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Le barre Orphek OR3 UV/Violet nel DaniReef LAB – recensione

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Il nostro nuovo metodo di lavoro DaniReef LAB per la misurazione dei PAR

Nelle lunghe notti passate sul nostro forum (qui) ci siamo sempre chiesti come si potrebbe ragionare per riuscire a comparare i valori dei PAR delle diverse plafoniere. Fino ad oggi, pur avendo lo strumento adatto, il Quantum Meter MQ-500 di Apogee, ci siamo sempre riferiti al solo valore misurato al centro a circa 20 cm di distanza dalla plafoniera.

Il Quantum Meter MQ-500 misura i PAR, espressi in PFFD ovvero densità di flusso di fotoni fotosintetici (photosynthetic photon flux density) in μmol m-2 s-1. Questo strumento viene calibrato per funzionare fuori dall’ acqua, quindi usato in acqua il valore misurato deve essere moltiplicato per 1,32 che è il fattore di immersione. Non essendoci acqua, al momento delle prove che vedremo, non dobbiamo effettuare la conversione. I valori che voi vedrete saranno sempre quelli corretti.

Abbiamo così deciso di costruirci una base da 70×70 cm, dove abbiamo indicato 25 punti fiduciali dove andare a posizionare il sensore del Quantum Meter MQ-500. Per posizionare la plafoniera abbiamo creato dei rialzi da 20, 40 e 60 cm. In modo da leggere i valori sempre con la medesima distanza dal sensore. Questo ci permetterà di creare delle curve nello spazio che potranno essere confrontate con quelle di altre plafoniere, sempre alle distanze date. Notate che questa distanza è misurata fra la base del sensore e la base della plafoniera. In realtà la distanza deve essere diminuita di 3,5 cm che è l’altezza del cilindro di misura ed aumentata di 0,5 cm che è la dimensione dei distanziali che ci permettono di tenere sollevata la plafoniera.

In totale le tre misurazioni saranno effettuate quindi a 17, 37 e 57 cm di distanza, in aria, e verrà applicato il fattore correttivo.

La misurazione dei PAR a 17 cm di distanza

Questa la situazione di prova. Sotto vedete il tabellone, e lo strumento, e sopra si intravede la barra (in questo caso una OR3 Blue Sky) appoggiata sui distanziali.

Questi i valori rilevati:

E questo il grafico corrispondente, per uniformità utilizzeremo la stessa scala per plafoniere di classe omologa, in questo caso parlando di barre abbiamo abbassato il valore della scala massima. Nelle prossime barre trovete la stessa scala di valutazione.

Come si vede la barra crea una curva che assomiglia ad una tenda, con le differenze spaziali dovuti alla tipologia di LED impiegati. A differenza delle plafoniere classiche quindi il decadimento è molto lineare, trovandoci a circa 20 cm dalla fonte luminosa. Curiosamente nella parte destra del nostro esemplare i PAR diminuiscono un po’ rispetto al centro, probabilmente dipenderà dal tipo di colorazione preminente da quella parte.

Vediamo le differenze con i grafici delle barre a LED provate sino ad oggi. Ricordate che la scala è la medesima.

Come si può vedere, il comportamento è simile alle altre barre provate, con le OR3 UV/Viola che hanno un valore PAR di picco solo leggermente inferiori alle Reef Day Plus ma superiori alle Blue Sky, ed è incredibile se pensiamo a che differenza enorme di luminosità percepiamo con i nostri occhi. Rilevante anche la differenza con le Reef Flare S di Reef Factory, che però sono lunghe solo 60 cm per cui la diminuzione di PAR ai bordi è normale.

La misurazione dei PAR a 37 cm di distanza

Questa la situazione di prova. Sotto vedete il tabellone, e lo strumento, e sopra si intravede la barra (in questo caso una OR3 Blue Sky) appoggiata sui distanziali.

Questi i valori rilevati:

E questo il grafico corrispondente, per uniformità utilizzeremo la stessa scala per plafoniere di classe omologa, ovvero simili per potenza e tipologia.

Aumentando lo spazio fra plafoniera e sensore, diminuisce la differenza fra i PAR misurati al centro ed ai bordi. La luce si espande molto, ma il valore centrale diminuisce da 638 a 264 μmol m-2 s-1, presi nei due punti più luminosi.

Salta agli occhi il fatto che la copertura sia molto piena e molto più lineare. Rimane questo piccolo disassamento al centro destra.

Anche in questo caso il valore PAR è quasi ai livelli della Reef Day, e superiore a Sky Blue ed alla Reef Flare Blue di ReefFactory.

La misurazione dei PAR a 57 cm di distanza

Questa la situazione di prova. Sotto vedete il tabellone, e da questa distanza si vede molto bene lo strumento, e la plafoniera appoggiata sui distanziali. Visivamente l’area illuminata è estremamente ampia, e quindi diminuisce la potenza specifica per cm (in questo caso una OR3 Blue Sky).

Questi i valori rilevati:

E questo il grafico corrispondente, per uniformità utilizzeremo la stessa scala per plafoniere di classe omologa, ovvero simili per potenza e tipologia.

Aumentando ancora lo spazio fra plafoniera e sensore, la distribuzione PAR spaziale rimane molto uniforme, con solo un piccolo calo longitudinale come era lecito attendersi. L’uniformità è praticamente perfetta. Il valore centrale diminuisce ancora da 638 a 264 a 163 μmol m-2 s-1.

Il confronto fra le tre barre aumenta ancora, molto al centro dove addirittura la OR3 UV/Violet è la più performante di tutte, più di quanto ci saremmo aspettati, mentre ai bordi la differenza è minima.

I PAR al centro nelle diverse configurazioni

Continuiamo con i nostri rilevamenti tecnici. A seguire vediamo come calino, in un grafico, le misurazioni dei PAR al centro nelle tre diverse distanze della prova.

Variazione Energia della barre LED Orphek OR3 UV/Violet in base alla distanza

Questo secondo me è il dato più significativo fra quelli misurati, e quello più confrontabile. La variazione energetica. Sono stati calcolati i volumi sottesi dalle tre superfici che avete visto precedentemente. Perché è ovvio che allontanandosi dalla plafoniera i valori di PAR calino, ma calano anche perché la luce illumina uno spazio maggiore. In questo modo si cerca di tenere conto di tutta l’energia luminosa contenuta nell’ipotetico quadrato di 60 cm sotteso dalla plafoniera. E si vede che i tre valori 303.000, 252.000 e 235.000 assumono una diversa connotazione rispetto ai valori misurati al centro. Quando i primi calano molto perché aumentano le distanze, l’area sottesa, ovvero l’energia, diminuisce molto lentamente. Le differenze fra le tre aree è davvero molto bassa. Poca energia viene spedita fuori dall’area sottesa.

Guardando infatti i valori delle tre curve si vede come ai bordi ci sia molta più luce a 57 cm che non a 37. Notevole anche il fatto che l’energia a 37 e 57 cm di distanza sia praticamente la stessa.

Proseguiamo a pagina tre con i costi di utilizzo, i confronti con le altre plafoniere ed il nostro commento finale.

2 COMMENTS

  1. Ho appena montato le barre LED orphek con osix ,puoi fare di tutto. Dall alba al tramonto ai giochi di nuvole o dimmerarle nel corso della giornata. Veramente pratico e funzionale ..puoi aggiungere fino a 6 barre.

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