemente dei pesci fantastici. E me li sono trovati anche dentro Polo Reef.
Per non parlare poi dell’Acanthurus leucosternon, dei tantissimi pesci angelo. Più tutti quelli che non siamo riusciti a fotografare ma che potrete vedere nel video. Facilissimo rimanere senza parole.
Era davvero difficile non rimanere affascinati davanti a tale visione. Come abbiamo detto anche ad Andrew, è quasi impossibile trovare un acquario di queste dimensioni che abbia tantissimi pesci e coralli spettacolari. Eppure è proprio quello che vi si para davanti. Non sapete dove guardare. Chi di voi ha fatto immersioni nei mari tropicali e guarda la foto seguente potrebbe far fatica a credere che questo in effetti è un acquario e non la natura. E credo che questo sia il più grande complimento che si possa fare ad Andrew Sandler.
L’acquario delle tridacne e di ambientamento che abbiamo trovato nel locale tecnico
Come abbiamo detto, dietro l’acquario si sviluppano due locali tecnici con acquari di accrescimento e di quarantena. Uno di essi è totalmente dedicato alle Tridacne e noi vi presentiamo questa galleria per godere dei bellissimi coralli e delle bellissime tridacne.
I nuovi sviluppi, altri acquari, i nostri commenti finali e tutti i link li trovate a pagina due.
